I piccoli frantoi sono molto diffusi nelle nostre aziende olivicole che praticano l’olivicoltura tradizionale che ha un suo significato in termini paesaggistici e di conservazione del territorio.
In Italia su una superficie olivicola di circa 1.000.000 ettari, oltre il 70% è collinare con alcune zone caratterizzate da condizioni di pendenza tipiche della montagna con problemi quindi di coltivazione e di ottimizzazione del reddito. A ciò va aggiunto il vincolo paesaggistico che in molte zone non consente cambiamenti moderni.
Una corretta analisi tecnico economica dimostra che questa olivicoltura non è sempre economicamente sostenibile.
Scorrendo la letteratura, emergono dati poco confortanti sia in termini di costi per acquisto e installazione che di produzione per i piccoli impianti. A titolo puramente indicativo è ipotizzabile che un impianto da 10 q/h costi 100-160.000€ ed un impianto da 100 q/h si attesti sui 350.000 €, mentre la forbice dei costi di produzione sia di 180 - 220 €/t olive (per piccoli impianti < 10-12 q/h) e di 67 - 48 €/t olive (per i grandi impianti >100 q/h). Anche i costi della energia elettrica necessaria aumentano proporzionalmente al diminuire delle dimensioni del frantoio : 10 q/h - 44 kWh/tolive; 100 q/h - 8 kWh/tolive .
A prescindere da filiere di sicuro interesse che già considerano la possibilità di recuperare dalle sanse e dalle foglie sostanze polifenoliche di interesse e di valore, ma che richiedono masse compatibili solo con impianti di elevate dimensioni, negli anni passati l’interesse dei ricercatori si è focalizzato col recupero di biomassa a fini energetici coinvolgendo tutta la filiera produttiva a partire dal recupero delle ramaglie.
Con i miei collaboratori (Ing. Lucia Recchia e Prof. Paolo Boncinelli) abbiamo studiato a fondo questi aspetti interagendo con vari altri gruppi e siamo arrivati alla conclusione che per la filiera olivicola che fa capo al frantoio aziendale di piccole dimensioni sia assolutamente necessaria una attenta valutazione dei costi e dei ricavi effettivi, considerando anche la logistica connessa con la movimentazione dei materiali di scarto.
In base a questi presupposti, ferma restando la validità di altre proposte, ma relative a frantoi di maggiori dimensioni, per il piccolo frantoio aziendale da 5-10 q/h abbiamo messo a punto una linea operativa di risparmi energetici e recuperi di sostanza organica.