L’ 11 e 12 gennaio scorso si è tenuto a Tel Aviv un convegno di olivicoltura piuttosto atipico. Infatti, pur arricchito dall’alto livello delle relazioni presentate, l’incontro si presentava più come una rimpatriata di vecchi amici che come un ordinario convegno scientifico. L’iniziativa è partita da un gruppo di allievi del Prof. Shimon Lavee, che intendevano in tal modo celebrarne la carriera, ricca come è stata di tanto lavoro di altissimo livello in quasi tutte le branche dell’olivicoltura. Gli allievi hanno chiesto al Prof. Lavee di nominare i ricercatori che avrebbe desiderato avere presenti, e di quelli convocati erano presenti diversi studiosi italiani e spagnoli, paesi nei quali la ricerca olivicola è più avanzata.
L’evento, denominato “Olives from the 20th century to the 21st”, si è tenuto presso la Faculty of Agriculture, Hebrew University, Rehovot. Gli interventi sono stati tutti di alto livello, per la soddisfazione del Prof. Lavee, che ha rilevato come siano stati toccati quasi tutti gli aspetti più importanti della biologia e della tecnica colturale dell’olivo, e delle caratteristiche dell’olio. E’ prevista la pubblicazione delle relazioni su una rivista israeliana in lingua inglese. I partecipanti sono stati poi accompagnati dal Prof. Lavee in una serie di visite che hanno consentito di apprezzare il livello tecnico dell’olivicoltura israeliana; si sono visitate aziende moderne e tradizionali, e la collezione di germoplasma olivicolo dell’Università. Infine gli ospiti hanno partecipato a un incontro sugli oli di prima raccolta, che sono stati presentati dai produttori.