E' notizia recente che la BASF, in collaborazione con l'olandese AVEBE, sta lavorando allo sviluppo di patate geneticamente modificate al fine di produrre tuberi con livelli maggiori di amido, soprattutto nella tipologia molecolare dell'amilopectina. Queste patate, come la già autorizzata Amflora, aprono interessanti scenari nel settore degli impieghi non-food della fecola di patate.
Oltre a costituire l'alimento di base per oltre un miliardo di persone e a rappresentare la quarta coltura più importante di tutto il mondo, la patata può fare molto di più, essendo un'importante materia prima ambientalmente sostenibile, grazie al suo elevato contenuto di amido (6,5 ton per ettaro, contro i 3 ton/ha e i 4,5 ton/ha di grano e mais, rispettivamente). L'avvento sul mercato dell'alternativa costituita dalla patata OGM si configura come una vera e propria rivoluzione. Poter coltivare una patata non commestibile che produca amido puro in quantità ben superiore a mais, grano o altre colture significa rispondere all'esigenza di approvvigionamento di materia prima da destinare a scopi industriali, interessando nel contempo superfici coltivate di estensione assai minore, con nessun impatto sui prezzi dei generi alimentari di base e con meno spreco di risorse idriche.
da Freshplaza.it, 20/04/2011
(per leggere tutto l'articolo andare al seguente link:
http://www.freshplaza.it/news_detail.asp?id=30541)