La contraffazione non risparmia nessun commercio e non ci si deve meravigliare che riguardi anche i farmaci veterinari, con inevitabili rischi per gli animali, chi usa questi farmaci, l’ambiente e soprattutto per il con-sumatore che si nutre degli alimenti prodotti da animali trattati con questi farmaci.
Un allarme sui farmaci veterinari falsi, contraffatti o vietati viene an-che dall’IRACM (Istituto Internazionale di Ricerca contro la Contraffa-zione dei Farmaci) che denuncia l’ampiezza di un fenomeno ancora am-piamente ignorato e sottovalutato soprattutto nelle sue conseguenze.
La contraffazione dei farmaci veterinari e il loro commercio illegale trovano le loro origini nella sempre maggiore espansione dei commerci tramite canali illegali che, soprattutto con acquisti attraverso internet, per-mettono di saltare i controlli d’importazione e soprattutto di acquisire i farmaci proibiti e materie prime farmacologiche a costi nettamente più bassi, anche perché a titoli inferiori e di minore qualità.
Non bisogna dimenticare che tra i farmaci illegali veterinari vi sono gli ormoni vietati nella Unione Europea e usati per incrementare in modo fraudolento la produzione di carne e di latte, e i taluni farmaci che, come la ketamina, possono passare nel giro delle droghe.
La produzione e la commercializzazione di farmaci falsi o contraffatti destinati agli animali, per lo più per opera della criminalità organizzata ed anche di terroristi, avvengono soprattutto in Asia, spesso passano per l’Africa Subsahariana per poi arrivare anche in Europa.
Per gli animali, i rischi delle contraffazioni derivano dalla loro minore purezza e dal più basso titolo con la conseguente possibile, diminuita e talvolta anche quasi nulla efficacia del farmaco.
Per i consumatori i rischi delle contraffazioni derivano dalla presenza sul mercato clandestino di farmaci proibiti, come taluni antibiotici, per e-sempi il cloramfenicolo. Inoltre, la scarsa qualità dei farmaci contraffatti si riflette sui tempi di metabolizzazione negli animali e quindi sui tempi che sono necessari tra la fine del trattamento e l’utilizzo delle produzioni ani-mali, con un tangibile pericolo per la salute dei consumatori, senza contare che la minore qualità e purezza dei farmaci illegali può provocare una pre-senza di residui di lavorazione e di eccipienti più o meno pericolosi nelle carni, latte e uova.
Non trascurabili anche i rischi dei farmaci illegali per chi li maneggia senza le dovute precauzioni, e per l’ambiente che può subire effetti indesi-derati soprattutto per taluni antibiotici capaci di alterare il microbismo delle fermentazioni alimentari e ambientale.
Da qui la necessità dei servizi pubblici sanitari di non abbassare la guardia soprattutto nei controlli presso gli “armadi farmaceutici” degli al-levamenti.
Risk of counterfeit veterinary drugs
Counterfeiting does not spare any trade and we should not marvel that it also concerns veterinary drugs with inevitable risks for the animals, whoever uses them, the environment, and especially for the consumer that eats food produced by animals treated with these drugs. An alert against fake, counterfeit, or forbidden veterinary drugs has also come from the Institute of Research Against Counterfeit Medicines (IRACM) that reports the extent of a still widely ignored and underrated phenomenon, especially as to its consequences.
The origin of counterfeiting of veterinary drugs and their illegal trade is found in the ever increasing expansion of trade through illegal channels that, especially through internet purchases, enable import controls to be avoided and especially forbidden drugs and pharmacological raw materials to be bought at much lower prices, also because they have lower concentrations and quality.
It should not be forgotten that included among the illegal veterinary drugs are hormones forbidden in the European Union that are used to fraudulently increase meat and milk production as well as such drugs as ketamine that easily enter the drug underworld.