Gli eventi
Non bastavano gli incendi: ora è in atto il deperimento dei boschi naturali. Nuovi ingenti danni alle risorse forestali della Sardegna si manifestano con appassimento delle foglie e successivo e completo disseccamento delle chiome degli alberi. Già evidenti a partire dal mese di questo luglio sono proseguiti con intensità crescente durante tutto il mese di agosto assumendo carattere di grave eccezionalità. Particolarmente intensi in vari comuni dell’area orientale dell’Isola, dal Sarrabus Gerrei al sud, passando per l’Ogliastra e per la Baronia al centro fino in Gallura al nord. L’eccezionale siccità, presente con una diminuzione delle precipitazioni medie negli ultimi anni che lungo la costa orientale dell’Isola sfiora il 50%, unita all’aumento delle temperature medie estive, con massimi superiori a 45°C negli ultimi 10 anni ormai ricorrenti e per periodi temporali prolungati, sta colpendo in particolare le formazioni naturali di sughera (Quercus suber L.) e di leccio (Quercus ilex L.), ma anche le superfici occupate da macchia mediterranea. In tutta l’Isola le prime stime indicano decine di migliaia di ettari le superfici complessivamente colpite.
La Regione autonoma della Sardegna sta avviando apposito monitoraggio mentre vengono valutate le strategie e le azioni per contenere i danni e per il recupero della funzionalità degli ecosistemi colpiti (vds. deliberazione Giunta Regionale del 28 agosto 2024, n. 31/7, Interventi urgenti in relazione al fenomeno di deperimento e moria di sugherete, leccete e macchia mediterranea in atto nel territorio della Regione Sardegna e programmazione delle risorse disponibili sul Bilancio regionale).
Fattori da considerare per la difesa ed il ripristino
Evidentemente l'estensione complessiva delle aree colpite dal deperimento (ettari, numero di piante danneggiate) ovvero la distribuzione/concentrazione territoriale rappresenta la prima variabile da considerare. In effetti la conoscenza dell’autoecologia delle singole specie forestali danneggiate ha valore fondamentale in quanto associata alle caratteristiche ecostazionali.
Anche la storia del recente passato del popolamento e quindi la tipologia in relazione anche lo stadio di sviluppo del soprassuolo possono avere affetti importanti. Alcune osservazioni su aree danneggiate evidenziano come spesso l’inizio del deperimento si manifesti in formazioni non ancora pienamente evolute e in molti casi generatesi post incendio.
Nella contemporaneità del disseccamento durante il periodo estivo l’emergenza è connessa inoltre ad attacchi di funghi patogeni (Phytophtora cinnamoni in primis) ovvero alle concause di tale deperimento.
Da un punto di vista gestionale per il ripristino sarà necessario provvedere a realizzare una notevole capacità di coordinamento e di rafforzamento delle funzioni di tutti gli Enti territoriali coinvolti capaci di informare, mediante incontri e riunioni, e di individuare velocemente gli interventi che dovranno essere messi a punto. Notevole attenzione è assolutamente urgente che venga riposta per realizzare nuovi specifici obiettivi che mettano al primo posto misure di effettiva protezione e di conservazione dei popolamenti forestali della Sardegna che comprendano anche un’attenta analisi delle relazioni intercorrenti tra manifestazione e intensità di questi danni con il periodo di estrazione del sughero e con l’attuale uso del pascolo brado in bosco.
Foto: Querce da sughero appena decorticate in disseccamento (estate 2024)