Il mondo della scienza non è mai stato un mondo femminile, ancora oggi si stenta a raggiungere la parità di genere, immaginiamoci che cosa significasse essere una donna scienziata nel XVIII secolo.
E' stato infatti quasi per caso, analizzando i registri manoscritti degli accademici corrispondenti dalla fondazione dell'Accademia dei Georgofili nel 1753 al 1764, che i due curatori di questa mostra - Davide Fiorino e Daniele Vergari - si sono imbattuti in nomi di donne presenti tra i soci, le quali tuttavia non erano mai state presentate ufficialmente dalla storiografia. Donne che, pur avendo dato contributi importanti al mondo della scienza del loro tempo, sono state relegate ai margini di una comunità, che nemmeno permetteva loro l'accesso agli studi superiori e pertanto erano costrette a muoversi da autodidatte in un mondo che le discriminava a priori.
E' nata così la mostra "Riconoscere il merito, superare i pregiudizi: scienziate ai Georgofili (1753-1911)", on-line sul sito dell'Accademia dei Georgofili.
La prima scienziata presentata è la Marchesa Teresa Paveri Invrea, la cui elezione risale al 1812 ed è autrice di un volume, pubblicato anonimo (la discriminazione da parte degli uomini andava di pari passo ad un forte condizionamento sociale che generava ritrosia nelle stesse accademiche a presentare pubblicamente il proprio lavoro), sul procedimento chimico per ottenere zucchero dall'uva, in un momento storico nel quale lo zucchero era un prodotto scarsamente disponibile a causa delle politiche commerciali del regime napoleonico.
La seconda figura femminile ammessa come accademica dei Georgofili, di cui si parla nella mostra, è una botanica: Elisabetta Fiorini, piuttosto nota nel mondo scientifico del XIX secolo, soprattutto per lo studio delle piante Crittogame e per un'opera sulla biodiversità vegetale presente al Colosseo.
Caterina Scarpellini è la terza donna cronologicamente eletta ai Georgofili, nel 1864. Astronoma di formazione, era abituata a muoversi all'ombra del marito, custode dell'Osservatorio Astronomico della Sapienza, in quanto il matrimonio la metteva al riparo dagli attacchi alla reputazione in cui all'epoca si imbattevano le donne scienziate. Grazie alla sua incessante attività, Caterina riuscì comunque a diventare socia di diverse Accademie e Società sia italiane che Europee.
Infine viene presentata nella mostra Carolina Franceschinis Valvassori, la cui figura è strettamente legata alla fondazione e alla direzione dell'Istituto Agrario Femminile e di Economia Domestica di Firenze. Pur avendo anch'essa indiscussi meriti, Carolina Valvassori restò volontariamente legata alla figura del marito che affiancò nelle attività didattiche e scientifiche per tutta la vita.
Nella mostra virtuale è possibile accedere e scaricare liberamente documenti unici, in possesso dell'archivio dei Georgofili, che testimoniano l'attività delle quattro protagoniste analizzate.
Il Presidente dell'Accademia, Massimo Vincenzini, ricorda come è nata l'idea delle mostre virtuali: "Durante il lock-down, quando non si potevano certamente allestire le consuete mostre documentarie nella sede accademica, abbiamo pensato che si potessero fare ugualmente delle mostre che potessero essere fruite da casa propria. Sono nate dunque quelle su Ubaldo Montelatici, Vincenzo Chiarugi e Dante. I numeri degli accessi al nostro sito e dei download di documenti che ne sono seguiti, insieme alle lettere di apprezzamento giunte da studiosi di tutto il mondo, ci hanno fatto procedere in questa direzione, oggi per fortuna affiancata anche dagli allestimenti tradizionali per i visitatori in presenza".
Per la cronaca, la prima accademica ordinaria dei Georgofili sarà Clara Stella nel 1983 e la prima donna a far parte del Consiglio Accademico sarà Stefania De Pascale nel 2015.
Foto: Lezione teorica di agraria all’Istituto Agrario Femminile e di Economia Domestica di Firenze tra 1910 e 1915 (Archivio Georgofili)