Due contrastanti idee da tempo pervadono il comune sentire su gli effetti degli antibiotici. Molte persone sono convinte che l'assunzione di un antibiotico anche in assenza di un’infezione provoca spossatezza, ma sono altrettanto convinte che negli allevamenti intensivi gli animali erano ingrassati con gli antibiotici. Antibiotici, oltre che uccidere microrganismi pericolosi, sono causa di spossatezza o di forza? Tolgono l’appetito e fanno dimagrire o fanno ingrassare? Solo opinioni o verità? Non recenti studi su volontari mettono in crisi l’idea radicata nella mente dei pazienti che l'assunzione di un antibiotico provoca una sensazione di spossatezza (Bergmann J. F. - Fatigue et antibiothérapie. Un essai contrôlé amoxicilline versus placebo - Le Concours médical, 41, dicembre 1994. Bergmann J. F., Chassany O., Consoli S. M., Buteau E., Bendjenana H., Le Mercier F., Se-grestaa J. M., Caulin C. - Antibiotic induced fatigue – Br.Med. J. 307 (6916), 1397–1398, 1993. Burstein R., Hourvitz A., Epstein Y., Dvir Z., Moran D., Altar J., Shemer J., Shalev A., Galun E. - The relationship between short-term antibiotic treatments and fatigue in healthy individuals - Eur J Appl Physiol Occup Physiol, ;66(4), 372-375, 1993).
Tuttavia vi sono buone ragioni per pensare che gli antibiotici provochino una certa spossatezza, anche in assenza di infezione. Infatti gli antibiotici, soprattutto a alte dosi e per trattamenti prolungati, alterano il microbiota intestinale e cioè la popolazione di batteri che vive nell’intestino e parte dell’Asse Intestino-Cervello. Con questo Asse microbiota e cervello comunicano attraverso varie vie tra cui il sistema immunitario, il metabolismo del triptofano, il nervo vago e il sistema nervoso enterico, coinvolgendo metaboliti microbici come acidi grassi a catena corta, aminoacidi a catena ramificata e peptidoglicani (Cryan John F., Kenneth J. O’Riordan, Caitlin S. M. et alii. - The microbiota-gut-brain axis - Physiol Rev 99, 1877–2013, 2019). Una seconda causa di un senso di affaticamento è che alcuni antibiotici, come la tetraciclina, deprimono l’attività dei mitocondri, le "centrali energetiche" delle nostre cellule. Infine non si può escludere che una rapida distruzione di batteri prodotta dall’antibiotico provocando una massiccia liberazione di tossine sia causa di spossatezza.
Chiarito che in determinare condizioni taluni trattamenti antibiotici possano determinare condizioni di stanchezza o altri sintomi nervosi e comportamentali come si giustifica l’idea degli antibiotici usati “ingrassare” gli animali? Anche in questo caso bisogna fare riferimento al microbiota di-gestivo degli animali. Verso la fine degli anni quaranta del secolo scorso, l’americana Lederle Laboratories pensa di destinare all’alimentazione ani-male i letti di fermentazione serviti per produrre antibiotici e contenenti Vitamina B12. Si scopre però che gli ottimi risultati con una migliore utilizza-zione degli alimenti e un più rapido accrescimento degli animali non sono dovuti alla vitamina, ma ai pochi milligrammi d’antibiotico ancora presenti nei letti di fermentazione. Nascono così i promotori della crescita (Animal Gowth Promoter - AGP) e il primo è autorizzato nel 1951 negli Stati Uniti e negli anni successivi molti AGP sono autorizzati nel resto del mondo. Gli AGP sono diversi dai nutrienti e attraverso una modulazione del microbiota digestivo aumentano il tasso di crescita e o l’efficienza della conversione dei mangimi in animali in buona salute alimentati con una dieta equilibrata. In particolare alcuni di essi, come il Monensin un antibiotico ionoforo prodotto Streptomyces cinnamonensis, nell’apparato digestivo riduce la produzione del metano, con un ricupero energetico da parte dell’animale e al tempo stesso una minore immissione in atmosfera di un pericoloso gas serra. Tuttavia per i rischi d’insorgenza di un’antibioticoresistenza, il 22 luglio 2003 il Parlamento Europeo e il Consiglio Europeo, adottano il Regola-mento che vieta l'uso degli antibiotici promotori della crescita nell'alimentazione animale. Pertanto, da quasi venti anni nella Unione Europea gli animali non sono più nutriti e “ingrassati” con antibiotici, che sono stati vantaggiosamente sostituiti con alimentazioni con composizioni sempre più equilibrate e mirate anche a migliorare il microbiota digestivo usando trattamenti fisici degli alimenti, probiotici a base di microrganismi e prebiotici naturalmente prodotti, per esempio l’acido butirrico principale fonte energetica degli enterociti.