Presidente Salvadori, la Fondazione CR Firenze che lei presiede dall’estate del 2019, è sempre stata vicina all’Accademia dei Georgofili, una presenza che ha origini antiche vero ?
E’ proprio così. La nostra Fondazione prosegue infatti gli ideali e lo spirito dell’ Istituzione da cui siamo nati, quella Cassa di risparmio di Firenze che è stata istituita nel 1829 grazie alla volontà di 12 fiorentini illustri (tra i quali Cosimo Ridolfi, Gino Capponi e Piero Rinuccini), in buona parte membri dell'Accademia dei Georgofili, la più antica al mondo ad occuparsi dei temi legati all’agricoltura. Queste persone, sensibili allo sviluppo economico e sociale della città, decisero di fondare una banca in grado di consentire un aiuto economico sicuro anche alle classi meno agiate. Oggi noi proseguiamo questo percorso e siamo molto orgogliosi di poter mettere al servizio del territorio e dei suoi abitanti le nostre competenze e le nostre risorse. In questi ultimi anni abbiamo intensificato la collaborazione e il rapporto con l’Accademia perché questi temi hanno oggi, molto più che in passato, una particolare rilevanza. La stessa Accademia indica anche un suo rappresentante all’interno del nostro Comitato di Indirizzo. Stiamo progettando bandi specifici rivolti ad ambiti pertinenti all’ambiente quali l’aumento del verde pubblico, una forte sensibilizzazione sul risparmio idrico, la collocazione di pareti verdi nelle scuole. Sono importanti occasioni di ampliamento di conoscenze sul variegato mondo dell’agricoltura e, al tempo stesso, sono crescenti opportunità di lavoro. Abbiamo avviato un ottimo rapporto col nuovo Presidente, il Professor Massimo Vincenzini, e stiamo valutando alcune iniziative comuni da promuovere assieme nel corso dell’anno.
La vostra stretta collaborazione con l’Accademia è stata anche favorita e sostenuta, con notevole impegno, da una grande personalità che ha speso la sua vita al servizio dell’agricoltura, della conoscenza, della ricerca, il professor Franco Scaramuzzi, Presidente dell’Accademia per 28 anni, dal 1986 al 2014, divenendone poi Presidente onorario.
Non è facile riassumere in poche parole la vastità e l’importanza di quanto il professore ha fatto nel suo duplice ruolo di Presidente dell’Accademia e di autorevole membro dei nostri Organi. E’ stato infatti una voce assai ascoltata e apprezzata prima nel Comitato di Indirizzo poi, dal 2009 al 2014, nel Consiglio di Amministrazione di Fondazione CR Firenze. Per la vastità delle sue competenze è stato chiamato anche a far parte del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Biblioteche della Cassa di Risparmio di Firenze, dalla sua costituzione al 2016.
Mi piace sottolineare l’apporto che ha dato al ruolo della Fondazione sui temi a lui più cari contribuendo ad elevarne il prestigio e il ruolo sempre più determinante nel tessuto locale. Desidero anche ricordare anche le sue non comuni doti umane per le quali ha ricevuto l’affetto delle migliaia di studenti e di professori che ha incontrato nella sua lunga attività di docente e di indimenticato Rettore dell’Ateneo fiorentino.
Nella vostra storia recente avete avuto, alla presidenza, anche un’altra figura di rilievo dell’Accademia dei Georgofili, il professor Giampiero Maracchi.
E’ stata una presidenza molto breve ma assai significativa. Quando è stato nominato alla nostra Presidenza, nel febbraio 2013, era infatti Vice Presidente dell’Accademia. Il professore è riuscito a portare nella nostra Fondazione lo stile del ‘Georgofilo’ oltre alle amplissime conoscenze nei campi del clima e dell’artigianato, anticipando temi che poi sono diventati un patrimonio comune.
E’ anche grazie alla loro opera se in questi ultimi anni è molto cambiata la comune sensibilità verso i temi dell’ambiente e della terra…
Sicuramente. Finalmente è stato compreso quanto l’attività agricola possa svolgere un ruolo determinante nel contrastare o mitigare il fenomeno del riscaldamento globale purché sappia coniugare l’azione del mondo vegetale con le continue scoperte che la ricerca scientifica mette oggi a disposizione.
Quali iniziative promuovete per sensibilizzare il mondo della scuola?
Siamo impegnati in una costante opera di educazione ambientale rivolta alle scuole e alle famiglie attraverso laboratori e progetti mirati che organizziamo a Villa Bardini, il più bel biglietto da visita non solo di Fondazione CR Firenze ma di tutta la città. Abbiamo dei ritorni molto positivi dai partecipanti a questi incontri che, proprio per le caratteristiche dello splendido giardino, favoriscono una conoscenza delle piante e delle diverse problematiche legate al clima e alla natura. E, in questa nostra azione, i preziosi studi e le ricerche che l’Accademia dei Georgofili mette da decenni generosamente a disposizione della comunità scientifica, sono uno strumento e un arricchimento fondamentale di conoscenza.
Sembra proprio che anche i giovani stiano tornando alla terra con uno spirito nuovo e una diversa consapevolezza.
I recenti studi sulle nuove tipologie del mercato del lavoro prevedono, entro il 2025, oltre due milioni di nuovi posti di lavoro espressamente rivolti al green, ovvero capaci di sviluppare strategie ecosostenibili: chi si occupa della terra deve infatti avere delle competenze inimmaginabili solo alcuni anni fa. Fortunatamente è in atto un certo ricambio generazionale e oggi solo il 30 per cento degli agricoltori ha oltre 65 anni. Fa piacere che il nostro Paese sia il primo, all’interno dell’Unione europea, per imprese agricole guidate da under 35, un terzo delle quali sono donne.
In questa fase della nostra storia un aiuto importante può giungere anche dal Piano nazionale di ripresa e resilienza ?
Certamente e molto opportunamente questo Piano non considera l’agricoltura come un ambito isolato ma nel suo rapporto trasversale con la transizione ecologica, il diritto, il cibo, le sfide sociali, tutti temi che interessano e che vedono impegnate le nostre due Istituzioni.