Un anno di etichettatura in più per pasta, pomodoro, riso e latte. L’obbligo di indicare in etichetta l’origine delle materie prime scade a fine anno. Ma il ministero delle Politiche agricole ha già provveduto a inviare i decreti di proroga ai ministeri interessati, ossia quello della Salute e quello dello Sviluppo economico, per estendere fino al 31 dicembre 2022 l’obbligo di indicare in etichetta l’origine delle materie prime. Saranno interessati la pasta con il grano duro, il pomodoro, il riso, il latte e i prodotti caseari nonché le carni suine trasformate. Si tratta di indicazioni che costituiscono oramai elementi indispensabili a orientare le scelte di acquisto dei consumatori, sempre più spesso interessati al prodotto ottenuto e lavorato in Italia.
Nel dettaglio, l’obbligo dell’etichettatura di origine del grano impiegato per la pasta è scattata il 14 febbraio del 2018. Il decreto prevede che le confezioni di pasta secca prodotte in Italia indichino il nome del Paese nel quale il grano viene coltivato e quello di molitura; se proviene o è stato molito in più paesi possono essere utilizzate, a seconda dei casi, le seguenti diciture: paesi Ue, paesi Non Ue, paesi Ue e Non Ue. Inoltre, se il grano duro è coltivato almeno per il 50% in un solo Paese, come ad esempio l’Italia, si può usare la dicitura: «Italia e altri Paesi Ue e/o non Ue».
da: Corriere.it, 3/11/2021