Copagri aderisce ad Agrinsieme, e con lei salgono a sei le organizzazioni legate da un accordo interassociativo, che cooperano in modo coordinato e unitario come Agrinsieme: Cia, Confagricoltura, Copagri, Agci-Agrital,Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare (con le centrali cooperative riunite nella sigla Alleanza delle cooperative agroalimentari).
Nella sua nuova conformazione, Agrinsieme arriva a rappresentare oltre il 50% del valore della produzione agricola nazionale e circa il 40% del valore dell’agroalimentare italiano
''È un passaggio importante che abbiamo fatto solamente oggi perché forse ieri i tempi non erano maturi'' ha detto il presidente Copagri, Franco Verrascina, spiegando che l’ingresso in Agrinsieme è stato possibile grazie a una modifica dello statuto votata nel congresso del giugno scorso
''Non è più tempo di strategie statiche e di contrapposizioni. - ha proseguito Verrascina illustrando i motivi della scelta - Aderiamo ad Agrinsieme perché è ormai chiaro che si tratta di un progetto per l’agricoltura e non per le associazioni”.
"Le varie organizzazioni del Coordinamento - ha commentato il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi - hanno saputo integrare storie e patrimoni di valori che non vengono annullati, ma esaltati in una strategia unitaria fortemente orientata al futuro. Siamo un raggruppamento inclusivo. Le nostre porte sono aperte a quelle organizzazioni che si riconoscono nella nostra visione dell’agroalimentare italiano".
L'annuncio dell’adesione della nuova sigla è stato dai sei presidenti nel corso di una conferenza stampa, durante la quale è stato anche ufficializzato il passaggio di testimone da Mario Guidi a Dino Scanavino per l'incarico di coordinatore di Agrinsieme.
L’incontro è stato l’occasione per ribadire gli obiettivi comuni di Agrinsieme: attuare politiche di rafforzamento dell’impresa per modernizzarle e favorirne l’aggregazione in strutture economiche fortemente orientate al mercato; organizzare le filiere; sostenere l’internazionalizzazione delle imprese; svolgere una sistematica azione di semplificazione burocratica, diretta a ottenere il riordino degli enti e delle tecnostrutture operative; rilanciare la ricerca e le politiche di supporto al trasferimento dell’innovazione; sostenere il ricambio generazionale; definire strumenti per il credito; incamminarsi sulla strada della corretta gestione delle risorse naturali per coniugare produttività e sostenibilità e per valorizzare il ruolo delle aziende agricole anche nel campo delle energie rinnovabili e dei servizi eco-ambientali; proseguire nell’aggiornamento del quadro normativo di riferimento a livello europeo, nazionale e regionale.
(Foto: Da sinistra Franco Verrascina di Copagri, Dino Scanavino della Cia, Mario Guidi di Confagricoltura, Giorgio Mercuri di Fedagri-Confcooperative e Giovanni Luppi di Legacoop Agroalimentare)
Da: Agronotizie, 10/06/2015