Le recenti discussioni sull’uso di vaccini e farmaci ritenuti non sufficientemente noti se non sperimentali, dando invece una più o meno completa fiducia a trattamenti naturali, dimenticano quanto vi sia ancora da conoscere e pieni di misteri siano i salicilati, una categoria di farmaci largamente usati nei vegetali, negli animali e soprattutto nell’uomo dove sono anche presenti nella sua alimentazione, argomento in parte considerato in precedenza (G. Ballarini - Salicilati in tavola – Georgofili INFO 06 luglio 2016 - https://www.georgofili.info/contenuti/risultato/2802).
Le piante ricche di salicilati sono state utilizzate per scopi medicinali per millenni anche da altre culture antiche, tra cui babilonesi, assiri, cinesi e dagli indigeni del Nuovo Mondo e già nel IV secolo a. C., gli estratti di foglie e corteccia di salice sono prescritti da Ippocrate per alleviare la febbre e il dolore del parto. Le piante ricche di salicilato sono studiate clinicamente a metà del 1700 dal reverendo Edward Stone, nel 1828 Johann Buchner purifica il principio attivo della corteccia di salice e lo chiama salicina, nel 1874 viene prodotto l’acido salicilico sintetico e Felix Hoffmann della Bayer and Company sintetizza l'acido acetilsalicilico che nel 1897 è commercializzato con il nome di con il nome di aspirina, divenendo uno dei farmaci più utilizzati al mondo.
Oggi è noto che i salicilati sono presenti nell’uomo indipendentemente dalla sua alimentazione o somministrazione come farmaci, per condizioni e vie metaboliche non ancora sufficientemente note e che fanno pensare a similari azioni curative nelle piante, animali e uomini. Anche se negli uomini che seguono una alimentazione vegetariana nel sangue vi sono maggiori livelli di acido salicilico e del suo metabolita acido salicilurico rispetto ai non vegetariani, il consumo di grandi quantità di piante – e dei loro salicilati associati – sembra solo limitatamente influenzare i livelli di acido salicilico. Inoltre non è stata osservata alcuna correlazione tra i livelli di acido salicilico nel sangue e la dieta negli animali erbivori rispetto a quelli carni-vori e anche il microbiota intestinale non pare influenzare i livelli nel sangue di acido salicilico. Sappiamo invece che l’acido salicilico è sintetizzato dall’uomo usando come precursore l’acido benzoico, a sua volta derivato dalla fenilalanina o fornito da una dieta di alcuni frutti e verdure che con-tengono alte concentrazioni di acido benzoico e suoi sali. L’acido benzoico si trova infatti in molti cibi come mirtilli, albicocche, funghi e cannella e alcuni batteri lo producono durante la fermentazione del latte, come nello yogurt (Lawrence J.R., Peter R., Baxter G.J., Robson J., Graham A.B., Paterson J.R. Urinary excretion of salicyluric and salicylic acids by non-vegetarians, vegetarians, and patients taking low dose aspirin – J. Clin Pathol. 56, 651–653, 2003). Paterson JR, Baxter G, Dreyer JS, Halket JM, Flynn R, Law-rence JR. - Salicylic acid sans aspirin in animals and man: persistence in fasting and biosynthesis from benzoic acid - J Agric Food Chem. 56. 11648–52. 2008. D’Maris Amick Dempsey, Daniel F. Klessig - How does the multifaceted plant hormone salicylic acid combat disease in plants and are similar mechanisms utilized in humans? - BMC Biol.,15, 23, 2017).
Data la miriade di effetti dell'aspirina derivata dall’acido salicilico oggi si sta ipotizzando che anche negli animali e nell’uomo questa molecola sia un bio-regolatore critico che svolge un ruolo chiave nell'orchestrare le risposte di difesa, come avviene nelle piante. Da tempo è noto che l’acido salicilico è un importante ormone vegetale che regola molti aspetti della crescita e dello sviluppo delle piante, nonché la resistenza allo stress (a)biotico, legandosi e alterando l'attività di più proteine vegetali. Lo stesso si comincia a pensare che avvenga anche negli animali e nell’uomo dove l’acido salicilico e i suoi derivati hanno bersagli multipli nelle proteine associate anche a processi patologici. I salicilati quindi eserciterebbero effetti associati alla di-fesa nei due regni, vegetale e animale, attraverso un gran numero di obietti-vi, in una farmacologia con uno spettro molto più largo di quello al quale si è comunemente abituati e con prospettive ampie. L’acido salicilico oggi può essere considerato un bio-regolatore animale critico che svolge un ruolo chiave nell'orchestrare le risposte di difesa, analogo al suo ruolo nelle piante e se queste possibilità saranno confermate, studi futuri probabilmente identificheranno ulteriori obiettivi che sono condivisi in piante e animali.