Una tendenza sempre più diffusa, nel tessuto urbano contemporaneo, è quella di integrare elementi naturali all'interno delle città, con l'obiettivo di creare spazi verdi che migliorino la qualità della vita dei cittadini. Tra le molte opzioni disponibili, l'idea di introdurre alberi anche nei centri storici può apparire promettente: oltre a fornire un piacevole aspetto estetico, gli alberi possono contribuire a migliorare il microclima di certe aree. Tuttavia, dietro questa apparente idilliaca immagine, si nasconde una serie di sfide e difficoltà che rendono l'impresa molto più complessa di quanto si potrebbe immaginare e i risultati potrebbero essere molto diversi rispetto a quanto prospettato, soprattutto in ambienti ostili come i canyon urbani.
Una delle prime e più ovvie sfide nell'introdurre alberi in certe situazioni è lo spazio limitato a disposizione e il volume di suolo utilizzabile. Le città sono caratterizzate da una densità abitativa sempre crescente e da una costante competizione per l'uso del suolo. In quest'ottica, trovare spazio sufficiente per ospitare alberi può essere un compito arduo, se non impossibile.
E anche se si riesce a trovare lo spazio necessario, ci si trova di fronte a un altro ostacolo significativo: la selezione delle specie più adatte alla vita urbana. Le città presentano, come è noto, una serie di condizioni ambientali avverse per la crescita delle piante, tra cui l'inquinamento atmosferico, il calore urbano, la carenza di suolo e l'ombra degli edifici circostanti.
Tuttavia, nonostante queste difficoltà, molte città stanno promuovendo la piantagione di alberi spesso senza una valutazione accurata delle specie più adatte al contesto urbano e senza, soprattutto, un’adeguata analisi del sito d’impianto. Spesso vengono scelte specie che richiedono terreni profondi e fertili, che non possono essere facilmente garantiti nelle città. Inoltre, alcune specie richiedono una grande quantità di acqua e gestione, rendendo difficile il loro mantenimento nelle condizioni urbane.
Un ulteriore problema è, per certe specie, quello della caduta dei frutti che può rendere le strade scivolose e pericolose per i pedoni e i veicoli, specialmente quando i frutti diventano marci e si decompongono. La caduta dei frutti richiede una costante pulizia delle strade, dei marciapiedi e dei giardini pubblici, il che comporta un costo aggiuntivo per l'amministrazione comunale e richiede risorse umane e finanziarie. Non solo, i frutti marci possono attirare insetti, roditori e altri animali indesiderati e possono rovinare l'aspetto estetico delle strade e dei parchi urbani, riducendo l'attrattiva delle aree verdi per i residenti e i visitatori.
La gestione delle piante che producono frutti voluminosi può richiedere risorse considerevoli in termini di potatura, raccolta e smaltimento dei frutti caduti, rendendole criticabili dal punto di vista gestionale in ambienti urbani dove le risorse possono essere limitate.
Tipico esempio di queste problematiche è rappresentato, in alcune città dell’Italia centro-meridionale, dalla presenza degli aranci amari (Citrus x aurantium) ancora alquanto diffusa, anche se si tende a sostituirli, proprio per i problemi suddetti, con altre specie. Anche perché a ciò si aggiunge il fatto che producono quantità di polline sufficienti a generare una risposta sintomatica nella popolazione. Inoltre, come molti altri alberi da frutto, gli alberi di agrumi sono soggetti a un numero elevato di parassiti, comprese molte malattie fungine e virali, e possono essere soggetti a carenze nutrizionali. Tutto questo ne aumenta i costi gestionali e ne pregiudica vitalità e aspetto estetico. In particolar modo questa specie è stata recentemente attaccata da Aleurocanthus spiniferus (Quaintance) (anche noto come aleurodide spinoso), insetto alieno arrivato prima nel sud Italia e poi ritrovato in Toscana nell’area urbana di Prato (dicembre 2020) e in un’area agricola del comune di Castagneto Carducci (luglio 2021).
Di fronte a queste sfide, è essenziale quindi adottare un approccio olistico e pianificato alla piantagione di alberi in certe aree delle città che includa la ricerca e selezione di specie adatte e non lasciarsi trasportare dall’idea del momento: è fondamentale condurre ricerche approfondite sulle specie di piante più adatte al contesto urbano, considerando fattori come la tolleranza all'inquinamento, al calore e la capacità di crescere in suoli compatti e poco profondi e, ultimo, ma non meno importante, la ridotta necessità di cure colturali.
In conclusione, sebbene l'idea di introdurre gli alberi nei centri storici interamente pavimentati nelle città possa sembrare allettante, è fondamentale affrontare le sfide legate allo spazio limitato e alla selezione delle specie più adatte al contesto urbano. Solo adottando un approccio integrato e pianificato possiamo sperare di creare spazi verdi urbani fruttuosi e sostenibili per le generazioni future.