“Fare dell’Italia un paese leader sulle TEA, le Tecniche di Evoluzione Assistita in agricoltura, per poter avere piante più sostenibili dal punto di vista ambientale, ridurre l’uso di fitofarmaci e aumentare le resistenze ai cambiamenti climatici, con oggettivi benefici per la produttività sempre preservando le peculiarità della biodiversità italiana”. Lo ha detto Filippo Gallinella (M5S), presidente della commissione Agricoltura e primo firmatario della proposta di legge sulle TEA presentata il 15 dicembre u.s. in conferenza stampa a Montecitorio.
Con questa proposta di legge viene permessa la ricerca in campo aperto sugli organismi prodotti con tecniche di genome editing (mutagenesi sitodiretta) e cisgenesi, per fini sperimentali e scientifici sotto l’egida della ricerca pubblica. In coerenza con lo Studio della Commissione europea 29 aprile 2021 sullo stato delle nuove tecniche genomiche ai sensi del diritto dell’Unione e nelle more dell’adozione da parte dell’Ue di una disciplina organica in materia.
Per Stefano Vaccari, direttore generale del Crea, l’ente di ricerca del Ministero delle Politiche agricole, “la ricerca in campo di queste nuove tecnologie rappresenta un fattore strategico per l’agricoltura nazionale. Abbiamo bisogno di essere competitivi permettendo di salvaguardare le nostre tipicità”. Il Crea, che può contare su 12 centri di ricerca di cui uno specifico per la Genomica, a Fiorenzuola d’Adda, “è pronto a mettere sul terreno varietà che abbiamo già testato in laboratorio: tra queste, ad esempio, vitigni che ci permettano meno trattamenti per la peronospera o pomodori maggiormente resistenti alle orobanche. Con questa proposta di legge possiamo anticipare i tempi, senza attendere l’Ue, e porci nel filone di Stati come Cina, Regno Unito e USA. Aspettiamo, dunque, solo l’approvazione della norma, strategica forse almeno quanto il PNRR'”.
“Oggi con le biotecnologie riusciamo a coniugare ricerca di base con ricerca applicata, per rispondere alle esigenze del comparto primario nazionale – ha detto Edgardo Filippone, presidente della Società Italiana di Genetica Agraria (Siga) che raggruppa oltre 300 ricercatori, per la gran parte del settore pubblico – Le TEA ci permettono di poter agire con forbici molecolari sul singolo mattoncino del DNA come accade già in natura ma con tempi molto differenti. Mi complimento con la politica che ha ascoltato il grido di dolore della ricerca, ha compreso il valore delle nostre attività e ci auguriamo che la proposta di legge porti il nostro Paese all’avanguardia. Potremo celebrare i 200 anni dalla nascita di Mendel nel 2022 con una norma che permetta la ricerca in campo, imprescindibile sempre con tutte le disposizioni di precauzione”.
Nella sua conclusione Filippo Gallinella ha ribadito che lo scenario di cui si parla è completamente diverso dagli OGM: “le TEA, infatti, rappresenta una peculiarità tipica degli agricoltori che da sempre incrociano piante sessualmente affini per potenziare determinate caratteristiche. Mi auguro che il dibattito normativo sia proficuo ma anche celere per poter dare questo strumento potente e innovativo nelle mani degli agricoltori, sotto l’egida della ricerca pubblica dell’autorevole Crea”.
da askanews.it, 15/12/2021