Sul paesaggio, ancora “esercizi di stile”

Su un tema assai caro ai Georgofili, che ha visto la nostra Accademia più volte impegnata, registriamo con piacere due convegni di approfondimento sul paesaggio : il primo a Roma (Fontanella Borghese, 3 e 4 marzo) dal titolo “Il Paesaggio come sfida”; il secondo a Milano (Bicocca, 10 marzo) dal titolo “Paesaggi culturali: Musei e turismo nella metropoli”.  Si tratta di iniziative prevalentemente centrate sull'estensione concettuale del “paesaggio”, così come la cultura urbanistica (più che quella geografica, naturalistica, agraria) ha delineato fin dagli anni'60. Non a caso i temi ripresi in questi giorni hanno radici lontane, sia col popolare libro di Emilio Sereni (E.S., Storia del paesaggio agrario italiano, Laterza, Bari 1961), sia con l'impegno di Antonio Cederna per i “centri storici” che produsse, a Roma, l'attivazione di un assessorato ad hoc, con  Vittoria Calzolari e Carlo Aymonino. Altri tempi. Forse, di diverso e maggior interesse l'incontro milanese, aperto al possibile ruolo del museo nel “paesaggio culturale”, soprattutto per il contributo su “Museums, territory and tourism” di Peter Davis della University of Newcastle -UK e su “Ecomusei, paesaggi culturali e produzioni alimentari” di Nunzia Borrelli. Come si vede, tuttavia, siamo sempre sulla fragile nozione di paesaggio , riconnotata via via per diverse aree disciplinari. Qualcosa che proprio i Georgofili avevano avvertito nei loro ultimi convegni e che, forse, converrà riprendere quanto prima.