La federazione nazionale di sistemazione fondiaria e di insediamento rurale (FnSafer) ha pubblicato giovedì 26 maggio, il bilancio 2015 dei mercati fondiari rurali. In Francia il prezzo dei terreni agricoli continua a salire. E' aumentato del 1,6%, portando il prezzo medio dell'ettaro al di sopra della soglia di 6.000 euro, a 6.010 euro. "L'aumento non è dovuto alla crescita dei redditi agricoli ma al calo dei tassi di interesse", precisa Robert Levesque, direttore degli studi di Safer.
Dietro questo prezzo medio si nascondono realtà molto diverse. La Safer fa notare prima di tutto il crescente divario tra i prezzi delle terre in zona cerealicola e quelle delle regioni di allevamento. Il primo aumenta arrivando a 7.230 euro, mentre l'altro si stabilizza a 4.500 euro. Segno dell'impatto della crisi che tocca gli allevatori lattieri e bovini. Tuttavia le differenze sono particolarmente marcate nei vigneti. Globalmente il loro valore continua a crescere. Il prezzo medio delle vigne DOP aumenta del 3%, a 140.000 euro a l'ettaro. Stessa progressione per le vigne non DOP, 13.100 euro l'ettaro. Non sorprende che le terre di Champagne e di Bougogne siano le più apprezzate. Il prezzo più alto se lo aggiudica una parcella di gran cru di Borgogna che si attesta sugli 11 milioni di euro l'ettaro.
La FnSafer sottolinea un altro dato importante del suo esame dei mercati fondiari rurali. Constata una modifica profonda del paesaggio agricolo francese. "Vediamo che le aziende a conduzione familiare, che erano il cuore del modello francese, vengono marginalizzate a vantaggio delle strutture societarie", afferma Levesque. Se le aziende individuali rimangono maggioritarie nel numero, stimate a 296.000 su un totale di 452.000, subiscono un rapido logoramento. Il loro numero è calato del 13% in tre anni, tra il 2010 e il 2013. Inoltre detengono solo il 38% delle superfici agricole.
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Le Monde su Agra Press n. 1164 (rassegna stampa estera)