Piante, animali e uomo vivono in stretta simbiosi comprendendo complesse comunità microbiologiche (microbiota) in un quadro che apre nuovi orizzonti scientifici e applicativi, iniziando dall’origine dei singoli microbioti e dei rapporti che esistono tra i microbioti dei vegetali, degli animali e dell’uomo, come quelli che iniziano a essere individuati tra i fichi, gli insetti impollinatori e l’uomo.
Il fico comune (Ficus carica L., 1753) è un albero il cui frutto è un'infruttescenza carnosa, piriforme, cava all'interno e nella quale sono racchiusi piccolissimi fiori unisessuali. Una piccola apertura apicale dell’infruttescenza consente l'entrata di un insetto impollinatore della lunghezza di due millimetri e mezzo circa, la Blastophaga psenes.
Il binomio insetto-fico è obbligato perché l'insetto sopravvive solo deponendo le uova nel fico e la pianta di fico non ha alcuna possibilità di far semi senza l'insetto. L’infruttescenza, l’insetto insetto impollinatore e l’uomo che mangia i fichi ognuno ha il suo microbiota ma come questi tre microbioti si influenzano tra loro e con quali conseguenze? Alcune osservazioni dimostrano che quando si considerano gli effetti alimentare di un qualsiasi cibo, come i fichi, non possiamo più trascurare il suo effetto sul microbiota soprattutto digestivo.
Nei fichi sono stati identificati oltre cento composti tra in quali cumarine, flavonoidi, fitosteroli, triterpenoidi, polifenoli, antociani, vitamina A e C, giustificando il loro uso tradizionale come rimedio in malattie e disturbi cardiovascolari, respiratori, metabolici e come antispasmodici e antinfiammatori. Nei fichi secchi è presente anche un’attività antibatterica contro Proteus mirabilis e Bacillus subtilis e per la loro azione antiossidante possono essere utilizzati come alimento nutraceutico (Neha Soni, Sanchi Mehta, Gouri Satpathy, Rajinder K Gupta - Estimation of nutritional, phytochemical, antioxidant and antibacterial activity of dried fig (Ficus carica) - Journal of Pharmacognosy and Phytochemistry 2014; 3 (2): 158-165). Studi sperimentali riportano gli effetti benefici dei fichi nella prevenzione della colite ulcerosa da correlare ai polisaccaridi del frutto, perché questi modificano significativamente il microbiota intestinale aumentando la presenza di Muribaculaceae (S24-7) che sono tra i principali utilizzatori di monosaccaridi derivati dal muco nell'intestino, Bacteroides e Coprococus e sopprimendo l'abbondanza di Escherichia e Clostridium (Qianhui Zou, Xin Zhang, Xiaoshuang Liu, Yitong Li, Qiaoli Tan, Qin Dan, Tian Yuan, Xuebo Liu, Rui Hai Liu, Zhigang Liu - Ficus carica polysaccharide attenuates DSS-induced ulcerative colitis in C57BL/6 mice - Food Funct. Jul 1, 11(7). 6666-6679, 2020).
I fichi freschi non sono soltanto ricchi di polisaccaridi, ma anche di batteri lattici dei generi Lactobacillus e Leuconostoc. Diversi ceppi di questi batteri valutati per le loro capacità di crescere in condizioni che imitano il tratto gastrointestinale sono in grado di aderire alle cellule caco-2 dell'adenocarcinoma colorettale epiteliale umano, avendo anche un importante effetto ipocolesteromia in vitro e un'elevata attività di idrolasi di sali biliari (Nacim Barache, Rabia Ladjouzi, Yanath Belguesmia, Farida Bendali, Djamel Drider – Abundance of Lactobacillus plantarum Strains with Beneficial Attributes in Blackberries (Rubus sp.), Fresh Figs (Ficus carica), and Prickly Pears (Opuntia ficus-indica) Grown and Harvested in Algeria - Probiotics Antimicrob Proteins, 12 (4), 1514-1523, 2020).
I fichi non modificano soltanto il microbiota degli animali superiori, ma anche quello degli insetti impollinatori, in particolare a livello di lieviti e in particole dei saccaromiceti. È noto che quando le cellule del lievito si moltiplicano sessualmente hanno stretti rapporti con i batteri lattici (Lievito madre, misterioso inganno sessuale – Georgofili INFO 27 luglio 2016 ) e recentemente, i ricercatori di UniTo scoprono che nel microbiota intestinale degli insetti le cellule di saccaromiceti sono in grado di riprodursi sessualmente attivando la moltiplicazione dei batteri lattici (Perché le vespe sono afrodisiache per i lieviti e ne promuovono la biodiversità - Georgofili INFO 28 aprile 2021).
Mangiando fichi freschi non introduciamo soltanto i loro componenti, ma anche il microbiota del frutto modificato da quello degli insetti impollinatori e ricco di batteri lattici dotati di attività probiotiche. In questo modo il nostro microbiota entra a far parte di un complesso sistema microbiotico nel quale partecipano i microbioti del fico e del suo insetto impollinatore. Quello che avviene tra i microbioti del fico, insetto e uomo che mangia i fichi apre una nuova prospettiva sotto la quale dovremo considerare la nostra alimentazione con alimenti freschi, non cotti e non sterilizzati, con la quale ingeriamo una flora microbica ancora poco nota e sottovalutata.