La popolazione mondiale è prevista in crescita di 2 miliardi entro il 2050; nello stesso periodo anche i redditi pro capite in tutte le aree del mondo dovrebbero aumentare. Nei passati decenni, la produttività in agricoltura ha mantenuto un buon ritmo di crescita: nel periodo 1961-2011, in media, l’1,01 per cento l’anno; un tasso maggiore si registra nei paesi sviluppati, 1,79 per cento, nei quali, tuttavia, si ha, negli ultimi due decenni, un rallentamento, rispettivamente dal 2,34 all’1,85 per cento.
La proiezione delle attuali tendenze di crescita di popolazione, redditi e produttività al 2050, porterebbe a un sostanziale equilibrio tra domanda e offerta globale. Le prospettive per il futuro sono, tuttavia, molto incerte, a causa dei cambiamenti climatici, ma non solo. Peseranno, infatti, le incertezze sulle decisioni degli investimenti pubblici e privati in agricoltura e altri fattori, compresi gli eventi bellici, che possono pregiudicare le produzioni agricole. La produttività in agricoltura dovrebbe continuare a crescere, nei prossimi anni, per la gran parte delle produzioni e delle aree del mondo, ma con ritmi meno intensi rispetto al recente passato.
Ai tradizionali interrogativi – come l’aumento dei redditi e della popolazione influiranno sulla domanda dei prodotti agricoli – si aggiunge, con sempre maggiore attualità: come potrà essere assorbito un negativo impatto sulla produttività agricola? Ricordo, a questo proposito, che nella dichiarazione finale del vertice mondiale della FAO del 2009 sulla sicurezza alimentare la crescita della produttività agricola fu indicata come la principale possibile risposta alla crescita della domanda di cibo. Su questi interrogativi si soffermano alcuni recenti documenti dell’ERS-USDA.
L’ipotizzato rallentamento della produttività in agricoltura potrebbe essere, in parte, assorbito sia da una relativamente maggiore intensificazione produttiva, sia dall’aumento delle superfici coltivate. Si tratta, però, di soluzioni che, negli anni scorsi, avevano sollevato le maggiori perplessità sia per il possibile impatto (l’intensificazione produttiva) sulle risorse naturali e ambientali, sia per l’obiettivo limite all’espansione delle aree coltivate.
In questa nuova condizione di equilibrio, è previsto un aumento dei prezzi delle produzioni agricole che potrebbe sostenere i maggiori costi dei fattori impiegati (terra, fertilizzanti e capitali) ma potrebbe avere una negativa conseguenza sulle capacità di acquisto delle popolazioni a minor reddito.
Torna quindi centrale il tema delle politiche agricole volte a sostenere e migliorare capacità produttive e reddito delle imprese, a ridurre l’eccessiva volatilità dei prezzi, affrontando i problemi che ne sono l’origine. Dunque, non solo aumento della produttività, come tendenza naturale e irreversibile dei sistemi agricoli, ma “politiche pubbliche concertate, che tengano conto degli aspetti relativi a risorse, investimenti, ambiente, popolazioni, istituzioni e processi di produzione, trasformazione, stoccaggio, distribuzione, preparazione e consumo degli alimenti”. Questo è uno dei punti della dichiarazione finale della Seconda Conferenza internazionale sulla nutrizione organizzata dalla FAO lo scorso mese di novembre. Con l’auspicio che EXPO 2015 sia l’occasione per sottolineare l’importanza della sicurezza alimentare, sensibilizzare il pubblico e stimolare il dibattito sui risultati della Conferenza stessa.
Some questions on the agricultural production in the near future
Agricultural productivity has improved rapidly in the past decade, but prospects for future growth are uncertain, especially in light of climate change and other factors that could affect productivity trends, such as armed conflicts or extreme weather events. A continuation of recent trends in productivity growth would allow the agricultural sector to respond to an increase in demand with a negligible increase in land use or agricultural inputs, but a slowdown in productivity growth could result in high agricultural commodity prices and added environmental stress.