La cooperazione in agricoltura gioca un ruolo fondamentale, su scala globale. In ambito europeo, il modello cooperativo è sfidato dal contesto sempre più competitivo che il progressivo cambiamento della PAC ha creato. In Italia, la storica frammentazione degli assets produttivi ha spesso trovato nella cooperazione la giusta risposta per essere vincenti sui mercati.
Dotarsi di tutti gli strumenti necessari per competere è un imperativo cui nessuno può ormai sottrarsi, ma il modello cooperativo ha perduto la sua originalità lungo tale percorso? O invece proprio i nuovi modelli organizzativi contengono le risposte chiave da esplorare? Su quali basi possiamo oggi guardare alla cooperazione agroalimentare con rinnovato interesse? Quali sono i supporti offerti dalle politiche?
In primo luogo si è cercato di dare seguito all’attività di ricerca svolta in seno all’Accademia da parte del Laboratorio GAIA sul tema dell’organizzazione economica. In sintonia con la missione dell’Accademia e su esplicita manifestazione di interesse da parte di qualificati economisti italiani e stranieri si è ritenuto importante costituire un Comitato scientifico internazionale a supporto sia delle giornate di studio, sia di successive iniziative scientifiche. Del Comitato Scientifico fanno parte: Alessandro Banterle, Università di Milano; Vasco Boatto, Università di Padova; Dario Casati, Accademia dei Georgofili; Maryline Filippi, University of Bordeaux (France); Murray Fulton, University of Saskatchewan (Canada); Konstantinos Giannakas, University of Nebraska-Lincoln (USA); George Hendrikse, Rotterdam School of Management (The Netherlands); Francesco Marangon, Università di Udine; Gaetano Martino, Università di Perugia; Jerker Nilsson, SLU Swedish University of Agricultural Sciences, (Sweden) ; Alessandro Pacciani, Accademia dei Georgofili (Chair); Stefano Pascucci, University of Exeter, (UK); Pietro Pulina, Università di Sassari; Daniela Toccaceli, Accademia dei Georgofili.
Il comitato organizzatore locale (Alessandro Pacciani, Gaetano Martino, Daniela Toccaceli) ha curato la segreteria scientifica dell’iniziativa.
L’obiettivo del Comitato scientifico è quello di approfondire le problematiche economiche della cooperazione in agricoltura alla luce dell’evoluzione della teoria economica neo-istituzionale e dei costi di transazione che registrano importanti contributi nella ricerca internazionale, ma ancora poco presenti in Italia. Dal punto di vista teorico, qualificandosi come struttura ibrida, tra mercato e impresa, la cooperativa pone interessanti spunti di riflessione sia con riferimento alla sua organizzazione interna, sia rispetto a come questa peculiare forma organizzativa si adatta ad affrontare nuovi temi, come l’economia circolare. L’intervento di Claude Ménard, keynote speaker (Aligning cooperatives and institutions: how to make it happen ...successfully?), andrà al cuore della questione del perché e come cooperare con successo. Kostantinos Karantininis, invited speaker (Cooperative business model: theory and concepts), introdurrà il tema del business model in rapporto alla cooperazione agricola.
I relatori ne discuteranno con riferimento a vari ambiti applicativi nel comparto del vino (Vasco Boatto, Laura Onofri, Luigino Barisan, Cooperatives as transaction-costs-minimizing structures: the case of Prosecco Wineries) e lattiero-caseario (Roberto Furesi, Fabio A. Madau, Pietro Pulina, Firm Governance and organizational arrangements in the light of new addresses of Common Agricultural Policy (CAP): a case study on the Italian dairy sector) o trasversali, come la tracciabilità (Alessandro Banterle, Cooperative firms and traceability in food sector) e l’economia circolare (Stefano Pascucci, Organizing circular economy through cooperation). Un focus speciale sarà dedicato alle organizzazioni interprofessionali, il cui ruolo dovrà sempre meglio affermarsi (Gaetano Martino, Daniela Toccaceli, Organizing key cooperative relationships: cases from interbranch organizations).
In secondo luogo, in base all’Accordo di collaborazione tra Accademia dei Georgofili e AGRINSIEME e con il contributo di CREA, si è inteso sviluppare una riflessione su come il modello cooperativo si è evoluto negli ultimi anni sulla spinta del cambiamento del mercato per effetto della liberalizzazione degli scambi e sulla esigenza di ricercare soluzioni competitive di tipo associativo. Ciò allo scopo di superare alcuni limiti del modello cooperativo, in particolare quelli riferibili alla necessaria capitalizzazione nei processi di integrazione e di acquisizione di idonee dimensioni.
Da qui l’opportunità di aprire un confronto tra Italia (attraverso i contributi di Ersilia Di Tullio NOMISMA; Roberto D’auria, ISMEA; Serena Tarangioli, CrescenzoDell’Aquila, CREA; e Alessanro Pacciani, Accademia dei Georgofili) e Francia (Maryline Filippi, Université de Bordeaux, associée INRA Agroparistech, membro dell’Alto Consiglio sulla Cooperazione Agricola francese, HCCA) che si focalizzerà sull’ambiente istituzionale e sulla diversità dei modelli in atto, in rapporto alle politiche, anche attraverso le testimonianze di cooperative di media e grande dimensione (Massimo Carlotti, Presidente Coop Terre dell’Etruria, Dominique Olivier, Directeur Coop Fermes de Figeac, Giampiero Calzolari, Presidente Granarolo, Fabio Maccari direttore generale Mezzacorona, Alexandrine Legras Populus, Directrice de la Fédération des coopératives vinicoles de la Champagne).
Un focus particolare nel confronto tra le due realtà italiana e francese riguarda il funzionamento delle Organizzazioni Interprofessionali che rappresentano una soluzione organizzativa delle filiere agroalimentari per il cui successo la presenza di una forte cooperazione è determinante (Nazario Battelli, Presidente Interprofessione Ortofrutta Italia, Olivier De Carné, Directeur Accords, Economie et Affaires publiques de Interfel).
Dal confronto emergeranno utili elementi di discussione tra i portatori di interesse rappresentati dalle Organizzazioni professionali agricole e della Cooperazione aderenti ad AGRINSIEME e i massimi Rappresentanti della politica nazionale e regionale. La prospettiva è quella di individuare soluzioni cooperative per un’agricoltura 4.0 e indicazioni utili per la prossima riforma della PAC.