La Provincia di Siena gode da sempre di un vasto patrimonio frutticolo costituito da molte varietà considerate a rischio di estinzione, un buona parte di queste sono state recuperate attraverso progetti territoriali finanziati dalla Regione Toscana e promossi dagli Enti locali, in linea con i principi della LR 64/04 sulla valorizzazione del patrimonio di razze e varietà locali.
Dopo una preliminare attività di caratterizzazione morfologica delle piante da frutto, che ne permette un primo riconoscimento in campo, risulta ormai indispensabile l’utilizzo di tecniche di indagine genetica che consentono di distinguere in maniera univoca le differenze varietali all’interno della stessa specie.
L’impiego dei marcatori molecolari risulta possibile in qualsiasi momento stagionale, è svincolato dalle variabili ambientali ed è possibile porre in essere una identificazione certa degli individui delle diverse specie o varietà mantenute in collezione, permettendo il monitoraggio costante dell’identità delle accessioni ed il controllo della stabilità genetica. Le tecniche molecolari attualmente impiegate al fine di ottenere marcatori genetici polimorfici in grado di discriminare le varietà studiate sono principalmente basate sull’utilizzo della PCR ed i marcatori più idonei in programmi di identificazione varietale di collezioni di germoplasma sono i microsatelliti o SSR (Single Sequence Repeats) poiché rivelano un elevato polimorfismo, possiedono un’ampia distribuzione nel genoma, sono codominanti, semplici da analizzare possedendo una elevata ripetibilità.
Il gruppo di Tracciabilità, caratterizzazione e valorizzazione delle filiere agroalimentari (DSV-UNISI) che si occupa da anni di riconoscimento varietale delle specie arboree da frutto mediante marcatori genetici, ha effettuato la caratterizzazione dei profili genetici sul DNA delle piante autoctone da frutto senesi, attualmente conservate all’interno di una delle Sezioni Regionali della Banca del Germoplasma, custodita dall’Unione dei Comuni della Val di Merse e ubicata presso il vivaio “Il Campino” località Ruffolo. Tale lavoro oltre a permettere l’identificazione certa di 57 profili genetici diversi tra le 245 accessioni di fruttiferi presenti nel campo catalogo, ha consentito anche di risolvere alcuni problemi di omonimia e sinonimia che si erano verificati al momento dell’impianto.
Attraverso questo lavoro è stato creato un database genetico relativo alle accessioni contenute all’interno del Campo Collezione, questo strumento permette così la conservazione ed il controllo delle varietà mantenute in collezione in qualsiasi momento ed in qualsiasi stadio di crescita della pianta. Ecco che gli strumenti genetici sviluppati si rivelano interessanti non solo per l’inserimento di specifiche varietà all’interno del Repertorio Regionale ma anche come valido strumento di controllo delle produzioni vivaistiche in modo da diffondere materiale caratterizzato, di provenienza certa ed eventualmente certificato.
Oggi, dato il crescente interesse da parte del consumatore ad acquistare prodotti fortemente legati al territorio di origine, che spesso si traducono in alimenti di elevata qualità, risulta imprescindibile la valorizzazione delle risorse genetiche autoctone che sono il risultato di secoli di adattamento al nostro territorio. Le antiche varietà rappresentano in maniera decisa una parte fondamentale dell’agricoltura, della cultura e della storia di un territorio, la valorizzazione dell’agrobiodiversità va a contribuire certamente e concretamente allo sviluppo delle zone rurali svantaggiate, quindi limitare la perdita della biodiversità locale significa limitare la perdita dell’identità stessa di una comunità.
Genetic characterization of old fruit trees in the province of Siena
The province of Siena has always had a vast patrimony of fruit trees with many varieties considered endangered. Many of them have been rescued as a result of district plans financed by the Regione Toscana and promoted by local authorities, in line with the principles of LR 64/04 on the valorization of the heritage of local breeds and varieties.
After a preliminary morphological characterization of fruit plants, which allows recognizing them initially in the field, the use of genetic survey techniques seems indispensable as they enable unambiguously distinguishing varietal differences within the same species.
The group for traceability, characterization and development of agri-food chains (DSV-UNISI) that, for years, has occupied itself with varietal recognition of fruit trees through genetic markers, has carried out the characterization of genetic profiles on the DNA of Sienese native fruit plants. In addition to enabling the reliable identification of 57 different genetic profiles among the 245 accessions of fruit in the field catalog, this work has also made it possible to solve some problems regarding homonymous and synonymous names that occurred during implantation.