In meno di quindici anni, la Cina è diventata il secondo vigneto del mondo per superficie, dietro la Spagna, ma davanti alla Francia. Tuttavia, nella produzione di vino è ancora ottava nel mondo, lontana dai produttori tradizionali. Con 799mila ettari, i vigneti cinesi – che nel 2000 costituivano meno del 4% della superficie vitata del mondo – arrivano ora quasi all’11%, come riportato dalla OIV (Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino).
“Manca la conferma di queste cifre” spiega il direttore generale della OIV, Jean Marie Aurand, mettendo in evidenza che resta da chiarire la sorte di queste uve: vino, uva da tavola o uva passa. Ma aggiunge: “Le varietà coltivate suggeriscono che siano destinate alla vinificazione, in quanto vi sono cabernet, sauvignon, merlot, syrah … Le piante sono state fornite da vivai di tutto il mondo, compresi quelli francesi. Si tratta di impianti di decine di migliaia, addirittura centinaia di migliaia di ettari realizzati con capitale cinese, ma con le conoscenze di coltivatori ed enologi arrivati da Australia, Stati Uniti, Spagna, Francia e Italia”. Viceversa, molti giovani cinesi vanno a studiare enologia all’estero.
La Francia mantiene il primo posto nella produzione mondiale con 47 milioni di ettolitri nel 2014, seguita da Italia, Spagna e Stati Uniti.
Aurand sottolinea l’internazionalizzazione del mercato, con 104 milioni di ettolitri importati/esportati nel 2014.
Da: Rassegna stampa estera Agrapress, n° 1116 – 5/05/2015