I marchi rappresentano un forte segno di identità di un prodotto che, specie in questo mercato globalizzato è con la sempre più complessa discussione sugli accordi di libero scambio, conferisce un vantaggio competitivo ai produttori ed è di supporto alle scelte del consumatore.
Alla luce delle nuove normative sull’agroalimentare, il 12 maggio 2017 si è tenuto presso l’Accademia dei Georgofili il Seminario “I Marchi e il Vino”, presieduto dal Vice Presidente Pietro Piccarolo, con la partecipazione di Giusi Mainardi (studiosa di storia del vino), Maria Cristina Baldini e Pierstefano Berta (esperti e comunicatori di marchi), Ferdinando Albisinni (docente universitario) e Lamberto Frescolbaldi (imprenditore vitivinicolo).
Nel corso dei lavori è stata anzitutto richiamata la risalente vicenda storica, che già a far tempo dai primi insediamenti nel bacino del Mediterraneo, e poi ininterrottamente dalle civiltà Greca e Latina e fino ai giorni nostri, ha sempre valorizzato l’origine e la qualità dei vini con l’uso di marchi e simboli di origine e di qualità, a conferma dello stretto legame che intercorre fra questo prodotto ed il territorio da cui proviene.
Si sono esaminate le caratteristiche dei diversi marchi, d’impresa, di certificazione e collettivi, e si sono richiamati alcuni esempi che segnalano la pluralità di contenuti e possibili valori espressivi contenuti nei marchi dei vini e la complessità delle scelte in materia, anche attraverso un’esemplificazione sulla creazione di un marchio di impresa. È stata poi discussa la complessa relazione tra disciplina dei marchi, individuali, collettivi e di certificazione, e disciplina delle indicazioni geografiche, sottolineando criticità ed opportunità nell’uso degli uni o degli altri segni distintivi per la valorizzazione dei prodotti vitivinicoli e più in generale per la valorizzazione del territorio agricolo, alla luce della normativa nazionale, europea e internazionale.
Tenuto conto della recente adozione della nuova direttiva europea in tema di marchi nazionali n. 2015/2436 (che dovrà trovare attuazione in Italia entro il 14 gennaio 2019), del nuovo regolamento europeo in tema di marchi UE n. 2015/2424 (in applicazione dal 1 ottobre 2017), e dell’emanazione del T.U. sulla Vigna e sul Vino, Legge 12 dicembre 2016, n. 238 (che avrà piena attuazione dopo l’emanazione dei decreti attuativi), i partecipanti al Seminario hanno concluso i lavori auspicando:
- L’adeguamento della disciplina nazionale in tema di marchi contenuta nel Codice della proprietà industriale al fine di garantire una più efficace protezione alle Denominazioni di Origine ed alle Indicazioni Geografiche, anche attraverso la valorizzazione, in sede nazionale ed internazionale dei marchi collettivi e di certificazione;
- L’introduzione della possibilità anche in sede nazionale (come già da tempo previsto in sede UE) della cancellazione d’ufficio di marchi già registrati che configurino violazione delle norme in tema di DOP e IGP, sia dei vini che degli altri prodotti agroalimentari, senza necessità di percorrere la via lunga e costosa del contenzioso giudiziale;
- L’adozione di procedure operative, che garantiscano un effettivo scambio di informazioni fra l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, il Ministero delle Politiche Agricole, e gli Assessorati all’Agricoltura delle singole Regioni, e che assicurino trasparenza e adeguata pubblicità alle procedure previste dall’art. 170 comma 2 del Codice della Proprietà Industriale (C.P.I.) per la trasmissione al Mipaaf delle domande proposte “Per i marchi relativi a prodotti agricoli ed a quelli agroalimentari di prima trasformazione, che utilizzano denominazioni geografiche”, anche attraverso la realizzazione di uno specifico sito web nel quale siano pubblicate sia le domande che le registrazioni di marchi che utilizzano denominazioni geografiche. Il connubio tra il vino e il web esprime infatti l’evoluzione avvenuta e ancora in corso nel modo di comunicare e di fare marketing del vino;
- La modifica del richiamato art. 170 comma 2 del C.P.I. per comprenderVi tutti i prodotti alimentari e non solo quelli “di prima trasformazione”;
- La pubblicazione di Manuali operativi a disposizione delle Amministrazioni pubbliche locali e delle Imprese Agricole e Alimentari, e dei loro Consorzi e Associazioni, che sulla base delle più recenti esperienze europee in materia forniscano linee operative per la registrazione di marchi territoriali nazionali, europei, ed internazionali.
Il momento è delicato per il nostro Paese che perde superficie vitata e vede aumentare le importazioni di vino. Occorre quindi fare fronte a norme che tendono a vanificare gli sforzi che l’Italia ha fatto da anni per valorizzare il settore vitivinicolo nazionale. L’Accademia è disponibile a dare il suo contributo di conoscenza.