L’entrata in vigore del d.lgs. 8 novembre 2021, n. 198, che ha dato attuazione a livello piano nazionale alle previsioni della dir. (UE) 633/2019, ha profondamente mutato il panorama giuridico nazionale in tema di rapporti commerciali tra imprese nella filiera agroalimentare, delineando un formalismo contrattuale che interviene all’atto della cessione dei prodotti agricoli e alimentari sul mercato e dettagliate regole in materia di pratiche commerciali sleali.
Da ultimo, il Dipartimento dell’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), con Decreto Dipartimentale n. 136837 – che ha abrogato il precedente Decreto del 18 novembre 2021, n. 606505 – ha integrato tale complessa disciplina, dando vita alla nuova Unità di contrasto alle Pratiche commerciali Sleali (“UPS”) al fine di coadiuvare le attività di controllo attribuite all’ICQRF dall’art. 8 del d.lgs. 198/2021, secondo cui le indagini possono essere attivate (i) d’ufficio su iniziativa dell’ICQRF ovvero (ii) su iniziativa dei soggetti stabiliti nel territorio nazionale, a seguito di apposita denuncia all’ICQRF, presentata mediante gli appositi moduli caricati sulla pagina del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF), ovvero, a seguito di denuncia all’autorità di contrasto dello Stato membro in cui è stabilito il soggetto sospettato, così come previsto dall’art. 9 del D. Lgs. 198/2021. In quest’ultimo caso, l’ICQRF adotta tutte le misure necessarie per tutelare adeguatamente l’identità del denunciante ovvero del soggetto che assuma di essere stato leso dalla pratica commerciale sleale denunciata.
Mediante l’UPS, l’ICQRF ha inteso dare vita ad una vera e propria “task force” specificamente dedicata alla repressione delle pratiche commerciali sleali, cui sono stati attribuiti compiti di gestione, monitoraggio e coordinamento delle attività di indagine, nonché di accertamento delle violazioni alle disposizioni di cui agli artt. 3,4 e 5 del d.lgs. 198/2021.
Più nel dettaglio, all’UPS sono stati attribuiti i seguenti compiti:
a) curare la programmazione delle attività di indagine di iniziativa di cui all’art. 8 del D.lgs. 198/2021 effettuata sulla base dell’analisi del rischio;
b) coordinare le attività di indagine per iniziativa o per denuncia svolta dagli Uffici territoriali avvalendosi, a seconda della particolare natura degli accertamenti e/o della complessità delle attività, della collaborazione dei Carabinieri per la tutela agroalimentare o della Guardia di Finanza;
c) gestire l’archivio informatizzato dell’attività svolta e delle denunce ricevute;
d) monitorare periodicamente le attività di indagine in corso;
e) predisporre per il Capo Dipartimento le relazioni sull’attività svolta di cui all’art. 8, comma 2, lettera g) e h), del decreto legislativo n. 198 del 2021 ai fini della pubblicazione e trasmissione ai Servizi della Commissione europea;
f) informare il Capo Dipartimento delle attività di cui ai precedenti punti a) e b).
I componenti dell’UPS, inoltre, verranno individuati e nominati tra i dirigenti e i funzionari del Dipartimento ICQRF con apposito decreto dipartimentale successivo.
Inoltre, il decreto dipartimentale summenzionato dispone espressamente che nell’espletamento dei propri compiti, così come delineati supra, l’UPS potrà avvalersi, ove necessario, dell’assistenza dell’Unità Servizi Giuridici (denominata con acronimo USG), istituita con decreto dipartimentale prot. n. 129778 del 28 febbraio 2023, la quale svolge una serie di attività determinate, quali a titolo esemplificativo, supporto tecnico-giuridico agli Uffici del Dipartimento nonché all’UPS per le materie oggetto del D. Lgs. 198/2021, anche in collaborazione con l’Ufficio Legislativo del Ministero e predisposizione delle riposte alle richieste di parere e di chiarimento nelle materie oggetto del D. Lgs. 198/2021.
L’istituzione dell’UPS completa l’intento delineato dal legislatore con l’emanazione del D.lgs. 198/2021 dando vita ad una struttura di controllo articolata, in grado di dare piena ed efficace attuazione alle attività di indagine delineate dall’art. 8 del D. Lgs. 198/2021 e assicurando l’instaurazione di una rete di controlli che, fino ad oggi, tardava ad arrivare.
La nuova Autorità di contrasto sarà, così, in grado di assicurare, sotto il profilo operativo, il rispetto delle disposizioni del D.lgs. 198/2021, nella più ampia prospettiva segnata dal rispetto delle regole contrattuali tra imprese lungo la filiera agroalimentare consentendo anche un più equo riparto del valore del prodotto agroalimentare tra gli operatori della filiera e un più giusto profitto per il produttore, dando concreta attuazione ai principi ivi delineati.