Si è svolta il 29 giugno in mattinata la cerimonia di premiazione degli studenti che, attraverso le tesi di laurea e dottorato elaborate alla fine del proprio percorso formativo, hanno dato vita a progetti così innovativi, da aggiudicarsi l’AgroInnovation Award. Il premio, istituito da Image Line, in collaborazione con l’Accademia dei Georgofili, giunto al suo quinto anno, è stato ideato con il proposito di riconoscere il merito a quegli studenti che partendo da un’analisi delle criticità che il settore agrario si trova a dover affrontare, nell’ambito per esempio di determinate coltivazioni o nel caso di danneggiamenti dei terreni, solo per fare alcuni esempi, si sono messi in gioco con ricerche e sperimentazioni sul campo per provare a trovare possibili soluzioni.
La cerimonia di premiazione è stata inaugurata con gli interventi del Presidente dell’Accademia dei Georgofili, Massimo Vincenzini e del Ceo di Image Line, Ivano Valmori, i quali hanno sottolineato l’importanza di dare visibilità e il giusto riconoscimento alle idee innovative di giovani studenti, intraprendenti e talentuosi.
"L’evento odierno cade in un momento di forti preoccupazioni per l’agricoltura - ha affermato il Presidente dell’Accademia dei Georgofili, Massimo Vincenzini - ma con la premiazione di dieci giovani meritevoli per gli studi compiuti nel settore agricolo, costituisce certamente motivo di gioia e soddisfazione: finché sapremo attirare l’attenzione e l’impegno dei giovani per i temi propri del mondo agricolo, potremo guardare al futuro con ragionevole ottimismo. Di questo devo ringraziare Image Line per aver costituito i premi, giunti ormai alla quinta edizione, e per la manifestata volontà a proseguire in questa direzione. A tutti i premiati va il plauso dei Georgofili per il prestigioso riconoscimento al lavoro da loro svolto ed al quale verrà dato il massimo risalto attraverso i canali di cui l’Accademia dispone. D’altra parte, il fatto di aver dedicato uno specifico evento alla consegna degli AgroInnovation Award, anziché una frettolosa premiazione nel corso della cerimonia inaugurale dell’Anno Accademico dei Georgofili, testimonia l’attenzione rivolta dall’Accademia verso questi giovani premiati, con la speranza che continuino ad impegnarsi con passione crescente. Concludo ringraziando anche i numerosi giovani, che pur non risultando vincitori, hanno partecipato al concorso con legittime e motivate aspettative."
Ivano Valmori, Ceo di Image Line ha aggiunto: “I lavori che abbiamo avuto modo di visionare anche per questa edizione di AgroInnovation Award sono un chiaro esempio di un settore in continua evoluzione che grazie al digitale continua a raggiungere nuovi traguardi. Le ricerche in campo tramite l’utilizzo dei big data per esempio permettono di ottimizzare i tempi, svolgere analisi più accurate e andare oltre, con idee assolutamente innovative e talvolta anche rivoluzionarie, come ci mostrano i nostri ragazzi. Il futuro dell’agricoltura è in mano alle nuove generazioni e visionando da cinque anni a questa parte importanti progetti ispirazionali, non possiamo che essere ottimisti e guardare avanti con fiducia”.
I due ricercatori e gli otto neolaureati premiati, si sono alternati nella presentazione dei propri lavori, lasciando trasparire tutta la passione, l’impegno e la determinazione che li hanno portati a sviluppare nuove idee, stimolo e riferimento per chi già opera nel settore. Oltre al riconoscimento in denaro, infatti, i vincitori vedranno le proprie tesi pubblicate sul portale web dell’Accademia dei Georgofili, sulla testata online AgroNotizie e sui portali del network di Image Line - Fitogest.com, Fertilgest.com, Plantgest.com. Un’occasione importante per distinguersi all’interno di una community, quella appunto di Image Line, che oggi conta oltre 278.500 iscritti e di creare un primo contatto con i professionisti del settore agricolo.
Durante la cerimonia di premiazione della 5° edizione di AgroInnovation Award, Image Line e Accademia dei Georgofili hanno lanciato la 6° edizione del bando al quale sarà possibile candidarsi entro il 31 dicembre 2022.
Anche la 6° edizione di AgroInnovation Award prevede l’assegnazione di due premi del valore di 1.500 euro ciascuno da assegnare alle Tesi di Dottorato per le categorie Agricoltura di precisione: Analisi e condivisione dei dati e Valorizzazione delle produzioni made in Italy. Alle Tesi di Laurea Magistrale saranno assegnati invece otto premi del valore di 1.000 euro ciascuno nelle seguenti tematiche: Sostenibilità degli agroecosistemi e protezione dell’ambiente, Agrometeorologia e Gestione delle risorse idriche, Ingegneria Agraria e meccatronica, Nutrizione delle Piante, Difesa delle colture, Innovazione Varietale e genomica, Zootecnia e Economia Agraria.
Tutte le informazioni relative al nuovo bando sono disponibili sul sito www.AgroInnovationEDU.it/Award
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I vincitori della 5° edizione di AgroInnovation Award
1. Agricoltura digitale: analisi e condivisione dei dati
Marco Sozzi – Monticelli Brusati (Brescia) – Università di Padova - premiato per la tesi di Dottorato “Development of an adaptive approach for exploitation of digital agriculture through remote and proximal sensing data fusion”.
Le tecnologie di agricoltura digitale stanno acquisendo un ruolo sempre più importante nel processo di intensificazione sostenibile delle attività agricole. La sfida della digitalizzazione dell'agricoltura è fortemente correlata alla capacità degli utenti di comprendere e interpretare l'enorme quantità di informazioni generate nei processi produttivi e di trasformazione dei prodotti agricoli. Negli ultimi anni sono stati sviluppati diversi sistemi di monitoraggio per esplorare la variabilità spaziale degli appezzamenti agricoli. La combinazione efficiente di sensori remoti e prossimali può cambiare, in funzione di criteri economici ed agronomici, le tecniche di analisi dei dati e le limitazioni specifiche di ogni sensore. Le sperimentazioni presentate in questa tesi riassumono alcune delle tecnologie più promettenti per il futuro dell'agricoltura digitale. I risultati generali di questa tesi hanno evidenziato le potenzialità di diversi sensori per l'applicazione dell'agricoltura digitale. Tra i sensori di maggiore importanza per queste tecniche vi è sicuramente il satellite Sentiel-2. In base ai risultati ottenuti ed in funzione della SAU media europea (16.1 ha), Sentinel- 2 potrebbe essere considerato un driver di diffusione dell'agricoltura digitale in Europa. Infine, algoritmi di object detection hanno dimostrato di essere un valido strumento la stima della resa dell'uva compatibili con dispositivi mobili.
2. Valorizzazione delle produzioni Made in Italy
Alessio Cappelli – Scandicci (FI) – Università di Firenze - premiato per la tesi di dottorato “Innovations and improvements in flours production chains: a focus on machinery and plants”.
La tesi di dottorato presentata ha forte valenza innovativa e sperimentale dato che include approcci innovativi volti a valorizzare il processo di macinazione del frumento e la qualità delle farine tramite soluzioni innovative (sia per il tradizionale mulino a pietra che per il mulino a rulli) per ottimizzare la reologia degli impasti e il processo di impastamento. Infine propone nuove strategie di miglioramento per ridurre gli impatti ambientali di tutta la filiera utilizzando l’analisi LCA (Life-Cycle Assessment) e testando fonti alternative di proteine come gli insetti ed i legumi, con risultati sorprendenti nella valorizzazione dei grani antichi. Ovviamente le ricadute delle varie innovazioni possono portare ad incrementi significativi della competitività, sia in termini economici che ambientali, della filiera.
3. Agrometeorologia e gestione delle risorse idriche
Carlo Bee – Trento – Università di Trento - premiato per la tesi magistrale “Relating forest damage data to the wind field from high-resolution numerical simulations of the October 2018 Vaia storm over the eastern Italian Alps”.
Dal 27 al 29 ottobre 2018 una violentissima tempesta, chiamata Vaia, ha colpito l'Italia nord-orientale. Il culmine dell’evento si è raggiunto il 29 ottobre quando si sono verificate precipitazioni estreme e venti violentissimi che hanno causato gravi danni in tutto il Triveneto. In particolare, nelle zone montane il patrimonio forestale è stato pesantemente colpito. I danni alla foresta sono l'effetto più evidente della tempesta Vaia, con un numero elevatissimo di alberi schiantati e milioni di metri cubi di legname abbattuto. Si prevede che le foreste impiegheranno più di 100 anni per riprendersi completamente. Nello studio di questi danni, grazie alla disponibilità di una completa raccolta di shapefile forniti dagli enti pubblici, si è reso possibile un approccio sistematico con l’uso estensivo di strumenti geostatistici in ambiente GIS. Si è così potuto analizzare dettagliatamente il danno al patrimonio forestale, mettendo, ad esempio, in relazione le caratteristiche del terreno e dei danni forestali con alcuni aspetti peculiari dell’evento meteorologico. Sono quindi state messe in evidenza anche alcune delle nuove problematiche che i professionisti stanno affrontando tra cui l'aumentato pericolo di valanghe e di caduta massi, a causa del venir meno delle foreste di protezione.
4. Difesa delle colture
Samuele Risoli – Cascina (Pi) -Università di Pisa - premiato per la tesi di Laurea Magistrale “Valutazione della modulazione dei geni di difesa in Triticum aestivum cv. Apogee da parte di Trichoderma gamsii T6085”
Nella presente tesi sono state valutate le capacità dell’isolato Trichoderma gamsii T6085, già noto agente di controllo biologico verso gli agenti causali della fusariosi della spiga di frumento, di modulare i geni connessi con la difesa in radici e spighe di Triticum aestivum, e di crescere endofiticamente nell’apparato radicale - presupposto per indurre resistenza nell’ospite - in diverse cultivar di frumento. I risultati ottenuti hanno fornito indicazioni positive circa la capacità di T6085 di indurre risposte di difesa nell’ospite e di colonizzare l’apparato radicale in maniera genotipo-dipendente. Da un lato si completa, così, l’arsenale dei possibili meccanismi d’azione utilizzati da questo isolato, benefico nella difesa del frumento dalla fusariosi della spiga e, dall’altro, si aprono nuovi scenari sulle basi molecolari dell’interazione tra il fungo e i diversi genotipi dell’ospite.
5. Economia agraria
Fabio Inverardi – Dello (BS) – Università di Milano - premiato per la tesi di Laurea Magistrale “Telerilevamento applicato al monitoraggio dei danni di origine atmosferica e confronto con perizie assicurative: il caso studio lombardo”.
Ogni anno, in Italia, 240.000 ettari di mais vengono assicurati per garantire il capitale investito e il frutto pendente (pari a circa 500 milioni di euro) dalle avversità atmosferiche abiotiche, principalmente grandine e vento forte. Confermato un evento atmosferico dannoso, alcuni tecnici qualificati come Dottori Agronomi, Periti Agrari o Geometri stimano il danno con l’ausilio dell’esperienza personale e di alcune tabelle e grafici elaborati fin dagli anni ’60 del XX secolo. Tuttavia, tali metodi sono influenzati dall’esperienza dei tecnici e risultano pertanto poco accurati e dipendenti dalla soggettività della persona preposta alla stima. Recentemente, sono stati proposti metodi innovativi basati sulla stima dei parametri biofisici delle colture attraverso la radiazione emessa e riflessa dalla vegetazione. Si sono così diffuse diverse tipologie di piattaforme (come quad, droni e satelliti) in numerosi ambiti agronomici, incluso l’ambito della stima del danno alla produzione. In tale contesto, il lavoro di tesi ha riguardato la valutazione di alcuni Indici Vegetativi e la loro caratterizzazione come possibili estimatori qualitativi e quantitativi del danno prodotto dagli agenti atmosferici. Nello specifico, l’intero lavoro ha avuto lo scopo di valutare una possibile correlazione tra la diminuzione di un IV e un danno alla vegetazione e l’esistenza di una relazione matematica tra la variazione di un indice vegetativo e la percentuale di danno attribuita.
6. Ingegneria Agraria e Meccatronica
Alessio Tiffi Magi – Ancona – Università Politecnica delle Marche - premiato per la tesi di laurea Magistrale “Valutazione della funzionalità di distribuzione di un atomizzatore innovativo”.
Il lavoro di tesi si è incentrato sulla verifica della funzionalità di un atomizzatore per trattamenti antiparassitari in vigneto relativamente alla riduzione della perdita di miscela antiparassitaria dovuta all’irregolarità della vegetazione. Il lavoro prende spunto dal fatto che la dispersione nell’ambiente dei prodotti fitosanitari durante il trattamento è una problematica di rilevante importanza, impossibile da eliminare del tutto ma che può essere ampiamente limitata. La maggior parte delle perdite sono imputabili a deriva: fenomeno fisiologico che porta il fitofarmaco irrorato a distanze diverse dal punto di applicazione. Questo fenomeno può essere di entità variabile ma numerosi sono gli studi che attestano in media possibili perdite dal 30% a più del 50% fino ad arrivare a picchi del 70%. Il lavoro si è inserito in un progetto regionale denominato progetto Smart-Sprayer. Tale progetto ha come obiettivo la progettazione e messa in opera di un sistema innovativo ma allo stesso tempo economico per la distribuzione dei fitofarmaci in vigneto, incentrato su un sistema (LiDAR o laserscanner). Il prototipo costruito dovrà essere in grado di modulare la propria portata localizzandola sul target in tempo reale, aprendo e chiudendo gli ugelli, in funzione del carico vegetativo. Questo lavoro di tesi è nato con il proposito di valutare la qualità della distribuzione della miscela irrorata da tale prototipo comparandola con quella ottenibile da un trattamento standard.
7. Innovazione varietale e genomica
Vittorio Manca – Reggio Emilia, Università Federico II di Reggio Emilia - premiato per la tesi di laurea Magistrale “Interventi biotecnologici in microalghe verdi e Nicotiana tabacum per la produzione di triterpeni”
La capacità di piante e microalghe di sintetizzare un’ampia gamma di metaboliti primari e secondari rende questi organismi dei veri e propri bioreattori naturali a fronte di un minimo impatto ambientale. Il loro impiego come tali è stato reso possibile grazie alla nascita delle biotecnologie vegetali e all’evoluzione di tutte le discipline ad essa correlata, come l’ingegneria genetica e metabolica, che hanno reso queste piattaforme vegetali utilizzabili in diversi settori, come quello farmacologico, cosmetico ed industriale. I traguardi raggiunti nelle ultime decadi sono notevoli, e i numerosi studi condotti hanno concretamente dimostrato l’enorme potenziale di tali organismi. Con il perfezionamento delle tecnologie moderne è stato possibile l’inserimento e l’espressione di geni eterologhi in piante e microalghe eucariotiche per la produzione di molecole e peptidi bioattivi, di antigeni ed anticorpi, di enzimi e ancora di biocarburanti. Questi sistemi vegetali risultano particolarmente vantaggiosi in termini di facilità di manipolazione e realizzazione, costi da sostenere, e aspetti di biosicurezza rispetto ai classici modelli basati sull’impiego di altri organismi eucariotici come i lieviti o le cellule animali. In riferimento ai costi di produzione, la sintesi di molecole di interesse in piante permette di abbassare i costi del 50% rispetto a quelli sostenuti per l’espressione delle stesse molecole in batteri, e del 90% rispetto alle colture cellulari di mammifero.
8. Nutrizione delle Piante
Virginia Fassa – Cervesina (PV) – Università di Milano - premiata con la tesi di Laurea Magistrale “Concimazione azotata in copertura sito-specifica del mais: scoping review e sviluppo di un algoritmo innovativo”.
Nel contesto della concimazione azotata l’adozione di approcci e di tecnologie proprie dell’agricoltura di precisione può garantire una migliore efficienza d’uso dell’elemento e, di conseguenza, minori perdite economiche e ambientali. Per questo è fondamentale lo studio della variabilità spaziale e temporale nel campo, che oggi si può basare su numerosi strumenti che permettono di eseguire il monitoraggio in modo efficace. Il monitoraggio deve essere seguito dall’integrazione dei dati (normalmente attraverso un sistema di supporto alle decisioni, DSS) finalizzata alla predisposizione di una mappa di prescrizione contenente il consiglio di concimazione, e dalla sua attuazione in campo. Nonostante la loro importanza, non esistono in letteratura confronti sistematici dei DSS disponibili. Inoltre, molti dei DSS proposti in letteratura si basano su metodi empirici e non valorizzano le diverse fonti di dati (suolo, coltura, atmosfera) che devono invece essere integrati per predisporre la mappa di prescrizione. Questo lavoro di tesi ha quindi avuto un duplice scopo: sintetizzare lo stato dell’arte dei metodi disponibili a supporto della concimazione azotata sito-specifica, tramite scoping review e proporre l’implementazione di un algoritmo ad alto grado di integrazione tra le informazioni per la definizione della dose di concimazione minerale di copertura sito-specifica.
9. Sostenibilità degli agroecosistemi e protezione dell’ambiente
Veronica Ferrari – Modena – Università di Modena e Castelnuovo Rangone - Sostenibilità degli agroecosistemi e protezione dell’ambiente - premiata con la tesi di Laurea Magistrale “Studio preliminare dell’utilizzo di tecniche basate sull’imaging iperspettrale nel vicino infrarosso per il monitoraggio in campo di Halyomorpha halys”
Il monitoraggio dello stato delle coltivazioni rappresenta un punto cruciale nella gestione sostenibile del sistema agroalimentare poiché consente di valutare la densità di popolazione delle specie infestanti presenti in campo in modo da adottare interventi tempestivi per contenere l’infestazione e i conseguenti danni alle coltivazioni. Generalmente, il monitoraggio viene effettuato tramite ispezione diretta in campo da parte di personale specializzato, risultando dispendioso in termini economici e di tempo per gli agricoltori. Per favorire un’identificazione più efficiente delle specie infestanti in campo, vi è la possibilità di implementare sistemi di monitoraggio automatizzati basati sull’acquisizione di immagini iperspettrali, i quali consentono un monitoraggio rapido, efficiente e in tempo reale. Nel lavoro di tesi premiato, è stata vagliata la possibilità dell’utilizzo dell’imaging iperspettrale nel vicino infrarosso per identificare esemplari di cimice asiatica su diverse tipologie di sfondi vegetali, nell’ottica dello sviluppo di sistemi di monitoraggio automatizzati da utilizzare in campo. Tale lavoro di tesi è stato sviluppato nell’ambito del progetto europeo “HALYID – Innovative ICT tools for targeted monitoring and sustainable management of the brown marmorated stink bug and other pests” (azione ERA- NET cofund ICT-AGRI-FOOD). La cimice asiatica, Halyomorpha halys, risulta essere dannosa per numerose specie ortive, ortofrutticole ed ornamentali: si stima che nel 2019 soltanto nelle aree ortofrutticole del Nord Italia abbia causato un danno economico di 590 milioni di euro (CSO, 2020).
10. Zootecnica
Francesco Ritacco – Acri (CS) – Università di Pisa - premiato per la tesi di Laurea Magistrale “Applicazione di sensori di campo per l’elaborazione di indicatori ambientali in sistemi agrosilvopastorali mediterranei”.
La necessità di migliorare la sostenibilità dei processi agricoli e il contemporaneo aumento della domanda di cibo in un contesto di cambiamento climatico, hanno stimolato la ricerca nelle scienze agrarie finalizzata ad approfondire le conoscenze in merito a sistemi agricoli complessi e integrati come l’agroforestry (AF). Inoltre, nei prossimi decenni le condizioni climatiche nel bacino del Mediterraneo potrebbero mostrare un’accentuata variabilità, richiedendo necessari adeguamenti e la successiva messa in atto di pratiche agricole in grado di aumentare la resilienza degli agroecosistemi. In questo contesto, diversi studi scientifici riportano un effetto positivo dei sistemi di AF nei confronti del benessere animale, in particolare per quanto riguarda la mitigazione dello stress da caldo. Tale tipologia di stress, oltre ad avere ripercussioni sulla salute dell’animale impatta negativamente sull’economia dell’azienda, in quanto causa di decrementi quantitativi e qualitativi di produzione.
L’esperimento realizzato in questa tesi è stato svolto in un sistema di AF ubicato presso il Centro di Ricerche Agro-ambientali “E. Avanzi” e formato da filari di pioppi. I risultati ottenuti permettono di affermare come benessere termico animale in sistemi agricoli alberati è influenzato dalle caratteristiche dell’impianto (densità, orientamento, specie vegetale, razza e clima locale) per cui un’oculata progettazione dello stesso porterebbe importanti miglioramenti al benessere animale e delle relative produzioni, senza considerare gli ulteriori benefici derivanti da un attento e razionale allevamento estensivo e semi-estensivo. Lo studio ha permesso di ottenere dati utili su un aspetto cruciale e al tempo stesso poco conosciuto dell’attività zootecnica svolta in sistemi complessi quali sono quelli agrosilvopastorali.