In occasione di un recente convegno organizzato dal Consorzio di tutela del limone di Siracusa IGP, il moderatore dr. Ferrante ha sottoposto alla nostra attenzione alcune foglie di limone infestate da vari stadi dell’aleirode Paraleyrodes minei. Tale specie, raccolta in Siria dal prof. Mineo, è stata descritta dal prof. Iaccarino nel 1990, ha distribuzione afrotropicale, neotropicale, orientale e paleartica (Siria, Libano, Israele, Marocco, Spagna, Isole Canarie). In Italia è stato riscontrato su arancio amaro in un parco a Portici, da Jesu e Iaccarino nel 2011. La specie è polifaga e oltre che su Rutacee (Citrus spp.), vive su Annonaceae (Annona glabra), Apocynaceae, Araceae (Anthurium sp.), Arecaceae (Cocos nucifera, Elaeis guineensis, Syagrus romanzoffiana), Asteraceae (Lasianthaea fruticosa), Ericaceae (Rhododendron sp.), Euphorbiaceae, Lauraceae (Persea americana), Malvaceae (Hybiscus sp.), Musaceae (Strelitzia augusta), Myrtaceae (Psidium guajava), Piperaceae (Piper sp.), Poaceae (Miscanthus sinensis), Poligonaceae, Rhizophoraceae, Rubiaceae (Guettarda combesii), Solanaceae (Lycopersicon sp.). In Sicilia l’aleirode risulta attualmente presente, su limone e arancio, in vari agrumeti della costa ionica dove si è rapidamente e capillarmente diffuso. E’ noto che in Siria è frequente negli agrumeti abbandonati e che in California ha sviluppo continuo completando una generazione (da uovo ad adulto) in 60 giorni in inverno e in 20 giorni in estate. Gli adulti di P. minei hanno movimenti lenti e le femmine ovideponenti (Foto di apertura) formano anelli alti anche 1mm (“nidi” nei quali le uova sono protette da cera polverulenta o a bacchette) costruiti spesso attorno a uno dei tre stadi giovanili (neanidi, Foto.2); quelli di terza età, sono lunghi 0,65 mm, sub-ellittici,bianco-giallastri, con una corona di bastoncini di cera ialina lungo il margine. Il pupario, sub-ellittico, è lungo 0,89 mm. Per definire il ruolo che l’aleirode può svolgere negli agrumeti siciliani è necessario acquisire ulteriori dati sulla biologia e sui fattori di limitazione che in altri ambienti sono rappresentati da imenotteri parassitoidi del genere Encarsia e dal coccinellide predatore Clitostetus arcuatus riscontrato in quasi tutti gli agrumeti, sulle piante infestate da P. minei e da A. floccosus.