E' allarme per la produzione di grano mondiale che potrebbe scendere drasticamente nei prossimi anni se non si metterà un freno ai cambiamenti climatici. Nei prossimi decenni si potrebbe perdere fino a un quarto della produzione a causa delle condizioni estreme, secondo uno studio della Kansas State University.
"Generalmente se si pensa ai cambiamenti climatici ci si riferisce al riscaldamento globale – ha dichiarato Vara Prasad , docente di ecofisiologia delle piante – ma per le colture occorre riferirsi alla frequenza dei fenomeni estremi. Le piante sono in grado di gestire cambiamenti graduali, ma non ondate di caldo o freddo. Sono queste le condizioni che possono uccidere le piante.”
Le condizioni estreme potrebbero quindi portare a una riduzione significativa della produzione, pari al 6% per ogni grado di aumento della temperatura globale (pari a 42 milioni di tonnellate), che porta con sé l'accentuazione di fenomeni climatici estremi.
Il miglioramento genetico e la gestione agronomica delle colture possono ridurre alcune di queste perdite ma il calo vi sarebbe comunque.
“E' una sfida impegnativa – ha aggiunto Prasad – poiché dovremo non solo perdere produzione ma raddoppiarla nei prossimi 30 anni per venire incontro alle necessità alimentari di una popolazione da 9,6 miliardi di persone.”
Il problema è che i ricercatori hanno scoperto che gli effetti dei cambiamenti climatici si stanno già facendo sentire, in maniera più grave e in anticipo rispetto al previsto.
Il problema, nello specifico caso del grano, non sono soltanto le perdite dovute a eventi climatici eccezionali ma il fatto che con l'aumento delle temperature si accorciano i tempi per la maturazione, con conseguente riduzione delle rese ad ettaro.
anche variare l'epoca di semina per evitare stress da esposizione a fenomeni estremi.
Da Teatro Naturale, 11/03/2015