“Aggirandosi nel giardino Parolini, e nelle sue serre sorprendenti, pare al naturalista di trovarsi ora nelle calde regioni dell’India o del Messico, ora sulle falde delle Ande, ora nelle gelide contrade del nord…”.
Così era descritto ai viaggiatori il giardino botanico realizzato a Bassano del Grappa (VI) da Alberto Parolini a metà del 1800. Una sorprendente rassegna della ricchezza della biodiversità vegetale in un’epoca nella quale questo termine ancora non era stato inventato. Addirittura, aggiungono le cronache, raggiungeva la incredibile cifra di 9000 specie diverse coltivate e disposte in un contesto paesaggistico, delle quali ben 3000 scambiabili tramite invio di index seminum in tutta Europa.
Poi l’oblio, come troppo spesso accade, dopo la morte del suo autore. Divenuto comunale nel 1930 con il lascito di un erede, abbandonate le collezioni, trasformato in giardino pubblico, divenuto spazio anonimo per eventi occasionali, sempre più invecchiato, impoverito e inselvatichito. Poi la svolta nel 2011. Il Rotary Club Bassano Castelli per la domenica 17 aprile di quell’anno organizza “una giornata per la riscoperta dell’antico giardino” e la intitola DI RARA PIANTA, cercando in questo binomio un richiamo all’identità originaria del luogo. Il successo è lusinghiero, la città si accorge di possedere un luogo speciale e prezioso.
L’ Amministrazione comunale avvia un progetto di recupero che prevede dapprima la radicale pulizia di tutte le inselvatichite proliferate ovunque e poi una prima ripiantumazione di legnose cercando la fedeltà alle collezioni d’un tempo (soprattutto Conifere) che vanno ad aggiungersi alle entità pregevoli sopravvissute, tra le quali il bicentenario Pinus brutia (= Pinus parolinii Vis) portato dall’Asia minore dallo stesso Parolini nel 1820. DI RARA PIANTA già dal successivo 2012 diviene una rassegna-mercato che mira a presentare l’eccellenza del florovivaismo e che cresce anno dopo anno, arricchendosi anche di eventi collaterali pertinenti come la frequentatissima giornata per scambi di semi e piantine, fino alla recente tredicesima edizione dello scorso 5-6 aprile 2025. Il patrocinio concesso all’evento dall’Orto botanico dell’Università di Padova e dell’Accademia dei Georgofili è testimonianza della qualità e della distinzione della manifestazione: non solo una pregiata selezione dove trovare ed acquistare il meglio del nostro florovivaismo, ma un’occasione per rileggere, almeno per due giorni, la storia del luogo attraverso la bellezza e la rarità delle sue piante. Ovvero fare di questa bellezza e di questa rarità il principale motivo attrattivo per venire a visitare questo giardino monumentale e per farne luogo d’incontro di appassionati. Naturalmente molto resta da fare in questa direzione, a cominciare da una maggiore sorveglianza, dal ripristino e dal governo ora anche di alcune collezioni erbacee (in primis le Felci, antico vanto del sito), dalla riattivazione degli orti, dall’animazione di originali percorsi didattici per ogni target e fascia d’età, da un restauro delle case Parolini collegato e finalizzato al giardino. E molto altro.
Per questo auspicabile futuro non mancherà l’impegno del Rotary Club Bassano Castelli, del curatore della manifestazione e autore del presente testo, oggi Accademico dei Georgofili.