Grilli e Cavallette dell’Etna

di Santi Longo
  • 05 March 2025

L’Etna è sorto nel Golfo di Catania circa mezzo milione di anni fa, mentre l’attuale edificio vulcanico, che è noto come Mongibello ed è alto circa 3.400 m s.l.m., si è formato negli ultimi 15.000 anni. Nel 1987 è stato istituito il Parco dell’Etna esteso 58.000 ettari, 19.000 dei quali di Zona A di “riserva integrale” includono la parte desertica sommitale e alcuni complessi boschivi. Nella sottostante Zona B di “riserva generale” è presente la maggior parte dei pascoli e delle formazioni boschive. Nella Zona C “di protezione” prevalgono i frutteti e infine nella Zona D “di controllo”, a ridosso dei centri abitati, sono presenti diversi agrosistemi frammisti a lembi di quercete e di macchia mediterranea.
Nelle sottostanti aree, che sono intensamente popolate e urbanizzate, sono presenti soprattutto vigneti, frutteti e colture ortive. In tali ambienti, che sono stati colonizzati da specie già presenti in Sicilia e da quelle arrivate successivamente alla formazione del vulcano, non esistono paleoendemismi propri.
Fra gli Insetti, che sono gli animali più diffusi, gli Ortotteri sono presenti dal piano basale fino a quote superiori ai 2.000 m nei deserti sciarosi. Sull’Etna sono state segnalate una settantina delle oltre 20.000 specie note che comunemente vengono indicate come Grilli e Cavallette. L’ordine è suddiviso nei due sottordini Ensifera e Celifera; i primi hanno antenne filiformi, presentano organi timpanici sulle tibie anteriori e ai lati del torace. Le femmine hanno l’ovopositore composto da sei valve sviluppate. I Celiferi hanno antenne brevi; organi timpanici ai lati dell’addome e le femmine hanno un ovopositore breve e robusto. Di norma passano l’inverno nel terreno allo stadio di uovo che schiude in primavera e le neanidi sviluppano rodendo le foglie di numerose piante erbacee; gli adulti compaiono nel corso dell’estate.
Una specie comune nelle zone più alte è l’Acridide Sphingonotus caerulans exornatus (Nedel), diffuso sulle sciare e sui sentieri altomontani, spesso insieme a Oedipoda coerulescens Linnaeus. Più in basso è presente la Cavalletta egiziana Anacridium aegyptium (Linnaeus), che in pianura è attiva allo stadio adulto anche nel periodo invernale. Meno numerose sono le specie di Ensiferi. Il grillo Tettigonide Phaneroptera nana Fieber,1853, è specie xenotermofila ottima volatrice che frequenta la vegetazione arbustiva ed erbacea in ambienti non aridi. Come molte atre specie di Ensiferi ha regime alimentare misto sia fitofago che carnivoro. Nota come “Fanerottera nana o meridionale”, ha il corpo di colore verde con micropunteggiature brune, e gli occhi di colore giallo arancio. Le ali posteriori sono più lunghe delle anteriori e, in posizione di riposo, sporgono al di fuori. I maschi sono lunghi da 12 a 15 mm mentre le femmine, che misurano da 15 a 18 mm, presentano un ovopositore falciforme lungo circa 5 mm con il quale depongono le uova nelle foglie di varie specie arbustive. È diffusa nel Bacino mediterraneo ed attiva da luglio a ottobre, su cespugli e sulle parti basse della chioma di alberi da frutto. In passato, in Sicilia, sono stati segnalati danni alle viti e sono stati anche osservati adulti che rodevano le galle fogliari della Fillossera e predavano e gli afidi all’interno. In frutteti peninsulari sono state segnalate erosioni a mele e a cotogne con conseguenti infezioni secondarie da Monilia; nonché adulti predatori di larve di Cydia pomonella (Linnaeus).
Sul vulcano, dove P. nana è presente dalle coste fino ai 1000 metri di altitudine, è poco diffusa nei vigneti e nei frutteti mentre è frequente nei giardini dove rode soprattutto i fiori di Rose (Rosa spp.), di Plumerie (Plumeria spp.) e di Bella di notte (Mirabilis jalapa L.). La sera e durante la notte la presenza degli adulti è denunciata dal cosiddetto “canto” consistente in una serie di brevi suoni ripetuti irregolarmente; talvolta, attratti dalla luce, si introducono nelle abitazioni. Di norma la loro attività trofica prosegue fino a ottobre ma può protrarsi fino a novembre inoltrato in relazione alle temperature. 

Foto: Adulto di P. nana su Plumeria