Il 27 ottobre scorso, presso la Sala Maggiore del Palazzo Comunale di Pistoia, nell'ambito della serata del vivaismo 2023, si è tenuto un convegno sul tema “Vivaismo e competitività” promosso dall'Associazione Vivaisti Italiani e dal Distretto vivaistico pistoiese.
Tale iniziativa aveva lo scopo di analizzare, insieme alle le imprese vivaistiche, i dati produttivi e gli sbocchi di mercato della produzione ornamentale in un quadro evolutivo che tenga conto degli effetti dei cambiamenti climatici e degli aspetti ambientali, quali: la salute del territorio e delle coltivazioni, l'uso delle acque, l'introduzione di innovazioni tecniche e tecnologiche a supporto di produzioni competitive sui mercati globali e nello stesso tempo ecocompatibili.
Da anni, le problematiche della produzione vivaistica ornamentale, sono al centro del dibattito locale, regionale e nazionale secondo il modello: “produrre a costi competitivi nel rispetto di regole sempre più stringenti sull'ambiente”. Raccogliendo tale postulato le azioni da intraprendere risultano: limitare l'uso della chimica e ove possibile sostituirla con prodotti ecocompatibili, risparmiare l'acqua per l'irrigazione e avviare azioni di riciclo, ridurre drasticamente i residui inquinanti.
Per la ricerca di idonee soluzioni è stato coinvolto il mondo scientifico che negli anni ha proposto soluzioni, di cui molte adottate dalle imprese professionali.
I tempi di adozione dell'innovazione in agricoltura sono sempre molto lunghi, ma il comparto vivaistico si distingue dagli altri in quanto caratterizzato da imprenditori lungimiranti e dotati di risorse economiche adeguate ad investire in innovazione.
Il settore vivaistico nell'ultimo decennio ha adottato numerosi risultati della sperimentazione che spaziano dall'uso razionale dell'acqua, all'utilizzo sostenibile dei fertilizzanti, del diserbo e degli antiparassitari. Nonostante il cambiamento, che ha comportato maggiori costi, si registrano miglioramenti economici e nuovi spazi conquistati sui mercati soprattutto europei ed internazionali.
A differenza di altri settori produttivi, nel biennio 2020 - 2022, in pieno lockdown da pandemia, il vivaismo ornamentale ha registrato un incremento della domanda di piante vive, che ha generato un aumento della produzione locale, della superficie coltivata, ma anche dell'importazione di vegetali, al difuori del distretto vivaistico, per soddisfare le maggiori richieste di mercato.
Questa positiva realtà, sotto l'aspetto economico e del lavoro, ha di fatto costretto le Autorità competenti ad alzare il livello di allerta fitosanitaria intensificando la sorveglianza, al fine di ostacolare, con l'importazione, l'introduzione di organismi nocivi non presenti nell'area vivaistica.
Consapevoli di tale rischio, le azioni di controllo sono state intensificate, sia da parte del Servizio Fitosanitario Regionale che da parte delle imprese, che attraverso idonee azioni di autocontrollo hanno sorvegliato sulla salute delle loro coltivazioni.
Da tale esperienza è maturata anche l'esigenza di realizzare ed organizzare un proprio laboratorio di diagnostica a sostegno dei controlli visivi di campo.
Nasce così negli ultimi mesi dell'anno 2022/inizio anno 2023, anche a seguito di partecipati incontri tra le imprese aderenti all'Associazione Vivaisti Italiani, con le Organizzazioni Professionali Agricole e con la consulenza dell'Accademia dei Georgofili e della struttura del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura (CREA-DC), un progetto di fattibilità per la creazione del laboratorio fitosanitario per l'autocontrollo.
Tale progetto trova legittimazione nella recente legge nazionale n.19 del 2 febbraio 2021, che prevede, all'art.16, il riconoscimento di laboratori di diagnostica fitosanitaria per l'autocontrollo, nell'ambito di un più complessa riforma della materia.
Nella sessione del convegno sull' “autocontrollo fitosanitario per la protezione delle piante” è stato affrontato il tema della realizzazione di uno specifico strumento di diagnostica fitopatologica, autogestito dai vivaisti, attraverso un approfondimento del percorso intrapreso e di quanto ancora c'è da fare per raggiungere l'obiettivo finale.
L'Accademia dei Georgofili, nell'ambito del protocollo d'intesa con l'Associazione Vivaisti Italiani, da anni sta sostenendo l'introduzione di un processo innovativo in grado di fornire alle imprese professionali idonei strumenti operativi, allo scopo di ostacolare, combattere ed eradicare gli organismi nocivi alieni al territorio pistoiese.
Il progetto laboratorio è uno degli strumenti indispensabili per monitorare e garantire la sanità delle produzioni locali.
L'esperienza della Regione Lombardia, illustrata nel convegno, ha evidenziato come gli operatori di questa regione da anni si avvalgono dei servizi analitici di un proprio laboratorio.
In questo caso la struttura nasce da un accordo tra pubblico e privato; viene ubicata presso la Fondazione Minoprio, che mediante la società Minoprio Analisi e Certificazioni, garantisce il servizio di diagnosi sia per i controlli ufficiali del Servizio Fitosanitario che i per i privati. Il costo delle analisi è a carico dei richiedenti secondo uno specifico tariffario.
Il modello presentato, anche se non perfettamente ripetibile, ha fornito nuovi elementi di valutazione sulla fattibilità del progetto ai decisori locali, soprattutto sulla scelta della sede, del personale e della gestione organizzativa.