Si è svolta venerdì 7 aprile nel Salone dei Cinquecento, in Palazzo Vecchio, la cerimonia per l’inaugurazione del 264° Anno Accademico dei Georgofili.
Dopo il saluto del Sindaco Dario Nardella, il quale ha sottolineato l’importanza della ricerca in agricoltura e il rinnovato interesse al settore primario da parte dei giovani, il Presidente Giampiero Maracchi ha svolto la sua relazione, incentrata sul ruolo dei Georgofili nell’attuale quadro europeo.
Maracchi ha evidenziato i principali problemi del settore agricolo ed ha prospettato le linee programmatiche dell’Accademia dei Georgofili, sottolineando che esse sono ispirate alla Dichiarazione di Cork del settembre 2016; su ciascun punto della dichiarazione verrà infatti predisposto da parte del Consiglio e del Corpo accademico (950 membri) un dossier. Per realizzare gli obiettivi preposti saranno inoltre organizzate iniziative in collaborazione con varie istituzioni rappresentative del mondo agricolo, con le quali sono stati sottoscritti protocolli di intesa. Il Presidente dei Georgofili ha così sintetizzato le priorità da raggiungere: garantire agli agricoltori un reddito minimo di filiera, conteggiare i servizi aggiuntivi dell’agricoltura e della selvicoltura, promuovere prodotti e materie prime di qualità, incentivare le attività complementari (energie alternative, materie prime no-food), favorire gli investimenti e il credito, promuovere le attività del bosco ed informare consumatori ed agricoltori. Il quadro ampio della situazione in agricoltura con il programma di lavoro dei Georgofili, illustrato dal Presidente Maracchi, ha raccolto l’attenzione e il plauso dell’ampio uditorio del Salone dei Cinquecento.
La prolusione è stata svolta da Phil Hogan, Commissario all’Agricoltura e allo Sviluppo rurale della Commissione Europea, il quale ha esordito dichiarandosi onorato di aprire l’anno accademico di una istituzione tanto prestigiosa e antica che ha indirizzato l’agricoltura fin dalla sua nascita, nel 1753, e continua a farlo ancora oggi tanto che i prodotti agroalimentari italiani sono conosciuti in tutto il mondo ed apprezzati per la loro elevata qualità. Il Commissario Hogan ha evidenziato come la PAC sia una politica fortemente improntata a fornire lavoro e sviluppo dal momento che il settore agroalimentare porta 44 milioni di posti di lavoro in Europa ed è per questo opportuno sostenere gli agricoltori e tutti gli operatori della filiera per affrontare la volatilità del mercato e le sfide della globalizzazione. Hogan ha dichiarato che l’agricoltura europea deve ispirarsi all’attitudine italiana verso la qualità (l’Italia infatti è la prima in Europa per numero di prodotti alimentari a marchio registrato) perché questa filosofia sta portando molti frutti: il valore annuale dell’export agroalimentare europeo ha raggiunto nel 2016 i 131 miliardi di euro, 29% in più rispetto al 2011 e 1,6% in più rispetto al 2015. Il Commissario ha poi invitato tutti (agricoltori, accademici e cittadini) a partecipare alla pubblica consultazione lanciata dalla Commissione europea sul futuro della PAC, che sarà aperta fino al 2 maggio e che ha già avuto oltre 27mila risposte da tutta Europa. Hogan ha concluso dicendo che il motto dell’Accademia dei Georgofili “prosperitati publicae augendae” è esattamente lo stesso obiettivo che si prefigge la PAC: portare crescita, sviluppo e lavoro per il bene di tutti.
Al termine della cerimonia, sono stati consegnati ai rispettivi vincitori il Premio Antico Fattore e il Premio Prosperitati Publice Augendae.
FOTO 1 : la relazione del Presidente Giampiero Maracchi
FOTO 2: la prolusione del Commissario Phil Hogan
FOTO 3: Giampiero Maracchi e Phil Hogan