“In futuro faremo più attenzione”, dice il rettore della Bocconi Andrea Sironi. Si riferisce al “Convegno internazionale per l’economia della terra” organizzato dall’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica in collaborazione con l’Università Bocconi e con il patrocinio del ministero delle Politiche Agricole. Il Foglio aveva sollevato la questione ricordando che l’agricoltura biodinamica è basata su credenze senza fondamento scientifico, che vanno dall’omeopatia all’astrologia con un tocco di stregoneria. Si fonda su dottrine esoteriche, sulla convinzione che in agricoltura agiscano energie cosmiche e forze astrali e si basa su pratiche bizzarre come l’uso di preparati ottenuti appendendo vesciche di cervo maschio piene di fiori, oppure sotterrando corni di vacca pieni di letame (è importante però che i corni siano di una vacca che abbia figliato, altrimenti non vale). Naturalmente è proibita qualsiasi innovazione prodotta dalla scienza negli ultimi decenni: niente diserbanti, fertilizzanti e Ogm. Tutto sterco del demonio che non può essere infilato nei corni di vacca, neppure se ha figliato.
E’ il secondo anno che la Bocconi ospita il convegno sul biodinamico, l’anno scorso c’erano stati persino i saluti del presidente dell’università Mario Monti e del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, cosa che aveva già destato un certo stupore, ma era l’anno dell’Expo ed è successo un po’ di tutto. Con il secondo convegno sembra che la Bocconi abbia inaugurato una tradizione. “Guardi, innanzitutto non è una tradizione e inoltre l’università non ha una posizione a favore del biodinamico”, dice al Foglio il rettore della Bocconi Sironi. Cos’è accaduto allora? “Semplicemente c’era un evento sponsorizzato e patrocinato dal ministero delle Politiche Agricole, dalla regione Lombardia, dal comune di Milano, dalla fondazione Cariplo, con un intervento del Commissario europeo (Vytenis Andriukaitis, ndr). Di fronte a uno schieramento di forze di questa natura, che ci chiedeva di patrocinare e ospitare l’evento, abbiamo dato l’ok. Non immaginavamo che potesse dare luogo alle reazioni che si sono avute”. Il problema di questi patrocini, sia da parte del governo che di istituzioni accademiche come la Bocconi, è duplice perché da un lato legittima pratiche e teorie a dir poco discutibili e dall’altro delegittima le istituzioni stesse. “La mia opinione personale, come Andrea Sironi, non è positiva nei confronti dell’agricoltura biodinamica e per certi versi è simile a quella che hanno espresso persone più qualificate di me. Detto questo valuteremo il tema con molta più attenzione in futuro”. Pare che l’università si sia fidata troppo della posizione del ministero dell’Agricoltura, che era presente al convegno con il viceministro Andrea Olivero. “Non so che posizione abbia il ministero, di certo si tratta di un’istituzione che ha maggiori competenze di noi per fare iniziative di questa natura, noi ci occupiamo di economia e di scienze sociali. Abbiamo risposto a un appello che veniva dalle istituzioni, ma in futuro faremo certamente più attenzione” è la promessa del professore.
Il Mipaaf invece sembra vedere di buon occhio questa pratica antiscientifica, il ministro Martina ha addirittura proposto corsi universitari sul biodinamico. La scienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo sul Foglio aveva definito la proposta “sconvolgente”: “Non è possibile che non si sia in grado di distinguere tra competenze, professionalità e ciarlataneria”. Abbiamo contattato il ministero per capire la posizione ufficiale sul tema, ma nessuno ha voluto parlarne.