Da 268 anni l’Accademia dei Georgofili si impegna a sviluppare dibattiti scientifici per dare risposte pratiche e tecnologie immediatamente disponibili agli agricoltori. Ma il problema del trasferimento delle informazioni agli utenti finali sussiste ancora oggi.
Un nuovo contributo per superare questo divario è rappresentato dalla pubblicazione on-line “Officine di Scienza” (http://officinediscientia.scientiatqueusus.org/), realizzata dal Centro per la Comunicazione Generativa dell’Università di Firenze. Nella presentazione del progetto, si legge infatti che “l’obiettivo è quello di attivare un confronto e una cooperazione continua tra il mondo della scientia, della ricerca e gli elementi di conoscenza e i bisogni che caratterizzano la quotidianità non scientifica del mondo socio-economico e culturale del nostro tempo.”
Nel primo numero c’è un articolo che tratta proprio di un progetto cui l’Accademia dei Georgofili ha partecipato insieme all’Associazione Vivaisti Italiani: si tratta del progetto AUTOFITOVIV (Buone pratiche per l’autocontrollo e la gestione fitosanitaria sostenibile nel vivaismo ornamentale), che è stato presentato lo scorso novembre 2020, con lo scopo dichiarato di “affrontare la problematica connessa alla accidentale introduzione, legata alle attività vivaistiche, di organismi alloctoni di patogeni e parassiti animali, al fine di contrastarne la diffusione e ridurne l’impatto ecologico, economico e sanitario all’interno degli stessi vivai e nelle aree circostanti.”
L’articolo in questione si intitola “Che cosa chiedono veramente i vivaisti italiani?” e si articola sotto un’innovativa formula di intervista parallela a due protagonisti del progetto AUTOFITOVIV, Emiliano Resta e Riccardo Russu. Entrambi rilevano la difficoltà di comunicazione tra i ricercatori, gli operatori, gli imprenditori e le associazioni di categoria, indispensabile per individuare e confrontarsi sui bisogni di conoscenza, di informazione e di innovazione nel caso specifico del settore vivaistico italiano. Russu e Resta sostengono che i corsi di formazione con ricercatori universitari nel ruolo di docenti lasciano spesso insoddisfatti gli operatori del settore e ribadiscono che un modello di ricerca e formazione che non consente un dialogo efficace tra i tempi della scienza e quelli della produzione, tra il campo aperto del “fare quotidiano” e le mura chiuse dei centri di ricerca e delle Università, si è rivelato alla lunga inadeguato. Da qui la necessità e il successo del progetto AUTOFITOVIV.
L’Accademia dei Georgofili ha cercato di superare questa distanza in maniera fattiva subito dopo l’inizio della pandemia, a marzo 2020, pubblicando sul sito www.georgofili.it, all’interno di un’apposita sezione intitolata “L’Accademia per il post Covid-19”, una Antologia delle Innovazioni ovvero una raccolta sistematica di tutte le innovazioni immediatamente fruibili in ogni singolo settore di ambito agroalimentare e ambientale, scaricabili gratuitamente da parte degli imprenditori per avviare prontamente la ripartenza dopo la grave crisi. L’iniziativa ha avuto un successo lusinghiero, con oltre 40.000 accessi al sito al 31 dicembre 2020.
Ben vengano dunque le iniziative come quella di “Officine di Scienza”, cui facciamo gli auguri di buon proseguimento.