L’etichettatura dei prodotti e la pubblicità: i consumatori sono tutelati o ingannati?

Capitolo 4: Integratori alimentari

di Paolo Fantozzi *, Silvio Garattini **
  • 05 February 2025

INDICE DELLA SERIE
1.  Avvertenze degli Autori ed introduzione
2.  Additivi alimentari
3.  Bevande
4.  Integratori alimentari
5.  Prodotti dietetici
6.  Sostanze cancerogene (IPA, fumo, acrilammide, micotossine)
7.  Alimenti trasformati e ultra-lavorati (UPF)
8.  Diete e Nuovi Alimenti (carni coltivate ed insetti)
9.  Proposte, raccomandazioni e conclusioni  

[estratto da Ital. J. Food Science. Vol. 37 (1) 1:15, 2025 (View of Product labels and advertising)]

Introduzione
Qualsiasi prodotto che un consumatore mangia, beve o inala nel corso della sua vita può potenzialmente causare danni. Le leggi che regolano la sicurezza dei prodotti mirano a prevenire tali danni. Questo documento si rivolge ovviamente ai consumatori ma e allo stesso tempo a tutti coloro che sono coinvolti nelle industrie alimentari e farmaceutiche.

Integratori alimentari 
Il Ministero della Salute italiano definisce gli integratori come:
"i prodotti alimentari destinati ad integrare la dieta comune e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali vitamine e minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutrizionale o fisiologico, in particolare, ma non esclusivamente, gli aminoacidi, gli acidi grassi essenziali, le fibre e gli estratti di origine vegetale, sia monocomposti che multicomposti, in forme predosate".
Gli integratori alimentari sono solitamente presentati in piccole unità di consumo, come capsule, compresse, bustine e fiale, e possono contribuire al benessere ottimizzando lo stato di salute o favorendo la normale funzione dell'organismo con l'apporto di nutrienti o altre sostanze con effetto nutrizionale o fisiologico. La commercializzazione è soggetta a una procedura di notifica in etichetta con il Ministero della Salute. Una volta completata questa procedura, i prodotti vengono inseriti in un'apposita lista con un codice specifico, i cui dettagli possono essere riportati sull'etichetta stessa.
Questa categoria di prodotti è ormai ampiamente utilizzata nella dieta quotidiana per diversi motivi, molti dei quali vengono ritenuti utili per integrare la nutrizione.
Non ci sono però dati scientifici obiettivi a sostegno dei benefici degli integratori alimentari, eppure gli italiani spendono quasi 5 miliardi di euro per acquistarli. Inoltre, c'è un'eccessiva pubblicità che promuove in modo spesso improprio gli integratori alimentari.
E' quindi importante ricordare sempre che gli integratori (classificati in Italia anche all'interno dell'elenco dei "dispositivi medici") non devono essere confusi con i farmaci. 

Secondo la definizione dell'OMS, un farmaco è una sostanza in grado di influenzare i processi fisiologici o patologici di un organismo vivente. I farmaci possono essere naturali (animali, vegetali, minerali), semisintetici (i radicali vengono inseriti nei prodotti naturali) o sintetici. Possono essere utilizzati:
come trattamento sostitutivo (ad es. insulina)
come prevenzione (ad es. vaccini)
per combattere le cause delle malattie (ad es. antibiotici, antibatterici, antivirali)
per correggere i sintomi di una malattia (ad es. antinfiammatori)

Al contrario, alcuni integratori (classificati anche in Italia come "dispositivi medici") sono prodotti che non esercitano nel o sul corpo umano l'azione principale cui sono destinati con mezzi farmacologici, immunologici o metabolici, ma la cui funzione può essere coadiuvata da tali mezzi – si rimanda al Regolamento (UE) 2017/745 per la definizione completa.
Questi integratori, pur essendo solo uno "strumento" aggiuntivo di prevenzione e/o cura che non interagisce con il metabolismo umano, sono completamente diversi da qualsiasi medicinale o paramedicina.
Per questo motivo, è fondamentale che il ruolo di questi integratori venga sempre più chiaramente evidenziato in etichetta dai produttori.
Inoltre, ci sono critiche evidenti riguardo al modo in cui questi dispositivi vengono presentati ai consumatori o pubblicizzati dai media, in quanto spesso essi vengono presentati come “utili” addirittura per diverse patologie senza chiaramente indicare che non sono farmaci, così inducendo indirettamente, ma erroneamente, il consumatore a considerarli come tali.
Ciò anche a causa di avvertenze stampate con caratteri molto piccoli (es.: "è un dispositivo medico") sulla confezione o della loro comparsa visiva di tali avvertenze nei media per una durata troppo breve per essere correttamente letta e compresa.

Nel prossimo capitolo verranno trattati i PRODOTTI DIETETICI.

*tecnologo alimentare, Università degli Studi di Perugia
** farmacologo, “Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri-IRCCS”, Milano