Ferrucci: Il ruolo del verde urbano tra le Nature Based Solutions che concorrono ad arginare le conseguenze perverse sotto il profilo ambientale indotte dal consumo di suolo nelle nostre città è un dato ormai consolidato nella letteratura scientifica di settore e riconosciuto dallo stesso legislatore dell’Unione Europea, da ultimo nel Regolamento sul Ripristino della Natura del 2024. Credo però sia necessario al fine di sensibilizzare in modo più incisivo l’opinione pubblica e scuotere la diacronica disattenzione degli amministratori locali, approfondire il profilo della incidenza della presenza e viceversa dell’assenza di aree verdi in ambito urbano e periurbano sulla salute umana. Ed ho pensato come privilegiata interlocutrice di questo dialogo, a te che, come medico, ti sei dedicata allo studio della Medicina Ambientale ed hai approfondito la ricerca sull’Approccio One Health nel setting della Medicina Generale.
Ti chiedo allora quale collegamento possiamo trovare tra la presenza di verde urbano e la salute umana?
Stanco: La presenza di verde urbano offre molteplici effetti benefici per la salute umana. Consideriamo una città che ne è priva e vediamo alcuni effetti negativi che questo comporta.
Le isole di calore urbano, ad esempio, comportano un aumento della mortalità prematura da caldo eccessivo. Uno studio pubblicato nel 2023 condotto su 93 città europee ha messo in evidenza gli effetti deleteri delle UHIs (urban heat islands) e dimostrato i benefici per la salute derivanti dall’aumento della copertura arborea per raffreddare gli ambienti urbani. Nello studio vengono stimati il numero di decessi attribuibili alle isole di calore urbane e quantificati quelli che potrebbero essere evitati aumentano la copertura arborea nella città europee. Nel 2015, si stima che 6700 decessi siano stati causati da UHIs, di cui 2644 avrebbero potuto essere evitati con una copertura arborea del 30%. (Fonte: “Cooling cities through urban green infrastructure: a health impact assessment of European cities” Tamara Iungman, Marta Cirach et al. Lancet 2023 Feb 18;401(10376):577-589. doi: 10.1016/S0140-6736(22)02585-5.Epub 2023 Jan 31).
Teniamo presente, poi che a livello globale, nel 2019, l’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico domestico e all’aperto ha contribuito a oltre 6,7 milioni di morti all’anno per ictus, infarto, diabete, cancro ai polmoni, malattie polmonari croniche e malattie neonatali. Nel complesso, secondo lo “State of Global Air 2020 Report” pubblicato, da Health Effects Institute (HEI) in collaborazione con Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME2), l’inquinamento atmosferico è ora la quarta causa di morte tra tutti i rischi per la salute, classificandosi appena sotto il fumo e la non corretta alimentazione. È quindi fondamentale che ogni persona sia consapevole che l’inquinamento atmosferico non è presente solamente quando vediamo fumo da incendi boschivi o fuliggine di un camion, ma anche quando l’aria appare pulita e profumata. La maggior parte delle persone nel mondo, infatti, è esposta a livelli di inquinamento non salutari. E quando respiriamo aria inquinata questa passa attraverso i polmoni nel flusso sanguigno, distribuendosi all’interno di tutto il nostro organismo, causando infiammazione in tutte le parti del corpo e accumulandosi gradualmente provoca molteplici patologie. Queste conseguenze sono ancora più significative in quella parte di popolazione più vulnerabile, come anziani e bambini. In uno studio spagnolo pubblicato in Novembre 2023, la disponibilità di spazi verdi nell’area di residenza è associata a vari esiti positivi di salute durante l’infanzia inclusi quelli neurocognitivi. Questo sembra essere correlato alla riduzione dell’esposizione all’inquinamento atmosferico e quindi, ad esempio, alla riduzione della probabilità di disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD). Ricordiamo infine che l’inquinamento può persino passare attraverso la placenta, influenzando un feto in via di sviluppo.
(Fonte: https://www.stateofglobalair.org 2023
Fonte: “Residential green and blue spaces and working memory in children aged 6–12 years old. Results from the INMA cohort” di Mikel Subiza-Pérez, Gonzalo Garcìa-Baquero et al.
Health Place 2023 Nov:84:103136.doi: 10.1016/j.healthplace.2023.103136. Epub 2023 Oct 21).
Alla luce di questi dati, è doveroso conoscere come la presenza di spazi verdi urbani possa mitigare e abbassare gli effetti negativi dell’inquinamento sulla salute umana. Ci sono delle proiezioni all’interno dell’Air Quality Life Index del 2023 che hanno mostrato come un mantenimento entro i livelli di sicurezza di alcuni componenti principali dell’inquinamento atmosferico in Europa (ad esempio PM 2.5), comporterebbe un relativo guadagno in termini di vita per la popolazione (Fonte: Air quality index del 2023)
Ferrucci: Quali sono gli effetti diretti e indiretti sul miglioramento della salute umana dati dalla presenza di verde urbano?
Stanco: Abbiamo già descritto in precedenza alcuni benefici dati dalla presenza di spazi verdi urbani nel mitigare le conseguenze della crisi climatica e in particolare sul riscaldamento globale, ora entriamo più nel dettaglio.
Direttamente la presenza di spazi urbani verdi comporta una diminuzione delle temperature dirette e quindi anche dei danni da ondate di calore; rappresenta un contenimento fondamentale per assorbimento di grandi quantità di acqua, in modo da ridurre effetti dovuti ad alluvioni e limita l’inquinamento atmosferico attraverso la riduzione della concentrazione dei principali gas che contribuiscono all’aumento dell’effetto serra. Un modello a cui aspirare è quello dato dalla città di Basilea, in Svizzera, che è stata la prima città al mondo a rendere la presenza di spazi verdi, compresi i tetti di nuovi edifici, un requisito indispensabile per ottenere l’autorizzazione a costruire nuove case e palazzi.
Indirettamente gli spazi verdi urbani offrono molteplici vantaggi sia per il miglioramento del benessere fisico sia mentale dei cittadini. Promuovono stili di vita più sani perché stimolano a svolgere maggior attività fisica e ricreativa, diminuendo i livelli di stress cronici e il rischio di obesità. Vi sono infatti evidenze crescenti che mostrano un effetto benefico dell’esposizione a lungo termine agli spazi verdi sulla salute cardiometabolica. È stato dimostrato che vi è un miglioramento della circonferenza vita, dei livelli di trigliceridi, colesterolo HDL, glucosio plasmatico a digiuno e pressione arteriosa sistolica. Possiamo affermare che la presenza di verde urbano indirettamente stimola un cambiamento positivo di quei parametri vitali ed ematochimici che caratterizzano le principali malattie croniche a carattere non trasmissibile come diabete, malattie cardiovascolari e malattie autoimmuni.
(Fonte: “Nine-year exposure to residential greenness and the risk of metabolic syndrome among Luxembourgish adults: A longitudinal analysis of the ORISCAV-Lux cohort study” Marion Tharrey, Olivier Kelin et al. Health Place 2023 May:81:103020.doi: 10.1016/j.healthplace.2023.103020. Epub 2023 Apr 5).
Ferrucci: C’è la possibilità concreta per i professionisti della salute di dare delle vere e proprie indicazioni ai cittadini e alle cittadine per poter usufruire degli effetti benefici delle aree verdi urbane sulla propria salute?
Stanco: Sì questo può essere dato dalla possibilità, per esempio, di fornire ai cittadini delle vere e proprie Prescrizioni Verdi.
Le Prescrizioni Verdi, note anche come prescrizioni ecologiche o prescrizioni naturali, sono trattamenti che mirano a mettere l’individuo a contatto con la Natura per migliorare il proprio stato di salute senza l’utilizzo di farmaci. Sono prescrizioni progettate per risponde ad un bisogno di salute specifico, ad esempio per la cura di patologie non trasmissibili come diabete, obesità, malattie cardiovascolari, depressione, malattie autoimmuni, dolore cronico e altri disturbi psicologici o fisici.
Il progetto “Prescrizioni Verdi in prospettiva One Health e Salute Planetaria” è nato all’interno di ISDE nel 2024 ed è stato ideato nell’ambito dell’accordo di cooperazione tra il GREEN LEAF-Laboratorio di Ecologia Affettiva dell'Università della Valle d’Aosta, referente dr. Giuseppe Barbiero, e il Centro di osservazione sperimentale “Il Bosco di Puck”, referente dott.ssa Pierangela Fiammetta Piras. Si tratta di una comunità di pratica in rete per l’apprendimento continuo e trasformativo, impegnata a studiare, sperimentare e applicare le Prescrizioni Verdi in una prospettiva One Health e Salute Planetaria. Il modello a cui si ispira è quello ideato da Copeh Canada che ha un’esperienza di più di 15 anni in tema di Ecohealth.
È indispensabile che i servizi offerti siano progettati in una prospettiva di salute globale, prevenendo gli impatti negativi sull’ambiente e favorendo il restauro e il mantenimento di una sana biodiversità.
Nel concreto le Prescrizioni Verdi possono riguardare attività di agricoltura sociale; orticultura e giardinaggio; attività motorie e attività creativo-espressive in aree “verdi” e “blu”; osservazione e apprezzamento della natura; attività con animali da compagnia in ambienti naturali.
Inoltre, è fondamentale che le Prescrizioni Verdi siano ideate e progettate tenendo conto delle realtà locale e delle risorse disponibili.
Nella letteratura scientifica internazionale, le figure ritenute più indicate per effettuare la prescrizione sono i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta. Questo perché sono coloro che meglio conoscono lo stato di salute complessivo dei propri pazienti e pertanto rappresentano meglio le figure professionali in grado di personalizzare la prescrizione in termini di efficacia e di compliance. Tuttavia, ci possono essere buone ragioni per cui la prescrizione possa essere effettuata da altri professionisti sanitari che possono essere infermieri, farmacisti, riabilitatori, psichiatri e psicoterapeuti ecc.
In tutti i casi è comunque bene che il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta siano informati e coinvolti, sia per valutare che non vi siano controindicazioni per ciascun paziente riferibili ad altre patologie in atto, sia per poter concordare il monitoraggio e condividere i feedback.
Sicuramente l’attuazione delle Prescrizioni Verdi rappresenta una sfida complessa per tutti gli operatori e professionisti coinvolti, ma le esperienze internazionali stanno dimostrando numerosi vantaggi sotto molteplici aspetti, compresi quelli economici.
(Fonte: “La natura su prescrizione nella pratica: modelli internazionali e loro tendenze” Il Cesalpino 59: 64-70. Piras P.F., Pinna S., Barbiero G. (2023).
Fonte: https://www.prescrizioniverdi.it)