Il 16 marzo scorso si è tenuto presso la Confagricoltura provinciale un incontro sui presupposti commerciali, agronomici e tecnici della coltivazione dell’asparago in provincia di Piacenza . Il Convegno è stato incentrato sugli interventi di Emanuela Cabrini, Presidente del Consorzio Asparago Piacentino, che opera dal 2009 per la tutela e la valorizzazione di tale coltura, di Albino Libè, direttore dello stesso Consorzio e di Luciano Trentini, Presidente del Comitato Consultivo Promozione della Commissione Europea.
Cabrini ha sottolineato l’importanza dell’attività del “Consorzio” che ha consentito di ottenere un “marchio” e di investire sull’innovazione della coltura con la dotazione di macchinari Tra le aziende consorziate ne figurano diverse piccole che hanno così avuto l’opportunità di partecipare alla meccanizzazione di alcune operazioni colturali, indispensabile per la riduzione dei costi. La zona di coltivazione è costituita da aree golenali del Po e di torrenti delle valli piacentine le cui caratteristiche pedologiche hanno un ruolo determinante sulla qualità del prodotto. Gli accordi con la rete commerciale assicurano la rapida consegna ai punti vendita e, normalmente, il prodotto viene commercializzato e consumato entro le 24 ore. Attualmente la coltivazione dell’asparago a Piacenza interessa circa 28 ettari, di cui oltre il 50% in aziende aderenti al Consorzio. La stretta collaborazione con il CRA di Montanaso Lombardo, centro specializzato nella ricerca e sperimentazione sull’asparago, ha consentito la predisposizione di un disciplinare di produzione, approvato dalla regione Emilia-Romagna, aderente alle esigenze di una coltivazione a basso impatto ambientale.
Albino Libè ha poi affrontato tematiche quali la commercializzazione e la trasformazione dell’asparago evidenziando anche l’importanza degli scambi promozionali con altre realtà consortili del Nord Italia.
La tecnica di coltivazione, con le innovazioni per i nuovi impianti e le macchine operatrici per il trapianto di “zampe” e di piantine di asparago, è stata trattata con ampia documentazione da Luciano Trentini.
L’incontro ha suscitato interesse molto interesse e ha consentito lo scambio di esperienze con produttori si altre zone. L’iniziativa è risultata utile per il progresso di una coltivazione che offre interessanti prospettive di sviluppo per l’agricoltura di alcune aree della provincia di Piacenza.