La forma degli alberi non è mai, o quasi, quella naturale. Siamo abituati, fin dalla antichità ,agli alberi modellati per i nostri bisogni: produrre legna da ardere, oppure foglie per alimentare animali (come le foglie di olmo che si usavano un tempo per il bestiame, o quelle di gelso per allevare i bachi da seta), o rami flessibili come quelli di salice per fabbricare cesti (l'antica arte dei cesti, panieri, gabbie per piccoli animali, coperture per nidiate di pulcini) ,per coprire capanne, querce che venivano allevate senza branche laterali per ottenere travature diritte e robuste per travi o pilastri (come un tempo erano in quercia i pilastri di alcuni portici di Bologna ancora esistenti ),oppure pali leggeri da utilizzare in mille e mille modi (nell'antichità, fino a tutto il secolo XIX, anche per usi militari), o per fare ombra, o per produrre e raccogliere i frutti per noi o per gli animali (come le ghiande per allevare maiali).
A ciascun uso è da millenni corrisposta una forma di albero. Quando, dal '700 in poi, si è iniziato a piantare alberi nelle strade cittadine è stata data loro una forma non naturale, adatta allo spazio a disposizione. Queste forme, dato che gli alberi sono vivi e si sviluppano, debbono essere corrette spesso per non danneggiare le piante con tagli su branche molto vecchie e questo è il problema che oggi si ha per mantenere gli alberi nelle forme che ci sono famigliari ma che oggi costano troppo per la manutenzione.
Un altro problema è costituito dalle nuove patologie insorte o importate da paesi lontani e dai nuovi, per il nostro continente, esseri che si cibano di foglie.
I vivaisti e i ricercatori hanno selezionato varietà di alberi a portamento non espanso, o anche a limitato sviluppo , o resistenti agli inquinamenti, o alle patologie. adatti per essere impiantati dove vi è poco spazio come lungo le strade cittadine e i tecnici sono in grado di suggerirne l’impiego nei differenti siti. Tuttavia, come spesso accade in tutti i campi, la scelta degli alberi non è riservata ai tecnici: i nostalgici delle cose di un tempo, i pretesi difensori della natura, i male informati, hanno spesso il potere di far impiantare alberi non adatti alle condizioni attuali, con conseguente danno economico per chi pagherà le imposte.