Guerra delle bollicine tra Russia e Francia. Vladimir Putin inaugura il sovranismo del vino più tradizionale - e prestigioso - per i brindisi e dichiara guerra allo champagne francese con il varo di una legge che penalizza lo status symbol della bevanda più nota al mondo. Il presidente russo ha aperto le ostilità con la firma di una legge in base alla quale lo champagne esportato nella Federazione non potrà più chiamarsi così ma dovrà accontentarsi della ben più modesta denominazione di "spumante".
Il brand classico delle bollicine francesi sarà invece riservato a quelle prodotte in Russia. Ma a rovinargli la festa, e a privare oligarchi e ricconi vari del flute principe di notti brave e cerimonie solenni, è arrivata puntuale la risposta dei francesi che, indignati, hanno immediatamente decretato lo stop alle esportazioni in Russia di Moet & Chandon, Veuve Cliquot e Dom Perignon.
Di cambiare il nome dello champagne in spumante non se ne parla. Anche perché, oltre alla questione di principio, ci sarebbe un iter burocratico tutt'altro che semplice e che richiederebbe tra l'altro la ricertificazione delle bevande e una nuova etichettatura. D'altra parte il termine champagne, oltre ad essere un brand identitario per i francesi, è una denominazione d'origine protetta che fa riferimento alla provenienza da un luogo d'origine ben preciso, la regione dello champagne, appunto, in Francia. E anche se fin dall'epoca dell'Unione Sovietica il termine champagne tradotto in cirillico è stato utilizzato per la distribuzione di un alcolico frizzate prodotto in sole tre settimane nelle distillerie locali, ora la decisione suona come una provocazione.
La guerra della bollicine insomma è appena cominciata e ad avvantaggiarsene potrebbe essere il Made in Italy: secondo stime della Coldiretti, il primo trimestre del 2021 ha segnato un aumento record del 37% nelle esportazioni di spumante italiano in Russia rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lo scorso anno sono state stappate 25 milioni di bottiglie di spumante nel paese di Putin, dove sono particolarmente apprezzati il Prosecco e l'Asti.
da Repubblica.it, 4/7/2021