E' a rischio estinzione il cocco di mare, la pianta che produce tra i frutti più grandi al mondo: delle super noci che possono arrivare a pesare fino a 45 chilogrammi e avere un diametro di 50 centimetri. A lanciare l'allarme è l'Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn), secondo la quale di queste piante, che crescono spontaneamente solo in due isole dell'arcipelago delle Seychelles, ne restano poco più di 8 mila esemplari. Nemici giurati di questa specie, responsabili della strage, sono il traffico illegale e i cambiamenti climatici che in queste zone hanno ridotto le piogge.
Il cocco di mare (Lodoicea maldivica) appartiene alla famiglia delle Arecacea. La pianta impiega 20 anni per iniziare a produrre un seme il quale, a sua volta, per giungere a maturazione ne impiega tra i 6 e i 7 anni. Il frutto, il cui valore è accentuato dalle presunte virtù afrodisiache, viene venduto a peso d'oro in Asia: se vuoto può valere attorno ai 300 euro, per la polpa si può pagare oltre 400 euro al kg. Da qui il bracconaggio selvaggio che danneggia anche la pianta se la noce viene staccata malamente, impattando sul processo di riproduzione.
A mettere in pericolo il cocco di mare è la siccità, causa di incendi che hanno interessato negli ultimi anni circa il 40% dei terreni. Una situazione che ha fatto scattare delle contromisure di tutela da parte del Governo delle Seychelles. Oggi, infatti, un commerciante illegale di cocco di mare rischia 35 mila euro di multa e due anni di prigione. Per contrastare il bracconaggio è stata anche creata una forza speciale da parte della Seychelles Islands Foundation, incaricata di prendersi cura della riserva naturale della Vallée de Mai, patrimonio Unesco nell'isola di Praslin, che ospita la più grande foresta di queste piante, diminuite di circa il 30% nelle ultime tre generazioni.
Fonte: www.ansa.it
Da Freshplaza.it, 20/02/2017