Quale può essere il valore commerciale delle larve di Black Soldier (Hermetia Illucens) da impiegare come ingrediente proteico ed energetico delle diete per bovini? Questa domanda è alla base dell’indagine condotta da alcuni ricercatori dell’università del Texas, le cui considerazioni sono apparse qualche giorno fa in un articolo del Journal of Insects as Food and Feed (M. Drewery et al., DOI: 10.3920/Jiff2021.0166).
La convenienza economica dell’impiego delle farine di larve è un argomento estremamente interessante, soprattutto se riferito al complesso problema della lotta al riscaldamento globale, potendo questi insetti costituire un’importante alternativa ad alimenti proteici convenzionali come la soia, la cui coltura è considerata uno dei principali responsabili dell’aggravamento del problema.
Le conclusioni cui sono giunti la Dr.sa Drewery ed i suoi collaboratori si riferiscono, ovviamente, al mercato statunitense, ma possono essere prese in considerazione anche in Europa, se non altro orientativamente, tenendo conto dei criteri usati.
Gli autori hanno sviluppato un modello che hanno chiamato “hedonic pricing model”, elaborato allo scopo di prevedere il valore commerciale della farina di larve di Black Soldier come alimento per i bovini. Le premesse del modello partono dalla considerazione che il prezzo è determinato, in primo luogo, dalle caratteristiche interne di composizione dei nutrienti e, poi, da fattori esterni di varia natura. Per la stima del prezzo del prodotto si è stabilita una relazione quantitativa fra il contenuto dei nutrienti convenzionali (sostanza secca, proteina grezza, lipidi, ceneri e TDN) della farina di larve e quello di 13 alimenti convenzionali, facendo le dovute proporzioni in termini di prezzo.
Le caratteristiche nutrizionali del prodotto, indicate dagli autori del modello, sono: sostanza secca 94%; proteina grezza 38%; lipidi 35%; ceneri 10%; TDN 109%.*
Tornando al modello, la stima del valore commerciale della farina di larve di Black Soldier è risultata di circa 310 $ a tonnellata, inferiore al prezzo della soia, ingrediente proteico di riferimento. In più, vanno segnalati i non trascurabili vantaggi di essere meno inquinante in termini di gas serra prodotti, di richiedere minori quantità di acqua e di terreno agricolo, di poter essere prodotta a km zero e di poter utilizzare gli scarti alimentari domestici ed industriali.
Secondo lo studio, la farina di larve di Black Soldier, il cui impiego è già stato approvato negli USA per alcuni settori zootecnici, è senz’altro raccomandabile anche nell’alimentazione dei bovini.
*Nota per i non zootecnici: alcuni nostri lettori saranno sicuramente perplessi nel leggere che il contenuto delle sostanze nutritive digeribili totali, i TDN, supera il 100%. Non si tratta di un errore di calcolo o di un refuso di battitura. I TDN sono un sistema di espressione del valore energetico di un alimento con forti limiti di affidabilità, ancora usato negli Stati Uniti. In particolare, si considera che i lipidi digeribili forniscano più del doppio (2.25 volte) di energia rispetto alle proteine ed ai carboidrati digeribili. Dalle nostre parti si preferiscono unità di misura riferibili al calore di combustione, come le calorie o i Joule, più comprensibili e affidabili.