La famiglia dei Sirfidi include oltre 500 specie note, di medie dimensioni, i cui adulti hanno spesso il tegumento con colorazioni simili a quelle di api o vespe (mimetismo pseudoaposematico). Oltre ad essere abili volatori, riescono a stazionare in aria come gli elicotteri o i droni. Si nutrono di nettare, di melate e di pollini e pertanto visitano i fiori di molte piante contribuendo all’impollinazione incrociata con l’accidentale trasporto del polline. La loro importanza pronuba è considerata seconda solo a quella degli Imenotteri.
Le larve delle specie predatrici hanno il corpo allungato, vivacemente colorato o semitrasparente, dorsalmente verrucoso con brevi tubercoli posteriori. Molte specie predano Afidi e alcune vivono nei nidi di Formiche e di Termiti.
Alla sottofamiglia Syrphinae afferisce Eristalinus taeniops (Wiedemann) i cui adulti sono lunghi da 11 a 14 millimetri, con marcato dimorfismo sessuale; nel maschio, il capo è olòptico, con occhi composti a contatto sulla linea dorsale, mentre la femmina ha il capo dicòptico, e occhi distanziati. Caratteristica peculiare è la presenza, su ciascun occhio, di cinque strisce distinte, verticali, scure, da cui anche il nome comune di Sirfide dagli occhi striati. Il torace è giallo-marrone metallico densamente peloso. Le ali sono trasparenti, di solito bruno-giallastre alla base; i bilancieri, sono di colore giallo pallido brillante. L'addome è giallo-rossastro, con bande nere trasversali.
La specie è presente in Europa. in Medio Oriente, in Nord e in Sud Africa, in India ed è stato accidentalmente introdotto in California e in Florida, nonché in Brasile.
Gli adulti sono attivi da marzo a novembre in vari ambienti naturali e antropizzati: radure boschive, macchia mediterranea. Sono particolarmente attratti dai fiori di colore giallo; in particolare in molte aree incolte del centro urbano di Catania visitano i fiori di Glebionis segetum. Le femmine ovidepongono nelle carcasse di colombi, gatti e topi. Nelle quali le larve compiono lo sviluppano che può avvenire anche nel fango o nelle acque reflue.
Per la vaga somiglianza degli adulti floricoli con le operaie delle api e per il simultaneo sfarfallamento di numerosi individui dalle carcasse di animali morti, la Mosca drone, ricorda la più nota Eristalis tenax (Linnaeus) che, nell’Antica Grecia, ha alimentato il mito della “Bugonia” ovvero della generazione di insetti da un bue morto.
Foto: Adulto di Eristalinus taeniops su fiore di Glebionis segetum