Frequentare boschi, parchi, luoghi alberati appaga il nostro bisogno di contatto con la natura, il bisogno di bellezza e di naturalità che è intrinseco in ognuno di noi. Ma non soltanto, il comune asserto che questo contatto è un bene per la salute si dimostra vero in mille modi, e non soltanto per smaltire calorie, fare esercizio fisico, passare il tempo libero frequentando luoghi belli, tranquilli, e gratificanti. Esiste un altro effetto diretto, che è stato studiato e descritto in uno studio svolto in 39 siti italiani tra montagna, collina e parchi urbani, pubblicato sull’ International Journal of Environmental Research and Public Health, 20(4), 2773, una pubblicazione di grande interesse per la sua interdisciplinarietà e per le sue possibili implicazioni pratiche (Donelli, D., Meneguzzo, F., Antonelli, M., Ardissino, D., Niccoli, G., Gronchi, G., Baraldi, R., Neri, L., Zabini, F. ,2023. Effects of Plant-Emitted Monoterpenes on Anxiety Symptoms: A Propensity-Matched Observational Cohort Study. https://doi.org/10.3390/IJERPH20042773
Questa ricerca ha messo infatti in evidenza quanto “respirare” la natura di questi luoghi sia importante al di là della piacevolezza del sentirne i profumi, ma anche per alleviare i propri stati di ansia. Infatti, i monoterpeni – componenti profumati degli oli essenziali emessi dalle piante – hanno dimostrato di giocare un ruolo specifico e significativo sulla riduzione dei sintomi dell’ansia. A condurre questo studio un team del tutto italiano, composto da di ricercatori dell’Istituto per la Bioeconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, del Club Alpino Italiano, insieme alle Università di Parma e Firenze, all’Azienda unità sanitaria locale di Reggio Emilia, e con il sostegno del Centro di riferimento regionale per la fitoterapia.
In base all’analisi di dati ambientali e psicometrici raccolti nel corso di campagne svoltesi negli ultimi anni è stato isolato l’effetto positivo specifico dell’esposizione ai composti organici volatili di origine biogenica (BOVOC), in particolare, i monoterpeni -e in particolare α-pinene- sulla riduzione significativa dei sintomi di ansia, identificando non solo soglie di esposizione, ma anche la correlazione con la quantità di monoterpeni inalati.I risultati hanno mostrato che, oltrepassata una data soglia minima di concentrazione di monoterpeni totali o anche del solo α-pinene, i sintomi di ansia diminuiscono a prescindere da tutti gli altri parametri sia ambientali che individuali. Dato che questi composti sono emessi dalle piante, e in particolare da alcune specie, soprattutto boschive, è possibile ora assegnare un valore terapeutico specifico a ogni sito verde in base alla sua tipologia di vegetazione, anche condizionato alla frequentazione in momenti diversi dell’anno e del giorno.
L’organizzazione della ricerca è stata particolarmente articolata, ed ha coinvolto centinaia di partecipanti in sessioni standardizzate, che hanno combinato sessioni di terapia forestale condotte da psicologi professionisti con tecniche avanzate di statistica clinica, giungendo a dimostrare con criteri oggettivi che in certe condizioni l’aria della foresta sia davvero terapeutica, introducendo un item importante per la progressiva adozione di “pratiche sanitarie verdi”, potenzialmente utili anche data la connessione tra stati di ansia e rischio cardiovascolare.
Implicito affermare che questi studi saranno oggetto di ulteriori approfondimenti, legati sia alla verifica dell’efficacia del tipo di vegetazione, della durata e frequenza della esposizione, delle componenti psicologiche e mediche.