Franco Scaramuzzi ha comunicato al Consiglio Accademico dei Georgofili, riunitosi lo scorso 9 giugno, le proprie dimissioni da Presidente. Scaramuzzi aveva già manifestato l'intento di non candidarsi nel 2012 per l'ottavo mandato ma gli fu chiesto di dare responsabilmente tempo per avere la disponibilità di idonee candidature. Fu sensibile, anche se si riservò la libertà di dimettersi eventualmente prima della scadenza dall'ulteriore mandato. Lo ha quindi fatto con fermezza, non all'improvviso, né per alcuna causa di impedimento di qualsiasi genere.
Il Consiglio Accademico ha incaricato il Presidente dimissionario di mantenere la reggenza per ancora un mese, fin tanto che non ci saranno le elezioni che nomineranno il nuovo Presidente, il quale resterà in carica per due anni, fino a giugno 2016, per concludere il mandato che era di Scaramuzzi.
L’Assemblea Generale dei Georgofili in cui verrà fatto lo scrutinio dei voti è stata indetta per il 9 luglio prossimo. Resteranno inalterate tutte le altre cariche accademiche.
Franco Scaramuzzi è stato il ventesimo Presidente di questa antica Accademia (la prima al mondo dedita allo sviluppo dell'agricoltura), nata a Firenze e operante dal 1753, senza fini di lucro, con la missione "Prosperitati Publicae Augendae", incisa nel suo plurisecolare logo.
Scaramuzzi ha interamente dedicato la propria vita allo studio, alla ricerca scientifica, all'organizzazione delle attività accademiche, legate alle scienze agrarie. Aveva 32 anni quando fu eletto Accademico Corrispondente dei Georgofili nel 1958. E' stato poi eletto Accademico Ordinario nel 1965 ed Emerito nel 2000. E' stato chiamato a far parte del Consiglio Accademico nel 1979. Il Corpo Accademico lo ha eletto Presidente per 8 volte consecutive (1986, 1989, 1992, 1996, 2000, 2004, 2008 e 2012) rimanendo in carica per 28 anni (un arco di tempo inferiore solo a quello di Luigi Ridolfi, 1871 - 1909).
A tutte le cariche suddette è stato sempre eletto dai colleghi con voto segreto; mai designato dall'alto. Non è mai stato iscritto ad alcun partito dopo la tessera, obbligatoria, della ONB (Opera Nazionale Balilla).
Ha voluto informarne personalmente tutti gli Accademici, inviando loro una lettera con la quale esprime profonda gratitudine per la stima manifestatagli in tanti anni di presidenza e spiega "con il cuore" i motivi della decisione "meditata nei confronti dell'Accademia e coerente con il proprio innato bisogno di sentirsi libero, forte e sereno".