Esistono già oggi varie iniziative e ricerche volte a ricuperare specie animali e vegetali estinte anche da molto tempo. Infatti nel 2000 ha fatto un notevole effetto la notizia che ricercatori francesi e spagnoli avevano ottenuto la “resurrezione” di una specie di capra selvatica, l’Ibex dei Pirenei, che era stata dichiarata estinta 3 anni prima. La resurrezione è stata ottenuta con la sostituzione del DNA dell’Ibex estinto nell’ovulo di una specie affine in cui il DNA era stato eliminato. Anche alcuni scienziati australiani hanno recentemente realizzato la resurrezione di una rana locale (la Gastric Brooding Frog) estinta intorno al 1980. Altre specie animali sono candidate alla “resurrezione”, tra cui la Tigre della Tasmania ed anche il Mammut, estinto da molte migliaia di anni, utilizzando il DNA presente in animali surgelati in aree siberiane affette da permafrost ed eventualmente inserendolo in ovuli di elefanti asiatici.
Anche nelle specie vegetali la possibilità di “resurrezione” è stata dimostrata con la germinazione di semi di una specie siberiana, Silene stenophilla (FOTO), recentemente trovati in un nido di scoiattoli situato in un tronco a 38 metri di profondità. Questi semi, vecchi di 32.000 anni (come da datazione col metodo dell’analisi del carbonio) sono stati trovati nella tundra siberiana in un luogo chiamato Duvanni Yar, presso il fiume Kolima. Alcuni di questi semi sono germinati, hanno sviluppato una normale vegetazione, con fioritura e normale riproduzione. Tutto ciò è stato possibile perché nella zona esiste il “permafrost” di continuo -7°C che ha conservato intatto il DNA del seme. La resurrezione delle piante ha fatto un ulteriore passo avanti, pochi anni fa, in cui anche semi di palma da dattero, trovati in alcuni frutti conservati per l’alimentazione dei difensori della famosa fortezza Masada, in Israele, conquistata e distrutta dai Romani 2000 anni fa, hanno germinato ed originato piante normali.
Ma quali sono i requisiti di base per poter realizzare la “resurrezione”? Sono necessarie 4 condizioni biotecnologiche: 1) Il ricupero del DNA di una cellula integra della specie estinta. 2) Il trasferimento del DNA ricuperato in una cellula vivente (meglio in un ovulo negli animali) di una specie affine de-nucleata. 3) L’induzione della divisione cellulare della cellula in cui il DNA è stato trasferito. 4) La normale crescita “in vitro” delle cellule o dell’embrione col DNA sostituito.
E’ evidente che questi ritrovamenti aprono nuovi orizzonti per la ricerca. Ad esempio, poter disporre di varietà di piante coltivate migliaia di anni fa potrebbe avere grande valore e significato, specialmente considerando vari cereali, leguminose da granella ed altre specie utili di cui non abbiamo i tipi più primitivi. Negli anni scorsi ricerche paleontologiche hanno identificato anche diversi magazzini sotterranei di semi di cereali domesticati localmente in buono stato di conservazione in molti villaggi nei deserti del Medio Oriente (Iran, Pakistan, Palestina, Irak, Arabia Saudita ecc.) che potrebbero fornire materiale genetico prezioso. Il tutto, però, non potrà essere realizzato se i semi ricuperati non saranno mantenuti in condizioni ottimali di temperatura ecc. e non come normalmente vengono oggi conservati nei musei paleontologici, che certo non hanno le condizioni ottimali per eventualmente conservare il DNA presente nei semi.
Queste realizzazioni certo sollevano importanti e serie domande: sarà possibile ottenere la “resurrezione” di persone umane ormai morte anche da tempo e quindi vissute anche molti anni fa? Oppure che una persona voglia creare una serie di umani uguali a sé. In teoria la risposta è “sì”. Infatti le attuali conoscenze della biotecnologia potrebbero permettere il trasferimento del DNA umano ben conservato di persone viventi ed anche decedute, in uno o più ovuli in cui è stato eliminato il DNA del donatore e quindi trasferito nell’utero di una o più donne per il suo sviluppo.
Certamente non saremmo certo sorpresi se oggi o domani una persona potente o ricchissima non sia tentata di ottenere progenie col suo stesso DNA e quindi perpetuarsi in nuovi umani geneticamente identici! Del resto per molti secoli sono stati nominati imperatori e re i loro figli, in cui però oggi sappiamo che solo la metà del DNA era di origine paterna! Le problematiche etiche di tali possibili eventi sono certo oggi presenti, ma certamente irrisolte ed il sistema legale attuale non è certo preparato a tali eventi. Ma in un mondo in cui purtroppo poche persone hanno in mano il destino dell’umanità, eventi di questo genere potrebbero non esistere solo “ in the realm of science fiction”!
The resurrection of extinct animals and plants has been carried out: will it also be possible for human beings?
There already exist various initiatives and studies aimed at recovering animal and plant species which have been extinct even for a long time. In 2000, the news that French and Spanish researchers had “resurrected” a wild goat species, the Ibex of the Pyrenees, declared extinct three years before, made a great impression. The resurrection was carried out by substituting the DNA of the extinct Ibex in the ovum of a similar species where the DNA had been removed. Even in plant species, the possibility of “resurrection” has been demonstrated with the germination of seeds from a Siberian species, Silene stenophilla (PH.), which were recently found in a squirrel’s nest located in a trunk 38 meters underground. Over 32,000 years old (using the carbon dating analysis method), these seeds were found in the Siberian tundra in a place called Duvanni Yar, near the Kolima River. Some seeds have sprouted and developed normal vegetation with blooming and normal reproduction. This was possible because there is a stable -7°C permafrost in that area that has preserved the seed’s DNA intact. These achievements of course raise important and serious questions. Will it be possible to “resurrect” people who lived and died even many years ago or for one person to create a series of human copies? Theoretically the answer is “yes”. There exist unsolved ethical problems regarding these possible events and our legal system is certainly not prepared to tackle such events.