Mentre il consumo di carne continua ad aumentare in tutto il mondo, gli scienziati che operano nel settore alimentare stanno concentrando la loro attenzione sulle modalità per creare prodotti proteici a base vegetale più sani, più gustosi e più sostenibili che riproducano esattamente il sapore della carne, del pesce, del latte, del formaggio e delle uova. Non è un compito semplice, spiega il famoso scienziato alimentare, David Julian McClements, professore emerito della University of Massachusetts Amherste, principale autore di un articolo pubblicato sulla nuova rivista Nature, Science of Food, che esplora l’argomento.
“Con Beyond Meat, Impossible Foods, e altri prodotti in arrivo sul mercato, vi è un enorme interesse per gli alimenti a base vegetale, per via di una maggiore sostenibilità, o per motivi di carattere etico, o legati alla salute”, ha detto McClements, autore dell’articolo Future Foods: How Modern Science Is Transforming the Way We Eat (Gli alimenti del futuro: come la scienza moderna sta trasformando il nostro modo di mangiare).
Nel 2019, il valore del mercato degli alimenti a base vegetale, solo negli Stati Uniti, è stato pari a quasi 5 miliardi di dollari, con il 40,5% delle vendite nella categoria latte, e il 18,9% nella categoria prodotti a base di carne vegetale, si legge nell’articolo. Ciò ha rappresentato una crescita del valore del mercato pari al 29% dal 2017.“Molti accademici stanno iniziando a lavorare in questo settore, e non hanno grande familiarità con la complessità dei prodotti animali e dei principi fisico-chimici necessari per assemblare ingredienti di origine vegetale in questi prodotti, ciascuno con proprie caratteristiche fisiche, funzionali, nutrizionali e sensoriali”, ha spiegato McClements.
Con finanziamenti del National Institute of Food and Agriculture degli Stati Uniti e del Good Food Institute, McClements guida un gruppo multidisciplinare della UMass Amherst, che sta esplorando la scienza dietro la progettazione di migliori proteine a base vegetale. Lutz Grossmann, coautore dello studio, che si è unito da poco al team di scienza alimentare della UMass Amherst come professore associato, ha esperienza in materia di fonti proteiche alternative.
“La nostra ricerca è incentrata su questo argomento”, spiega McClements. “Vi è un enorme quantità di innovazione e di investimenti in questo settore, e vengo spesso contattato da diverse start-up che stanno cercando di produrre pesce, uova, o formaggio, a base vegetale, ma che spesso non hanno un background in materia di scienza degli alimenti”. Sebbene il settore degli alimenti a base vegetale si stia espandendo per soddisfare la domanda dei consumatori, McClements afferma nell’articolo che “una dieta a base vegetale non è necessariamente migliore di una dieta onnivora, da un punto di vista nutrizionale”. Secondo lo scienziato, i prodotti di origine vegetale devono essere fortificati con micronutrienti presenti naturalmente nella carne, nel latte e nella uova di origine animale, come la vitamina D, il calcio e lo zinco. Devono, inoltre, essere digeribili e fornire tutti gli aminoacidi essenziali. McClements ritiene che molti dei prodotti a base di carne vegetale, altamente lavorati, non siano salutari perché ricchi di grassi saturi, sale e zucchero. Ma aggiunge: “Stiamo cercando di rendere più sani gli alimenti lavorati. Puntiamo a progettarli in modo tale che possano contenere tutte le vitamine e i minerali necessari, e componenti salutari, come fibre alimentari e sostanze fitochimiche, affinché abbiano un buon sapore e siano convenienti ed economici, e si possano incorporare facilmente nella propria vita. Questo è l’obiettivo per il futuro, ma non ci siamo ancora per la maggior parte dei prodotti”.
Da: Agrapress, Rassegna della stampa estera n. 1386, 10/6/2021