Con l'arrivo della stagione calda e del sole a picco, la vacca va in sofferenza, cerca in tutti i modi di diminuire le proprie attività per ridurre la produzione di calore e tende quindi a manifestare tutti i sintomi caratteristici dello stress termico: calo della produzione, impoverimento qualitativo del latte, peggioramento della conversione alimentare, scadimento delle performance riproduttive e compromissione delle difese immunitarie con incremento delle patologie.
Una serie di problematiche piuttosto impattanti dal punto di vista economico, che, come ben sanno gli allevatori, si protraggono anche oltre la fine dell'estate.
E’ possibile difendere le mandrie dallo stress da caldo, in modo efficace ed economicamente sostenibile. Secondo Flamenbaum, uno degli esperti in materia, per contrastare efficacemente il caldo umido tipico dell'estate italiana occorre impedire l'irraggiamento solare diretto e favorire il raffrescamento del corpo dell'animale attraverso la combinazione di docce a gocce grosse, capaci di raggiungere la pelle della bovina, e di ventilatori assiali in grado di "sparare" direttamente sulla vacca aria ad alta velocità (3 metri al secondo per una bovina ad alta produzione), in modo tale da favorire l'evaporazione e la dissipazione del calore.
Questo trattamento a base di acqua e aria dovrebbe essere fornito nella corsia di alimentazione e in sala di attesa mungitura (o in speciali zone di raffrescamento antistanti i robot di mungitura), mentre nell'area di riposo sarà sufficiente la ventilazione.
Da: Agronotizie, 3/5/2017