Viaggiando in autostrada è possibile vedere grandi tir a due o tre piani che trasportano maiali in un viaggio che la loro specie ha iniziato oltre tremila anni fa sulle fragili navi dei Popoli del Mare.
Oggi, ogni anno viene macellato un miliardo di maiali e la loro carne è più di un terzo di quella mondiale rendendo questi animali tra i più consumati del pianeta, nonostante vi siano circa due miliardi di persone per le quali mangiare carne di maiale è vietato. I maiali sono prolifici, più di bovini, pecore e capre, la loro prole raggiunge la maturità in circa sei mesi, sono onnivori che in molte parti del mondo riciclano sottoprodotti alimentari umani, richiedendo meno della metà dell’acqua di un bovino o un cavallo.
La storia del maiale domestico inizia con il cinghiale, Sus scrofa, già presente nel sud-est asiatico più di cinque milioni di anni fa e che lentamente si diffonde in Asia ed Europa, dove questo animale intelligente e feroce è cacciato dai nostri lontani antenati. Circa diecimila anni fa nel Vicino Oriente e alcuni millenni dopo in Cina, S. scrofa inizia a trasformarsi in S. scrofa domesticus, il nostro odierno maiale, e come questo è succeduto sta ora diventando chiaro. L'inizio del lungo processo di addomesticamento dei maiali inizia quando i nostri antenati cominciano trasformare le erbe selvatiche in grano e a vivere in insediamenti permanenti dove i cinghiali sono attratti. I cacciatori prendono di mira i giovani cinghiali maschi e permettono alle scrofe di vivere per riprodursi, mentre le donne catturano i suinetti più docili che imparano a vivere con i residui della comunità umana. La diffusione del cinghiale dipende dalle condizioni ambientali boschive e climatiche, mentre quella dei maiali domestici è lenta, irregolare, condizionata dall’accesso all'acqua e a foreste dove alimentare i maiali, tipo di agricoltura, intensità e struttura urbanistica, cultura e non da ultimo commerci, come oggi sappiamo dagli studi genetici.
Siamo nel Mediterraneo orientale e il Tardo Bronzo (1550 - 1150 a C) è un periodo di intensi rapporti commerciali e di grande prosperità che intorno al 1200 a. C. si conclude con un crollo e con la migrazione di gruppi umani da parte dei Popoli del Mare dall'Egeo verso il Levante. Qui vi sono i Filistei che si attestano in un'area strutturata sui cinque centri della cosiddetta Pentapoli filistea (Gaza, Ashdod, Ascalona, Gat ed Ekron) con regni modellati sui precedenti del Tardo Bronzo. In questa zona inizialmente vi solo maiali con una genetica locale ma all’inizio dell’Età del Ferro compaiono maiali con DNA europeo presente in Grecia e che intorno al 900 a.C. divengono dominanti (Meiri et al. - Eastern Mediterranean Mobility in the Bronze and Early Iron Ages: Inferences from Ancient DNA of Pigs and Cattle – Scientific Reports 7, 701, 2017).
Perchè i Popoli del Mare portano i maiali europei in oriente? Quasi certamente anche per motivi commerciali. I dati archeologici portano a credere che i Popoli del Mare hanno una dieta nella quale importante è la carne suina e potrebbero aver pianificato il loro viaggio verso est portando con sé anche i. maiali. Durante la tarda Età del Bronzo e nell’Età del Ferro le scienze della vita tra l'Egeo e il Levante forniscono ai migranti informazioni sulle terre di destinazione per la loro migrazione. Ma cosa sanno i gruppi di Popoli del Mare sulla disponibilità di maiali nel Levante? Hanno intenzione di portare con sé dei maiali dalla loro terra natale? Quale è il vantaggio nel portare maiali dall'Egeo? E qual è il processo di crescita del consumo di maiali in Filistea? Quali sono le linee alimentari tra i nuovi migranti e i gruppi locali all'interno della Filistea? Tutti interrogativi ancora precise senza risposte ma un fatto sembra certo e cioè che i Popoli del Mare migrano con navi dove sono presenti anche maiali (Lev-Tov JSE. - Pigs, Philistines, and the ancient animal economy of Ekron from the Late Bronze Age to the Iron Age - University of Tennessee. 2000. - Lidar Sapir-Hen, Meirav Meiri, Israel Finkelstein - Iron age pigs: new evidence on their origin and role in forming identity boundaries - Radiocarbon, 57, 2, 307 – 315, 2015).
L'idea che i maiali siano trasportati insieme a vari gruppi di immigrati in luoghi diversi suggerisce che lo sfruttamento di questo animale da parte dei Popoli del Mare non sia un carattere culturale ma piuttosto una decisione motivata da fattori economici, anche perchè i maiali sono facilmente trasportabili via mare per le loro dimensioni e perché onnivori e quindi facilmente alimentabili anche durante lunghe navigazioni. Tremila e duecento anni fa i maiali incominciano quindi a viaggiare sulle navi e certamente lo fanno anche i Fenici delle loro principali città di Sidone, Tiro e Biblo, popolo di navigatori e commercianti e che con il legno ricavato dal cedro costruiscono navi molto robuste, adatte per il commercio che possono contenere grandi quantità di merci e oggetti, utilizzano il mar Mediterraneo per esportare legname, porpora o alimenti da scambiare con altri popoli, trasportando anche maiali.
Da quando i maiali hanno incominciato a viaggiare sulle navi dei Popoli del Mare, primi mercanti di maiali, questi animali non hanno mai smesso di farlo. Nel 1539 sbarcano in America quando Hernando de Soto (1496 o 1500 – 1542) approda nella Tampa Bay della Florida con tredici maiali e poi nei secoli successivi con ogni altro mezzo raggiungono tutti i continenti e le terre più lontane come l’Australia e la Nuova Zelanda.