Secondo uno studio commissionato dalla FAO, circa un terzo del cibo prodotto ogni anno per il consumo umano, va perduto o sprecato. Il documento
“Global Losses and Food Waste” evidenzia che: i paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo dissipano quasi la stessa quantità di cibo; i consumatori dei paesi ricchi sprecano quasi la stessa quantità di cibo dell’intera produzione totale dell’Africa sub-sahariania; frutta e verdura sono gli alimenti che vengono sprecati maggiormente; l’ammontare del cibo che va perduto o sprecato ogni anno è equivalente a più di metà dell’intera produzione annuale mondiale di cereali. Perdite e sprechi significano anche enorme sperpero di risorse come acqua, terra, energia, manodopera e capitale oltre a produrre inutile emissioni di gas serra e contribuire a riscaldamento globale e cambiamento climatico. Il rapporto FAO offre una serie di suggerimenti pratici su come ridurli. Nei paesi in via di sviluppo, il consiglio è quello di rafforzare la filiera agro-alimentare assistendo i piccoli contadini a collegarsi direttamente con gli acquirenti. Il settore pubblico e privato dovrebbero inoltre investire di più nelle infrastrutture, nel trasporto, nella trasformazione e nell'imballaggio. Nei paesi a medio e alto reddito invece le perdite alimentari derivano principalmente dal comportamento del consumatore ed anche dalla mancanza di comunicazione tra i diversi settori della catena alimentare. I consumatori dei paesi ricchi sono in genere incoraggiati a comprare sempre più cibo di quello di cui hanno in realtà bisogno.
Fonte: ufficio stampa FAO (Roma) - 06 570 53625 - www.fao.org