Med-Index: un sistema di etichettatura dei prodotti alimentari per promuovere l'adesione alla dieta mediterranea incoraggiando i produttori a realizzare prodotti alimentari più sani e sostenibili

di Maria Lisa Clodoveo
  • 29 September 2021

Il progresso è un concetto che nelle società evolute dovrebbe essere quotidianamente perseguito attraverso l’avanzamento della cultura, delle conoscenze scientifiche e tecnologiche, dell’organizzazione sociale, affinché sia possibile procurare all’umanità il raggiungimento del “benessere”, uno stato che coinvolge tutti gli aspetti dell'essere umano e del pianeta, e caratterizza la qualità della vita di ogni singola persona all’interno di una comunità di persone.
Il progresso della società prospera se il dibattito scientifico, che nasce e si sviluppa nelle Accademie, riesce a mantenere la posizione autorevole che deve essere tributata alla conoscenza, fondamento affinché le scelte politiche, orientate allo sviluppo sociale, economico e sostenibile delle nazioni, siano prese con “responsabilità”, cioè rispondendo ai cittadini delle conseguenze delle decisioni assunte.
La legittimazione democratica dell’Unione europea si fonda sui principi di sussidiarietà e di proporzionalità, in base ai quali le decisioni devono essere prese a livello più vicino possibile ai cittadini, basti ricordare che l’art. 174 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea recita quanto segue: “Per promuovere uno sviluppo armonioso dell'insieme dell'Unione, questa sviluppa e prosegue la propria azione intesa a realizzare il rafforzamento della sua coesione economica, sociale e territoriale”.
Quindi la premessa al tema che tratterò coinvolge la relazione tra scienza e politica, e il rapporto progresso dell’Unione Europea e sviluppo armonioso delle nazioni.
È noto che il 21 maggio 2020 la Commissione europea ha presentato la "Strategia Farm to Fork", uno dei pilatri del Green Deal europeo, che mira a rendere il sistema di produzione alimentare in Europa sostenibile lungo tutta la catena produttiva dal campo alla tavola, per rafforzarne la resilienza e la capacità di garantire la sicurezza dell’approvvigionamento.
Nell'ambito della "Strategia Farm to Fork", la Commissione Europea ha inteso proporre un sistema di etichettatura nutrizionale obbligatoria armonizzato a livello UE, che dovrebbe essere adottato entro la fine del 2022. L’argomento è attualmente nell’occhio del ciclone dell’informazione generando preoccupanti fratture tra le nazioni e all’interno degli stessi stati poiché si tratta di “informazioni rivolte ai consumatori” in grado di influenzare le scelte di acquisto e di decidere la vita e la morte di intere filiere se lo standard che sarà scelto non sarà scevro da conflitti di interesse tra scienza, sistemi economici e politica.
A prova di ciò un intenso dibattito scientifico è sorto tra gli scienziati che perorano la causa dell’esclusione dell’olio extra vergine di oliva dal paniere di prodotti sui quali si applica il Nutri Score (il sistema applicato in Francia dal 2017) e i ricercatori che supportano la tesi che il Nutri Score non sia, tra i consumatori, un elemento di discredito della reputazione di alimento sano di cui l’olio extra vergine di oliva gode da millenni quale pilastro della dieta mediterranea.
Il tema è già stato affrontato da Prof. Paolo Fantozzi che ha evidenziato le criticità delle attuali proposte al vaglio della Commissione Europea, il Nutri Score francese e il Nutrinform Battery italiano, tuttavia ritengo necessario riportare all’attenzione degli Accademici la necessità di affrontare l’argomento dell’etichettatura Front Pack poiché, per le ricadute che si prospettano in tema di salute dei cittadini, educazione alimentare, influenza sui sistemi produttivi degli alimenti e sulle dinamiche socio-economiche europee che ne deriveranno, e ci investono in termini di responsabilità, in quanto scienziati indipendenti che possono e devono offrire ai decisori politici elementi concreti su cui basare le scelte, in una dimensione che combini il rafforzamento europeo della coesione economica, sociale e territoriale, conciliando le esigenze di promuovere l'adesione dei cittadini a modelli dietetici sani e incoraggiando i produttori a realizzare prodotti alimentari più sani e sostenibili.
Alcune recenti circostanze meritano di essere considerate e richiedono innanzitutto che l’Europa procrastini i termini della sua decisione, attualmente fissata al 2022, sulla base del fatto che, secondo i principi del metodo scientifico, le evidenze sulle quali basare la scelta, ad oggi, devono considerarsi insufficienti.
Il Nutri Score è tra i sistemi che più hanno goduto di applicazioni e valutazioni tecnico-scientifiche, ma, non disporre ad oggi di una altrettanto cospicua documentazione sugli altri sistemi di etichettatura proposti, non è una motivazione giusta e sufficiente per considerarlo preferibile. Le criticità, oltre a quelle già sottolineate dal Prof. Fantozzi, risiedono nella constatazione che il Nutri Score è uno standard sviluppato prima dell’Agenda dell’ONU 2030 sulla sostenibilità, prima della pandemia del Covid-19 e prima dell’approvazione del Green Deal, circostanze che hanno cambiato profondamente la società e la visione del futuro, pertanto dobbiamo considerare obsoleti gli indici che misurano gli alimenti in termini di benefici per l’uomo trascurando gli impatti sulla sostenibilità ambientale sociale ed economica legata ai sistemi produttivi che portano l’alimento sul mercato.
Accanto alla necessità di procrastinare la decisione oltre il 2022, occorre ricordare che una ricchezza dell’Unione europea, e cioè la sua capacità di far convivere etnie, culture e tradizioni differenti, è anche un limite nella scelta di indicazioni nutrizionali, anche iconografiche, rivolte a popolazioni differenti, alle quali potrebbero corrispondere interpretazioni differenti di forme e colori. Questa constatazione impone che diversi sistemi di etichettatura nutrizionale proposti siano testati con criteri scientifici validati, e in maniera comparata, nelle diverse nazioni dell’Unione.
L'OMS, l'Organizzazione mondiale della sanità, raccomanda agli Stati membri di applicare etichette nutrizionali sulla parte anteriore delle confezioni per guidare i cittadini verso scelte alimentari più sane, come parte di una strategia globale per prevenire le malattie alimentari non trasmissibili. Integrando questi obiettivi con quelli del Green Deal, in particolare le strategie Farm to Fork e Biodiversity, abbiamo sviluppato un sistema di etichettatura per i prodotti alimentari, il Med-Index, che informa i consumatori non solo fornendo indicazioni sul fatto che il cibo sia buono o cattivo per la salute, ma se la scelta alimentare può essere sia nutriente che sostenibile.
Il Med Index è un nuovo sistema di etichettatura dei prodotti alimentari per promuovere l'adesione alla dieta mediterranea, universalmente riconosciuta come un modello alimentare sano in grado di ridurre il rischio di malattie croniche non trasmissibili, incoraggiando i produttori a realizzare prodotti alimentari più sani e sostenibili e si basa sulla evidenza scientifica che la Dieta Mediterranea è un modello alimentare sostenibile ed efficace nella riduzione del rischio di insorgenze di malattie croniche non trasmissibili come le patologie metaboliche, cardio-vascolari, neurodegenerative ed oncologiche.
Se lo scopo delle etichette FOP è guidare il consumatore verso scelte alimentari salutari che migliorino l’aspettativa e la qualità di vita riducendo la spesa sanitaria, e la dieta mediterranea è riconosciuto come il modello alimentare più idoneo al conseguimento dell’obiettivo, il Med Index è un sistema rapido ed immediato per riconoscere i prodotti alimentari salutari ed incentivare i produttori verso prodotti migliori e processi sostenibili.
Il Med index:
- Ha la forma triangolare della piramide, simbolo di un regime dietetico sano;
- Nell’apice ha l’indicazione del numero di porzioni dell’unità di vendita, espressa graficamente anziché in grammi per essere inclusiva verso tutti i consumatori, in particolare quelli con scarsa alfabetizzazione nutrizionale, istruzione o membri dei gruppi etnici minoritari;
- Nella fascia centrale l’apporto calorico è espresso sotto forma di intensità dell'attività fisica consigliata, bassa, media e alta, tale che si possa realizzare, attraverso lo stile di vita, un equilibrio tra calorie consumate e calorie ingerite; non sono espressi termini numerici assoluti o percentuali, che potrebbero avere un effetto dannoso sulle persone con disturbi alimentari (anoressia, bulimia ecc.);
- Utilizza un codice di colore positivo (buono, più buono, il migliore) in antitesi al codice semaforico del Nutri Score;
- Include nella fascia più bassa i tre criteri della sostenibilità, nutrizionale, ambientale e sociale in coerenza con l’agenda 2030 della sostenibilità e gli obiettivi con quelli del Green Deal, fornendo non solo indicazioni sul fatto che il cibo sia buono o cattivo per la salute, ma se la scelta alimentare può essere sia nutriente che sostenibile.
Il Med-Index è un'etichetta positiva che guida i consumatori verso le scelte migliori eliminando i problemi dell’asimmetria di informazione tipici di alcuni prodotti, come, ad esempio, l’olio extravergine di oliva, che nel caso del Nutri Score, raccoglie lo stesso punteggio dell’olio di oliva, nonostante la ricchissima letteratura scientifica internazionale che sottolinea la differenza, in termini salutistici, tra le due categorie di olio.

     

(scarica immagini in alta definizione: lettura iconografica 4 con olio.jpg )

Le figure A e B mostrano il Med index applicato a due gamme differenti di olio extravergine di oliva, un olio in promozione (A) e un olio di alta gamma (B).
Il Med Index dell’olio in promozione (A) grazie al codice iconografico consegna ai consumatori istantaneamente le seguenti informazioni: l’olio extravergine è un condimento e in quanto tale la confezione contiene numerose dosi. La dose giornaliera consigliata, anche dall’EFSA, 20 g/die, essendo costituita da trigliceridi, richiederà di essere bilanciata da una attività fisica di intensità moderata per il raggiungimento dell’equilibrio tra calorie ingerite e spesa energetica. Pur non presentando elementi distintivi relativi a certificazioni di origine, ambientali o claim salutistici, è una scelta buona perché l’olio extravergine di oliva è la fonte lipidica principale nel paniere dei prodotti idonei per la dieta mediterranea.
Il Med Index dell’olio di alta gamma (B) grazie al codice iconografico consegna ai consumatori istantaneamente le seguenti informazioni: l’olio extravergine è un condimento e in quanto tale la confezione contiene numerose dosi. La dose giornaliera consigliata, anche dall’EFSA, 20 g/die, essendo costituita da trigliceridi, richiederà di essere bilanciata da una attività fisica di intensità moderata per il raggiungimento dell’equilibrio tra calorie ingerite e spesa energetica.  Il prodotto in questione, olio extravergine di oliva, oltre ad essere la fonte lipidica principale nel paniere dei prodotti idonei per la dieta mediterranea, è dotato di numerosi elementi distintivi relativi a certificazioni di origine (DOP), certificazioni ambientali (è un olio biologico con certificazione di sostenibilità) e riporta tre claim salutistici (polifenoli, vitamina E e acido oleico), elementi che nel complesso ne fanno la scelta migliore, e in termini di valore garantiscono un premium price.
L'implementazione del Med Index, rompendo l’asimmetria di informazione, può creare un dialogo costruttivo con l'industria perché è uno strumento semplice e positivo per i consumatori che possono essere informati sia sugli aspetti qualitativi dei prodotti alimentari che sull'impatto del sistema produttivo del prodotto.
La proposta del Med Index è un primo passo, aperto allo scambio e al confronto in vista della scelta armonizzata del sistema di etichettatura nutrizionale obbligatoria previsto dalla "Strategia Farm to Fork" e che dovrebbe essere adottato entro la fine del 2022, e mira a coinvolgere l’intera comunità formata da:
- il mondo accademico e della ricerca, luogo dove si sviluppano conoscenze e innovazioni;
- i decisori politici, coloro che recepiscono le tendenze dell'innovazione e hanno l'onere di convertire la massa critica della conoscenza in norme e leggi a tutela dei cittadini,
- gli stakeholder che subiscono o beneficiano degli impatti di regolamenti e leggi approvate dai policy maker sulla base dell'avanzamento delle conoscenze scientifiche, modulando in funzione delle stesse le attività produttive, modificando la sostenibilità ambientale, sociale ed economica della produzione;
- i cittadini che, attraverso le leggi, possono aspirare ad un miglioramento della speranza di vita e della qualità della vita, aumentando il livello di consapevolezza dei processi decisionali di acquisto del cibo.
e pertanto desidero condividere con i lettori la versione più esaustiva della proposta (ML Clodoveo, E Tarsitano, C Sabbà, L Gesualdo, F Corbo (2021) “Med-Index: un sistema di etichettatura dei prodotti alimentari per promuovere l’adesione alla dieta mediterranea incoraggiando i produttori a realizzare prodotti più sani” e sostenibili” in  “L’orto e l’arte. Strategie di ricucitura urbana” a cura di CC Sabbà, L Musaio Somma - Casa editrice S4M Edizioni Via Aurelio Saffi, 21 - 00041 Albano Laziale (RM)47-65 - Prima edizione Settembre 2021 - ISBN 979-12-80571-07-6) scaricabile gratuitamente al link https://www.uniba.it/docenti/clodoveo-maria-lisa/LORTOELARTE_aggiornamento21.08.30.pdf

L’articolo è stato pubblicato al link: https://www.olioofficina.it/magazine/esperienze/salute/il-med-index-un-nuovo-sistema-di-etichettatura-alternativo-al-nutri-score.htm