Le principali caratteristiche attuali del comparto lattiero caseario mostrano una lieve inversione di tendenza rispetto al passato. Mentre prosegue la riduzione del numero di allevamenti bovini specializzati (-40% rispetto al 2005, oggi pari a poco più di 30.000 unità), il numero di bovine allevate, dopo significative progressive riduzioni, nell’ultimo anno è cresciuto dell’1% e anche le rese produttive sono in ripresa dopo la discesa del 2013. Nei primi sette mesi 2014 il latte consegnato è aumentato del 3%, interrompendo un decennio di stabilità, ma tale incremento appare nettamente inferiore a quanto si sta verificando nei maggiori paesi produttori dell’UE in preparazione alla fine del regime delle quote.
Al di là delle tendenze congiunturali, la lettura dei dati dell’ultimo decennio evidenzia un settore apparentemente «fermo»: le produzioni di latte e derivati sono stabili, i consumi interni in contrazione, mentre si registra un trend positivo delle esportazioni, ma con prezzi calanti nell’ultimo biennio.
La produzione di latte in Italia, ormai concentrata per più dell’80% nel nord, resta ampiamente insufficiente rispetto alle quantità consumate: il tasso di autoapprovvigionamento rimane costante al 67-68% e le importazioni coprono circa il 45% dei consumi interni. Tra il 2005 ed il 2013 è significativamente aumentata la quota di produzioni esportate (passate dal 25% al 35% sul totale del latte prodotto), compensando la pesante crisi che ha colpito i consumi delle famiglie e gli utilizzi per la ristorazione. Il calo degli acquisti è stato significativo soprattutto per latte alimentare e burro, ma nell’ultimo anno ha coinvolto anche i formaggi e gli yogurt.
Anche se i prezzi del latte alla stalla negli ultimi anni sono cresciuti in misura pari ai prezzi dei prodotti lattiero-caseari industriali e di quelli al consumo, contrariamente alle dinamiche di lungo periodo e sia pure con fasi alterne, la redditività degli allevamenti si è ridotta a causa dell’aumento rilevante dei costi di produzione.
I fattori ai quali occorrerà porre maggiore attenzione nel futuro sono individuabili in: una maggiore concorrenza tra i paesi UE nel dopo quote (secondo gli studi della commissione UE, solo in Italia non crescerà la produzione nei prossimi anni); una particolare attenzione alla riduzione dei costi di produzione, attraverso il miglioramento della produttività; la necessità di superare le attuali modalità di fissazione del prezzo del latte alla stalla, anche attraverso meccanismi di indicizzazione dei prezzi; l’effettiva concentrazione dell’offerta, favorita peraltro dalle misure nazionali di applicazione del pacchetto latte; la necessità di stimolare i consumi interni di latte e derivati (anche con innovazioni di prodotto); il consolidamento degli sbocchi dei prodotti caseari italiani sui mercati esteri, attraverso azioni concertate di promozione e di presenza sui diversi mercati.