Ogni intervento sull'agricoltura italiana non può prescindere dal quadro generale che l'Unione Europea fa di questa attività. All'interno della programmazione delle attività produttive prevista sino al 2050 e denominata Green Deal (chiamato anche Patto Verde europeo), si riservano attenzioni particolari allo specifico settore agricolo tramite la codificazione di una serie di obiettivi contenuti in due documenti strategici: Farm to Fork e Biodiversity.
L'impegno è notevole perché le previsioni dell'incremento demografico dell'intero pianeta sono state, già da qualche anno, corrette al rialzo, prevedendo per la metà del secolo il raggiungimento -impressionante- di 10 miliardi di abitanti. Tale incremento ha fatto scattare le previsioni delle necessità globali dei prodotti alimentari, tanto è vero che la FAO ritiene indispensabile un incremento di produzione agricola di circa il 70%.
Anche l'ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) ha fatto varie previsioni; una tra queste colpisce la nostra attenzione: la riduzione della superficie coltivabile, disponibile per ogni abitante del pianeta, che scenderà dagli 0,4 ettari del 1960 al valore di 0,1 ettaro previsto per il 2050.
L'elencazione delle problematiche potrebbe continuare; ci limitiamo a ricordare che, nel bel mezzo di queste riflessioni che investono anche il settore agricolo italiano, è arrivata una pandemia esiziale che ci ha costretto a modificare stili di vita per un periodo di due anni; solo nelle ultime settimane sembrano arrivare segnali di un abbassamento della virulenza epidemica in Italia, che auspichiamo si possa stabilizzare.
Dai primi segni di blocco delle attività nel 2020, l'Accademia dei Georgofili si è posta l'obiettivo di evitare una chiusura di fatto ed ha escogitato, per merito del suo Presidente, una iniziativa che ha permesso di mantenere aperto un collegamento tra la comunità scientifica agraria e gli agricoltori, mediante la raccolta della descrizione, breve e di facile lettura, di "innovazioni mature" per un immediato trasferimento nella pratica delle aziende agrarie di vario tipo e che si sono concentrate nella "Antologia". Abbiamo stimolato anche riflessioni più ampie che riguardassero tutti i principali argomenti tecnici ed economici dell'agricoltura; queste ultime sono state raccolte in un'altra iniziativa accademica denominata "Altri contributi". Le due sezioni, "Antologia" e "Altri contributi" hanno rappresentato l'unico scambio possibile durante il periodo del "lockdown" cioè di quel pauroso periodo trascorso in casa tra le mille ansie per un futuro incerto se non addirittura funesto. Dopo il periodo di blocco si è riattivato, con alterne vicende, un periodo in cui ha prevalso la possibilità del collegamento a distanza, che ha consentito, ancora una volta, all'Accademia di inserirsi nella rete comunicativa contribuendo a diffondere l'informazione su tutto quanto risultava adeguato per il continuo progresso dell'attività agricola nel nostro paese.
Indubbiamente, in questa iniziativa, ci ha sostenuto la convinzione di interpretare nel modo giusto quanto era maturato nella comunità scientifica agraria negli ultimi tempi. È del 2019 la pubblicazione, da parte di AISSA (Associazione Italiana delle Società Scientifiche Agrarie), della posizione "Intensificazione Sostenibile. Strumento per lo sviluppo dell'agricoltura italiana". Sotto un apparente ossimoro si è voluto sostenere la ferma volontà di rispondere alla doppia esigenza, sopra riportata e autorevolmente diffusa dalla Unione Europea. La sfida attuale consiste, infatti, nell' ottenere una produzione elevata, anche più elevata di quella raggiunta nel recente passato, ma con modalità che recepiscano le nuove esigenze ambientali e sociali, nel mantenimento delle regole dell'economia.
Osservando quanto è contenuto nel sito della nostra Accademia, come nei due volumi già stampati anche per l'anno 2021, si osserva la larga partecipazione della comunità scientifica nazionale a questa iniziativa, tramite una raccolta delle migliori proposte operative, scaturite da rigorose ricerche scientifiche. Di questo sforzo divulgativo siamo profondamente riconoscenti a tutti quei colleghi, appartenenti ai più diversi settori scientifico-disciplinari dell'ambito universitario agrario, come pure al vasto numero di ricercatori che operano nelle strutture di ricerca afferenti ad altri ambiti amministrativi, ma responsabilmente integrati nei vari progetti di ricerca del paese e che hanno condotto alla elaborazione delle numerose innovazioni riportate.
Non sarebbe adeguato riportarle tutte, ma consentiteci di raggruppare alcune delle aree, dell'Antologia, all'interno delle quali si è concentrato il maggior numero di proposte:
a) "cereali": 6 proposte
b) "difesa delle piante": 9 proposte
c) "frutticoltura e orticoltura": 16 proposte
d) "tecniche agronomiche" avanzate: 5 proposte
e) "viticoltura": 6 proposte
In molte altre categorie si sono concentrati un numero minore di proposte, ma assolutamente valide sulla base della capacità innovativa.
Analoga constatazione possiamo fare per la sezione "Altri contributi" nella quale le proposte totali sono state minori, ma decisamente più corposi sono i documenti conferiti in quanto rappresentano il risultato di approfondite considerazioni su aspetti fondamentali della nostra agricoltura, come nel caso della categoria "riflessioni" o della categoria "risorse naturali" che annovera ben 10 documenti che spaziano dalla microbiologia del suolo, all'acqua per l'agricoltura, dagli erbicidi naturali, alle proteine delle leguminose coltivate, argomento, quest'ultimo, di rinnovata attualità.
Pertanto, siccome l'agroalimentare italiano si trova stretto tra la necessità di maggiore produzione -altrimenti non può riuscire ad essere competitivo- e la richiesta crescente -da parte della UE e dei consumatori- di essere sostenibile, può sperare di svincolarsi da questa strada senza uscita, facendo affidamento sulla innovazione tecnologica così come abbiamo proposto con l'attivazione del progetto "L'Accademia per il post COVID19" per altro coincidente con l'intensificazione sostenibile proposta da AISSA.
Con il 31 Dicembre del 2021 si è chiusa l'attività di questa iniziativa che ha dimostrato, ancora una volta, quanto la tecnologia sia utile all'agricoltura, in qualsiasi situazione essa venga a trovarsi.
Produzione e sostenibilità non sono due percorsi antitetici; devono diventare una sola strada affinché si possa avere fiducia nel sistema produttivo agricolo italiano secondo una proposta antica, ma di assoluta consistenza per il mondo contemporaneo: "Prosperitati publicae augendae"