Il 18 agosto è entrato in vigore, ed è direttamente applicabile in tutti gli Stati membri, il REGOLAMENTO UE SUL RIPRISTINO DELLA NATURA, una tappa chiave del Green Deal per recuperare la biodiversità, raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e migliorare la sicurezza alimentare e l'adattamento climatico.
Ripristinare la natura significa sostenere il recupero degli ecosistemi degradati o distrutti potenziandone la struttura e le funzioni. Il regolamento stabilisce obiettivi e obblighi giuridicamente vincolanti specifici per il ripristino della natura in ciascuno degli ecosistemi elencati – terrestri e marini, di acqua dolce e urbani ed aiuterà a mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e delle catastrofi naturali.
Le nuove norme avranno lo scopo di ripristinare gli habitat terrestri e marini degradati e in cattive condizioni dei paesi dell'UE, da quelli agricoli, a quelli urbani ed a quelli più naturali.
È fondamentale rafforzare la biodiversità e aumentare la sostenibilità dell'agricoltura al fine di garantire la produzione alimentare a medio e lungo termine. Il valore della produzione agricola annuale dell'UE direttamente legata agli insetti impollinatori ammonta a quasi 5 miliardi di EUR e quindi occorre porre in essere tutte le misure atte a salvaguardarne le popolazioni. Altrettanto occorre intervenire sui suoli in quanto ormai i 2/3 dei suoli destinati alla produzione agricola sono degradati. Si dovrà anche migliorare gli elementi caratteristici del paesaggio con elevata diversità all’interno delle aree agricole, come siepi, fasce fiorite, terreni a riposo, stagni e alberi.
Gli ecosistemi urbani rappresentano il 22% della superficie terrestre dell'UE. Parchi, giardini, alberi e prati sono habitat importanti per piante, uccelli e insetti. Con le nuove norme l'UE punterà ad aumentare gli spazi verdi nelle città, nei piccoli centri e nelle periferie. Si dovrà garantire l'assenza di perdita netta di spazio verde entro il 2030, rispetto ad oggi e l'aumento della copertura arborea nelle città.
I fiumi europei contengono più di un milione di barriere artificiali, quali dighe, sbarramenti e rampe, soprattutto sono spesso costretti in argini che non garantiscono il movimento di acqua, sedimenti, pesci e altri organismi e sono fondamentali per migliorare lo stato delle acque dell'UE e rafforzare la biodiversità. Le nuove norme mireranno a rimuovere molte delle barriere esistenti nei fiumi dell'UE, al fine di garantire una maggiore continuità nelle reti fluviali ed una loro rinaturalizzazione.
Le foreste, coprono quasi il 40% del territorio dell'UE, sono essenziali per la mitigazione dei cambiamenti climatici, in quanto servono da pozzi di assorbimento del carbonio e ospitano peraltro gran parte della biodiversità europea. Le nuove norme per il ripristino hanno lo scopo di rafforzare la biodiversità nelle foreste, che sarà monitorata utilizzando indicatori specifici in grado di misurare la salute dell'ecosistema forestale.
Il regolamento sul ripristino della natura sarà attuato attraverso i piani nazionali di ripristino che i paesi dell'UE dovranno elaborare entro un anno dall’entrata in vigore.
Il piano nazionale di ripristino copre il periodo fino al 2050 e dovrà contenere:
•la quantificazione delle zone da ripristinare per raggiungere gli obiettivi
•una descrizione delle misure di ripristino previste o attuate
•il calendario per l'attuazione delle misure
•un'indicazione delle disposizioni atte a garantire gli effetti continui, a lungo termine e duraturi delle misure di ripristino
•la stima delle esigenze di finanziamento
L'obiettivo sarà quello di porre in atto, entro il 2030, misure di ripristino per almeno il 30% di tali habitat in tutta l'UE. Occorre adoperarsi ulteriormente per coprire il 60% degli habitat entro il 2040 e il 90% entro il 2050. Le misure dovranno essere allineate ad altre normative pertinenti, quali le norme in materia di protezione della natura, energie rinnovabili e agricoltura. In particolare dovranno perseguire il miglioramento della connettività tra gli habitat. Nel 2033 ci sarà una prima verifica ed infatti la Commissione Europea dovrà riesaminare e valutare l'applicazione delle norme e il loro impatto sui settori dell'agricoltura, della pesca e della silvicoltura, nonché i suoi effetti socioeconomici più ampi.
In conclusione questo regolamento Europeo imporrà una più attenta programmazione e pianificazione delle attività sui diversi territori e renderà indispensabile il lavoro dei Tecnici ed in particolare dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali per adattare e migliorare la capacità produttiva dei territori rurali nel pieno spirito dell’agroecologia e con le tecniche di agricoltura sostenibile.
Link al regolamento:
https://eur-lex.europa.eu/resource.html?uri=cellar:f5586441-f5e1-11ec-b976-01aa75ed71a1.0019.02/DOC_1&format=PDF